SEGNO DEI TEMPI - Per aumentare l’efficienza, aumentando le prestazioni senza penalizzare i consumi, sempre più case riducono la cilindrata dei motori, dotandoli di un turbocompressore. Non fanno eccezione i produttori di supersportive, come la Porsche, che per la 718 Boxster è passata addirittura ai motori boxer a quattro cilindri. Anche la Ferrari ha ridotto la cilindrata dei suoi V8, abbinandoli al turbo: lo ha fatto per la California T, la 488 (GTB e Spider) e la GTC4Lusso T. Finora però i vertici di Maranello avevano sempre escluso di poter ridurre il numero dei cilindri, scendendo sotto la configurazione V8.
NUOVA GAMMA, MA NIENTE SUV - Allo stand del Salone di Ginevra, invece, il presidente della Ferrari, Sergio Marchionne, ha ammesso che in futuro (senza però precisarne i tempi) ci sarà senz’altro un V6 turbo per le rosse. Invece, ha confermato che non ci sarà una suv con lo stemma del Cavallino. La ragione? Impossibile per un’auto alta e pesante dare le sensazioni di guida che dà una Ferrari. Questo non esclude che ci sarà una espansione della gamma. Anzi, è necessario trovare nuove idee. Qualcosa di rivoluzionario, come era stato per il lancio della coupé-cabriolet California. In questo modo si potrà aumentare la produzione (anche del 50%), e quindi il fatturato sfruttando ancora più a fondo la capacità degli stabilimenti.