FRA SCIENZA E... POLITICA - L’idea è di alcuni senatori: introdurre una legge che preveda una sanzione di 250 euro e il taglio di cinque punti-patente a chi sta al volante con la sigaretta in mano; ammenda che diventa di 500 euro se nell’abitacolo viaggiano passeggeri minorenni. C’è chi maliziosamente vede questa proposta come un tentativo (da parte dei politici che l’hanno avanzata in Senato) di farsi pubblicità gratuita: se così fosse, l’obiettivo può dirsi raggiunto, vista l’eco mediatica che ha suscitato la notizia.
Comunque sia, il divieto di fumo in auto in discussione in Parlamento ha basi scientifiche. Secondo gli ultimi dati Aci (favorevole al divieto), la distrazione alla guida ha provocato 40.000 incidenti nel 2008: non esiste una stima precisa di quanti siano stati provocati dal fumo, ma il pericolo non è da sottovalutare. In base a recenti studi, fumare in macchina distrae addirittura più che parlare al telefonino. Per questo, in Gran Bretagna, il divieto di fumo in auto esiste dal 2008.
LA PAROLA AGLI ESPERTI - Dopo aver chiesto l’opinione a voi lettori attraverso un sondaggio (a oggi il 55% dei votanti è contrario al divieto di fumo in auto), alVolante.it ha voluto capirci di più, chiedendo lumi ad Aldo Ferrara, docente di malattie respiratorie dell’Università di Siena, e direttore scientifico dell’associazione no profit Ego-Vai-Q (studia la sicurezza delle vetture in relazione alla qualità dell’aria nell’abitacolo):
“Una camera a gas: ecco cos’è l’abitacolo quando si fuma. La sigaretta sprigiona migliaia di sostanze nocive, fino a 250 microgrammi di PM10 (polveri sottili), cinque volte il limite massimo previsto dall’Unione europea: provoca danni anzitutto al sistema cardiorespiratorio. Fumare equivale ad attaccarsi al tubo di scappamento di un veicolo a benzina e ingerire emissioni inquinanti. Senza contare che il fumo peggiora i guai causati dallo smog: irrita le mucose, facilitando l’ingresso di sostanze nocive nei polmoni. Così, chi fuma abitualmente 10 sigarette al giorno, accorcia la propria vita di cinque minuti per ogni sigaretta fumata”.
QUESTIONE DI SPAZIO - In Italia, il divieto di fumo già vige nei locali pubblici, che sono grandi da 50 a 1000 metri cubi. A maggior ragione, secondo Ferrara, il divieto dovrebbe essere introdotto in macchina: l’abitacolo misura al massimo due metri cubi.
PERICOLO INCIDENTI - Sono i numeri a dirlo: il fumo in auto incide negativamente sulla capacità di guida, con ripercussioni sulla sicurezza stradale. Sentite il professor Ferrara: “Secondo recenti studi, chi fuma guidando ha i riflessi compromessi del 20%. E 42 incidenti su 100 sono dovuti a riduzione dell’apporto di ossigeno (ipossia), con contemporaneo incremento di monossido di carbonio causato anche dal fumo.
Attenzione, la qualità dell’aria in macchina è fondamentale per stare al volante in sicurezza: aggiungere la sigaretta alle altre sostanze nocive che si trovano nell’abitacolo, vuol dire aumentare le probabilità di fare incidenti. Senza considerare che altre ‘operazioni’ alla guida distraggono dalla strada: estrarre una sigaretta dal pacchetto, trovare l’accendino o l’accendisigari, buttare la cenere (e magari ‘armeggiare” pure sul navigatore satellitare e sull’autoradio). Insomma, la sigaretta impiccia”.