BILANCIO DA INCORNICIARE - Reduce dall’esito in chiaro-scuro del Gp d’Azerbaijan, la Ferrari può tornare a sorridere leggendo i numeri contenuti nel rendiconto economico del periodo gennaio-marzo 2018. In questo trimestre l’azienda di Maranello ha consegnato 2128 vetture (+125 unità rispetto a gennaio-marzo 2017) e ottenuto guadagni netti per 149 milioni di euro, in aumento di 25 milioni a fronte di un giro d’affari cresciuto da 821 milioni a 831 milioni di euro. La Rossa ha saputo inoltre ridurre l’indebitamento di 60 milioni e portarlo a 413 milioni di euro. L’azienda non a caso si dimostra ottimista in previsione del futuro e conferma i risultati fissati per il 2018, quando conta di vendere più di 9.000 auto, incassare almeno 3,4 miliardi e registrare un guadagno lordo superiore a 1,1 miliardi.
BENE LE V12 - L’area geografica principale rimane l’Europa, stando ai numeri contenuti nel bilancio trimestrale, dove la Ferrari ha venduto 1103 vetture nei primi tre mesi dell’anno (+69 auto) e registrato una crescita maggiore rispetto alle Americhe, regione in cui le consegne sono passate dai 545 esemplari di marzo 2017 ai 569 di marzo 2018. La zona più in “salute” si è dimostrata però quella di Cina, Hong Kong e Taiwan: qui le vendite sono passate da 161 a 183 unità (+14%). Le immatricolazioni delle Ferrari con motore 12 cilindri sono aumentate del 23,5% nei primi tre mesi dell’anno, complice il buon esordio della recente 812 Superfast, mentre le vendite delle “rosse” con motore 8 cilindri sono rimaste pressoché stazionarie (nella foto la Portofino). Nel primo trimestre la Ferrari ha incassato meno denaro dalla vendita dei motori V6 e V8 alla Maserati (-27 milioni), dopo che l’azienda bolognese ha registrato un calo di vendite.