IN POLE POSITION - Il 2022 per la Ferrari segna un’ottima partenza: oltre a una ritrovata competitività in pista nel campionato di Formula 1, la casa di Maranello conta nel primo trimestre di quest’anno risultati economici da primato. Infatti, il Cavallino riesce a mantenere la rotta tracciata degli eccellenti conti 2021 (qui per saperne di più) registrando ricavi netti pari a 1,186 miliardi di euro (in crescita del 17,3% sullo stesso periodo del 2021) e un utile operativo di 307 milioni, (in aumento del 15,4 % rispetto ai primi tre mesi del 2021) con un margine di redditività del 25,9% (in linea con il 2021, pari al 26,3%). Da record il free cash flow (la differenza tra il flusso di denaro in entrata con quello in uscita) pari a 299 milioni di euro (era fermo a 147 nel 2021)
I MODELLI PROTAGONISTI - A guidare questi ottimi risultati sono le 3.251 unità consegnate (480 in più o in crescita del 17,3% sul primo trimestre 2021), che hanno permesso alla Ferrari di raggiungere profitti pari a 239 milioni di euro, ben 33 in più rispetto allo stesso periodo del 2021. A trainare le vendite sono le Ferrari Roma, la gamma SF90 e la Portofino M. Inoltre, sono da segnalare gli incassi legati agli anticipi della Daytona SP3, che hanno permesso al free cash flow di raggiungere la soglia dei 300 milioni, quasi raddoppiando così i numeri dello scorso anno.
AUMENTA LA DOMANDA IN ASIA - Per rispondere alla congestione dei porti, la Ferrari ha privilegiato le consegne nel mercato europeo e medio orientale, che ha registrato un incremento del 19,5%, mentre le Americhe a causa delle problematiche della logistica hanno subito una flessione del 12,8%. La Cina Continentale, Hong Kong e Taiwan hanno riportato invece un’impennata nella domanda del 46,9%, così come esplode la distribuzione nella regione dell’estremo oriente e del pacifico cresciuta del 55,6%.
CONTI IN SALUTE - Risultati economici da record, ma che fanno soprattutto bene alla cassa della Ferrari: l’indebitamento industriale netto dei primi tre mesi del 2022 scende a 136 milioni (erano 297 a fine 2021) così come la liquidità complessiva cresce passando da 2,02 miliardi (del 2021) a 2,16 di questi tre mesi. Di conseguenza anche l’utile netto per azione sale a 1,30 (era 1,11 nel 2021), con la Ferrari che ha approvato la distribuzione di un dividendo in denaro (per un valore complessivo di 250 milioni di euro) per ciascuna azione ordinaria in circolazione.
CONFERMATO IL V12 - Con un portafoglio ordini che copre una larga parte della produzione 2023, nel 2022 si preannuncia anche l’avvio dell’assemblaggio dei 599 esemplari della Daytona SP3 e della prima suv di Maranello, la Ferrari Purosangue (con la presentazione, che dovrebbe avvenire intorno a settembre del 2022, e le consegne all’inizio del 2023) . E a proposito di questa vettura, il Cavallino conferma alcune caratteristiche tecniche: come avevamo anticipato (qui per saperne di più) la Purosangue sarà spinta dall'iconico 12 cilindri a V aspirato. La novità, rispetto a quanto avevano scritto, è che non ci sarà una componente ibrida, un fatto piuttosto insolito oggi. La Ferrari non ha voluto confermare se la suv utilizzerà in seguito altri motori ma, secondo le indiscrezioni, dopo circa un paio d’anni dall’inizio della produzione potrebbe essere disponibile con un sistema ibrido derivato da quello della 296 GTB, con l’utilizzo di V6 abbinato a uno o più motori elettrici. Non dovrebbe essere prevista una versione elettrica della Purosangue.