GRANDE SFIDA - Se il buongiorno si vede dal mattino sarà una stagione molto combattuta quella di quest’anno del campionato mondiale endurance 2015 (WEC, World Endurance Championship). La 6 Ore di Silverstone che ha aperto il calendario ha messo in luce un notevole livello di competitività da parte delle tre protagoniste Audi, Porsche e Toyota. Con il gioco delle soste ai box per il cambio gomme e il rifornimento, la Porsche è stata anche in testa più volte, ma alla fine il mix di strategia e velocità dell’Audi è risultato vincente.
IL PODIO - Ha vinto l’equipaggio Marcel Fässler, André Lotterer, Benoît Tréluyer con l’Audi R18 e-tron quattro che ha percorso 201 giri in 6 ore e 30,876 secondi. Dietro di lui, la Porsche 919 Hybrid di Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb a 4,610 secondi, e la Toyota TS 040 Hybrid di Anthony Davidson, Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima a 10,206 secondi.
SFIDA A TRE - Il distacco minimo registrato dall’ordine di arrivo non la dice tutta, in quanto la vettura vincente nelle fasi finali ha subito due penalizzazioni stop&go che hanno ridotto ovviamente il suo vantaggio. Comunque il confronto è stato serrato, principalmente tra Audi e Porsche, con la Toyota un pizzico defilata, sia pure sempre lì, nelle primissime posizioni. L’altra Toyota TS040 Hybrid ufficiale ha terminato in quarta posizione a un giro, mentre la seconda Audi R18 e-tron quattro è finita quinta a 4 giri. La seconda Porsche 919 Hybrid invece è stata classificata in penultima posizione ma in realtà si è fermata poco oltre metà gara per noie meccaniche.
VELOCITÀ E TENUTA - A manifestarsi durante la gara è stata soprattutto la maggiore velocità in rettilineo della Porsche (in prova Webber con la Porsche 919 Hybrid è stato rilevato a 301 km/h, quasi venti di più della migliore delle Audi). La Porsche però poi pagava qualcosa all’Audi nei tratti più guidati. La cosa era peraltro prevista, dato che la Porsche ha scelto di sfruttare al massimo consentito dai regolamenti la componente elettrica, optando per una combinazione che vede il suo motore a benzina abbinato a un sistema elettrico più potente.
IL PESO DELL’ELETTRICO - Il regolamento fa riferimento a un giro sulla pista della 24 Ore di Le Mans, indicando quattro categorie a seconda dei Megajoule (MJ) di energia elettrica che le macchine possono impiegare su quel tracciato; 2, 4, 6 e 8 MJ i quattro livelli regolamentari. La Porsche ha scelto quest’anno ha optato per gli 8 MJ (l’anno scorso era rimasta a 6) mentre la Toyota ha scelto i 6 Megajoule e l’Audi ha preferito 4 MJ.
EQUILIBRIO DI FATTORI - La diversa soluzione porta ad avere più energia e quindi potenza dall’unità elettrica ma al tempo stesso richiede maggior peso imbarcato e maggior esigenza di carburante per il motore termico (diesel per l’Audi e a benzina per Porsche e Toyota). Insomma, nella migliore tradizione delle gare endurance, si tratta di una sottile alchimia di equilibri tra le diverse esigenze della gara, cosa che sarà ulteriormente accentuata nella mitica 24 Ore di Le Mans.
GARA E PROVE - In prova la Porsche ha messo in luce una netta superiorità rispetto agli avversari, ottenendo le due prime posizioni sulla griglia di partenza e facendo registrare una velocità di punta nettamente superiore. In gara il divario velocistico è rimasto ma di dimensioni inferiori, e alla fine appunto l’equilibrio complessivo ha premiato la casa dei quattro anelli, che l’anno scorso ha perso il campionato del mondo a favore della Toyota ma da parecchi anni domina a Le Mans.
FERRARI TRA LE GT - Nella categoria LMP2 ha vinto la Ligier-Nissan JS P2 di Roman Rusinov-Julien Canal-Sam Bird, finita alla sesta posizione assoluta. Tra le Gran Turismo della categoria GTE Pro, ennesimo successo della Ferrari F458 con l’equipaggio Gianmaria Bruni, Toni Vilander. Nella categoria GTE Am ha vinto l’Aston Martin Vantage V8 di Paul Dalla Lana, Pedro Lamy, Mathias Lauda.
PROSSIMO APPUNTAMENTO - Il campionato del mondo endurance vivrà la sua seconda tappa il 2 maggio sulla velocissima pista di Spa-Francorchamps, in Belgio. Sempre per una gara di 6 ore. Dopo di che, l’appuntamento sarà con Le Mans il 13-14 giugno.
LA CLASSIFICA
1. Fassler-Lotterer-Treluyer (Audi R18 e-tron quattro) 201 giri
in 6 ore e 30,876 secondi
2. Dumas-Jani-Lieb (Porsche 919 Hybrid) a 4.610
secondi
3. Buemi-Davidson-Nakajima (Toyota TS040 Hybrid) a 14.816 secondi
4. Conway-Sarrazin-Wurz (Toyota TS040 Hybrid) a 1 giro
5. Di Grassi-Duval-Jarvis (Audi R18 e-tron quattro) a 4 giri
6. Bird-Canal-Rusinov (Ligier JS P2-Nissan) a 16 giri
- 1° categoria LMP2
7. Derani-Gonzalez-Yacaman (Ligier JS P2-Nissan) a 17 giri
8. Dalziel-Heinemeier-Sharp (HPD ARX 03B-Honda) a 18 giri
9. Kane-Leventis-Watts (Dome S103-Nissan) a 23 giri
10. Bruni-Vilander (Ferrari F458 Italia) 29 giri - 1° categoria GTE Pro