IL LIMITE: 130 G/KM NEL 2015 - Le case automobilistiche le stanno studiando tutte per ridurre la quantità di CO2 emessa dai loro modelli. Dal 2012, infatti, in Europa verranno introdotti dei limiti alle emissioni, che diventeranno via via più severi; le “tappe” più significative saranno i 130 g/km del 2015 e i 95 g/km del 2020, misurati come media tra tutte le vetture immatricolate uno stesso gruppo (per esempio, la Fiat include anche Alfa Romeo, Lancia, Ferrari e Maserati). I costruttori che non riusciranno a rispettare i valori prescritti pagheranno una “multa” per ogni grammo/km in eccesso: 5 euro per il primo, 15 per il secondo, 25 per il terzo e 95 per ognuno di quelli successivi. Il tutto, moltiplicato per il numero di auto vendute. Per esempio, con una media delle emissioni nel 2015 pari a 131 g/km, un costruttore che vendesse un milione di vetture dovrebbe pagare cinque milioni di euro.
LAMENTELE POCO FONDATE - All’introduzione della legge (regolamento EC 443 del 2009) i costruttori si erano pesantemente lamentati, perché i limiti proposti parevano troppo severi. In realtà, con l’introduzione massiccia dei sistemi Start/Stop, dei veicoli alimentati a gas, di quelli ibridi e, in generale, di motori più piccoli ed efficienti (downsizing), le emissioni di CO2 stanno calando velocemente. Molto più del previsto.
FIAT E TOYOTA CI SONO QUASI - Fino a quando non saranno disponibili i dati ufficiali della commissione europea (nel 2013) per conoscere il valore delle emissioni medie ci si deve affidare a quelli forniti dalle società di ricerca indipendenti, che non sono precisi al 100% ma danno comunque un’idea della situazione. L’associazione Transport & Environment (che da vent’anni si occupa di trasporto sostenibile in ambito europeo) li ha appena pubblicati. Calcolando tutti i costruttori, il progresso tra il 2008 e il 2009 è stato del 5,2% (si è passati dai 153,5 g/km ai 145,7) mentre la casa più “verde” si è confermata la Fiat, che arriva già vicinissima al limite previsto per il 2015: 131 g/km, con un miglioramento del 5,3%. Segue da vicino la Toyota (132 g/km, che riduce la media delle emissioni addirittura del 10%) e poi viene il gruppo Psa (Citroën-Peugeot) con 136 (-2,7%).
SCOOTER E AUTO PARI SONO? - Sono più indietro i gruppi tedeschi: Bmw (151 g/km), Volkswagen (153) e Daimler (167), che “pagano” delle gamme composte in massima parte da modelli più grandi e con motori potenti. Forse per questo, la Mini (di Bmw) e la Smart (di Daimler) hanno recentemente presentato due scooter elettrici (e quindi a emissioni zero). Pare, infatti, che alcune case stiano “lavorando” dietro le quinte per far includere gli scooter nella gamma dei veicoli utilizzati per fare la media delle emissioni; se ci riuscissero, per loro sarebbe un bel colpo, perché la media delle emissioni calerebbe parecchio. A noi pare, però, che non verrebbe rispettata la vera finalità del regolamento, perché è impossibile equiparare, per utilizzo, funzionalità e quindi emissioni, uno scooter a un’auto.