Attivo fin dal 1997, l’ente indipendente Euro NCAP ha come obiettivo quello di stabilire, attraverso una serie di test, la sicurezza delle vetture nuove in caso di incidente (sicurezza passiva). Inoltre, lo scopo dell’ente è anche quello di valutare la sicurezza attiva, ossia il funzionamento di dispositivi atti a evitare i sinistri, come ad esempio il sistema di frenata d’emergenza. Ma con la continua evoluzione delle auto questi test, che comunque sono già cambiati negli anni, subiranno delle ulteriori modifiche.
Da qui l’esigenza dell’Euro NCAP di diffondere la nuova “Vision 2030: a Safer Future for Mobility”, con il duplice obiettivo di individuare un b e di costituire un punto di riferimento per gli utenti della strada europei. L’obiettivo tracciato, che è quello di zero vittime sulle strade, impone quindi a Euro NCAP di evolversi e di avere un approccio proattivo su tutto quello che direttamente o indirettamente influenza la sicurezza.
Una delle principali novità è quella di modificare e ampliare l’approccio di valutazione Euro NCAP, in virtù di tutte le aree di interesse dei nuovi veicoli presenti nel mercato europeo, caratterizzati da una sempre maggiore presenza di dispositivi di assistenza alla guida. Alla luce delle rinnovate caratteristiche tecniche e di dotazione degli ADAS delle auto, le aree chiave della valutazione Euro NCAP, (in vigore dal 2018), che prevede protezione degli occupanti, protezione dei bambini, protezione degli utenti vulnerabili e sistemi di sicurezza attiva, saranno modificate secondo quattro fasi distinte di un potenziale incidente: guida in sicurezza (sicurezza alla guida), prevenzione degli incidenti (sicurezza attiva), protezione dagli urti (sicurezza passiva) e sicurezza post-incidente. Queste modifiche saranno attive a partire dal 2026, con aggiornamenti dei protocolli Euro NCAP previsti ogni tre anni.
Le altre principali novità delle valutazioni Euro NCAP riguardano: l’introduzione graduale dei test virtuali; attenzione sempre maggiore per la protezione degli utenti vulnerabili come pedoni e ciclisti; promozione dei sistemi di monitoraggio dei conducenti con bonus/malus nella valutazione; promozione delle tecnologie di assistenza per il controllo della velocità; miglioramento della qualità degli scenari simulati d’incidente nella valutazione dei sistemi di assistenza alla guida; valutazione della qualità dell'interazione tra uomo e sistema multimediale (HMI); promozione delle tecnologie per la comunicazione V2V, V2I e V2X (veicolo-veicolo, veicolo con la strada, veicolo con tutto quello che lo circonda); maggiore attenzione nei test per la sicurezza passivi alla diversità per genere e per età (le conseguenze, in caso di incidente, sono chiaramente diverse); valutazione del rischio di incendio e dell’instabilità termica per i veicoli elettrici ed ibridi; promozione della disponibilità di informazioni per il primo soccorso; promozione delle migliori pratiche in materia di sicurezza dei veicoli e di accesso ai dati.