SOLD OUT - Solo dieci esemplari (manco a dirlo, “tutti già venduti”, come riporta la nota proveniente da Maranello, a un prezzo di 2 milioni e mezzo l'una) per festeggiare i 60 anni dallo sbarco negli Stati Uniti: in casa
Ferrari non basta la 458 Speciale A come auto da sogno, prodotta in 499 esemplari, ma si aggiunge anche la
Ferrari F60 America. Piena di fascino, di citazioni storiche, di cavalli: la solita Ferrari da fare girare la testa. “Solita” e, a dire il vero, unica: la base è la F12 berlinetta, con quel V12 che è “il” motore per una Ferrari. Sarà spider. Sarà presentata a Beverly Hills, giusto per tagliare fuori i comuni mortali. Tutto nella norma, insomma.
UN PO' DI STORIA - La livrea blu con banda bianca sul cofano della Ferrari F60 America riprende i colori dello storico team da corsa Nart: North America Racing Team, fondato dal varesino di nascita e statunitense di cittadinanza Luigi Chinetti. È stato pilota, importatore di Rosse oltreoceano, unico concessionario Ferrari per gli Stati Uniti per un gran numero di anni. Da team manager, vinse la 24 Ore di Le Mans del 1965 con il futuro Campione del Mondo di Formula 1 Jochen Rindt; due anni dopo, la 330 P4 iscritta dalla Nart andò a completare il podio Ferrari più famoso della storia dell'endurance, quello di Daytona '67. Per lui corsero, su auto pressoché ufficiali grazie al rapporto privilegiato con il Commendator Ferrari, Mario Andretti e Phil Hill. Ma anche un altro centinaio di piloti, quasi tutti a stelle e strisce. Molti di loro, fino a quando la Nart chiuse i battenti nel 1982, hanno definito un “onore” pilotare per Chinetti. Era un po' come farlo per Ferrari, un continente più in là.
SCULTURA APERTA - Se si deve identificare una somiglianza della Ferrari F60 America con qualche Ferrari del passato, l'accostamento è con la 275 GTS4 Nart del 1967: va usata scoperta, perché la piccola capote è utile per riparare dalle intemperie, ma non permette di superare i 120 km orari, peraltro vietati in molti Stati americani. Esasperato il richiamo alle corse d'un tempo nel colore dei sedili: rosso quello del pilota, dal lato passeggero c'è il nero delle Ferrari da corsa d'un tempo. Sui parafanghi, un logo commemorativo di prammatica. L'odore di leggenda è di serie, ma per gustarlo bisogna chiamarsi Paperon de' Paperoni.