BIORAFFINERIA - Diesel+: così si chiama il nuovo gasolio dell’Eni. Il carburante, la cui formula comprende il 15% di componenti ottenute da fonti rinnovabili, nasce a Venezia, dove per la prima volta al mondo una raffineria petrolifera è stata convertita in bioraffineria (investimento, 200 milioni di euro) impiegando la tecnologia Ecofining (sviluppata dal 2006 nei laboratori di San Donato Milanese, in collaborazione con Honeywell UOP): un’operazione complessa, mirata a trasformare oli vegetali in un prodotto completamente idrocarburico con un minore impatto sull’ambiente. Da lunedì 18 gennaio, il Diesel+ è disponibile in oltre 3500 stazioni di servizio italiane: stando all’Eni, rispetto a un gasolio standard contenente il 5% di componente biodiesel, il Diesel+ allunga la vita del motore e ne assicura nel tempo la massima potenza erogabile grazie alla pulizia degli iniettori; migliora le prestazioni del motore riducendo i consumi fino al 4%, facilita le partenze a freddo e garantisce una minore rumorosità grazie all’elevato numero di cetano.
AMBIENTE - Grazie a un ciclo produttivo più sostenibile, il Diesel+ contribuisce a ridurre le emissioni di CO2 in media del 5%. Inoltre, in una serie di prove effettuate su vetture Euro 5 nel Centro Ricerche Eni di San Donato Milanese e presso l’Istituto Motori del CNR di Napoli, si sono rilevati riduzioni delle emissioni inquinanti: idrocarburi incombusti e ossido di carbonio sino al 40% in meno, particolato ridotto sino al 20%. Il prezzo del Diesel+ è identico a quello del gasolio premium Eni BluDiesel+: da 1,3 a 1,35 euro/litro circa. Nel 2018, la società avvierà a Gela la seconda bioraffineria per far fronte ai fabbisogni crescenti di questo tipo di carburante.