SEMPLICEMENTE AFFASCINANTE - Giusto poche ore fa vi abbiamo mostrato in anteprima le immagini della nuova Ferrari Roma (leggi qui la news), una granturismo dalle forme slanciate e pulite, realizzata sulla base della coupé-cabrio Portofino. Nel nome, il nuovo modello del Cavallino rende omaggio alla capitale italiana, famosa in tutto il mondo per le sue bellezze artistiche, e che ancora richiama al fascino di quella Dolce Vita che l’omonimo film di Fellini degli Anni 60 con Anita Ekberg e Marcello Mastroianni ci ha fatto invidiare da ogni parte del pianeta. E l’omaggio va anche oltre il nome. Infatti, la pulizia delle forme della nuova Ferrari Roma si rifà a quel periodo in cui sono nate tante icone di stile, anche nel campo dei motori (basti bensare alla Ferrari 250 GT Berlinetta). Linee che la distinguono dagli altri modelli di Maranello, decisamente più aggressivi, inclusa la F8 Tributo (qui il nostro primo contatto). A voler ben guardare, fra la produzione recente del Cavallino ci sono due supercar che già avevano introdotto questi concetti di forme senza tempo, e sono le Monza SP1 ed SP2, di cui vi avevamo parlato in occasione del Salone di Parigi di fine 2018 (leggi qui per saperne di più).
ALL’INSEGNA DELL’ELEGANZA - Con le dovute differenze, visto che le Monza SP1 ed SP2 sono delle barchette (tra l’altro in edizione limitata), la nuova Ferrari Roma fa sfoggio anch’essa di fiancate sinuose e prive di nervature o elementi aerodinamici a sbalzo: persino le maniglie delle porte sono a filo della carrozzeria. E, salvo che non li si ordini a parte per dare una caratterizzazione più sportiva, per non intaccare la pulizia della line, non ci sono neppure gli scudetti con il cavallino in prossimità dei parafanghi anteriori. Questi ultimi, come quelli posteriori danno un’idea di potenza, ma sempre con grande eleganza. E pure il lungo cofano, lascia solo intuire le doti del V8 biturbo da ben 620 cavalli che nasconde, e lo fa con un leggero rigonfiamento nella parte centrale. Inedita la mascherina con fori rettangolari di dimensioni diverse: più grandi al centro fino quasi a scomparire verso l’esterno. Accattivanti i lunghi fari a matrice di led, divisi nettamente in due parti dalle luci diurne. Nella parte inferiori le prese d’aria che rinfrescano i potenti freni carboceramici e fanno defluire i flussi verso il sottoscocca. Come negli altri modelli Ferrari, anche per la Roma l’aerodinamica gioca un ruolo chiave (del resto la velocità massima dichiarata è di oltre 320 km/h), ma qui lo fa con maggior discrezione.
NON RINUNCIA AL CARBONIO - Lungo le fiancate della Ferrari Roma corrono le minigonne, anch’esse, come lo spoiler anteriore, in carbonio per dare leggerezza e al tempo stesso giocare sul contrasto con la carrozzeria in alluminio. Fanno da elemento di raccordo verso la parte posteriore, dove si ritrova il sofisticato, ma sempre poco vistoso, estrattore d’aria. Ovviamente anch’esso in carbonio. I quattro terminali di scarico sono forse l’unico accenno alla parentela con la Portofino, la coupé-cabriolet da cui la nuova Ferrari Roma deriva. Originalissimi i quattro fanali a led, rigorosamente "incastonati" (il riferimento è proprio alle gemme preziose dei gioielli) nella carrozzeria. Alla base del lunotto, ben mimetizzato, c'è uno spoiler a scomparsa, che fuoriesce solo quando l'elettronica lo ritiene necessario, in funzione della velocità e delle impostazioni di guida: tre le inclinazioni possibili.
DUE I PROTAGONISTI - L’originalità si ritrova anche negli interni della nuova Ferarri Roma, lussuosi e tecnologici, ma con forme di rottura rispetto agli altri modelli di Maranello, per lo meno con quelli di serie. Infatti, anche in questo caso, si ritrova una certa ispirazione alla Monza SP2, in particolare nella netta separazione fra la zona del guidatore e quella del passeggero anteriore (altri due, di piccola statura, possono essere ospitati, con non pochi sacrifici, nei due strapuntini posteriori). La plancia abbraccia con due “U” chi siede sulle due polrone e riserva al “pilota” tutta la strumentazione digitale di ben 16 pollici e i comandi per la guida, mentre per chi sta al suo fianco non manca un display a colori per condividere le emozioni del viaggio ed essere sempre informato su velocità, accelerazione laterale, impostazioni della vettura, dati di navigazione e tanto altro. Pelle, Alcantara e particolari in metallo si fondono con equilibrio, per dare una senzazione di ricercatezza. Al centro della plancia il grande display a sviluppo verticale di 8,4”, per gestire il “clima” bizona e le funzioni del raffinato sistema di infotainment, in cui non manca ovviamente Apple CarPlay.
RICHIAMI AL PASSATO- Originali i comandi della trasmissione della Ferarri Roma posti nella consolle: sfruttano una grafica che ricorda la rastrelliera dei vecchi cambi ad “H”, ma impiegano tre levette. Una, a sinistra, consente l’innesto della retromarcia, mentre quella centrale fa passare dalla gestione manuale a quella automatica. Infine, sulla destra si può attivare il launch control, per partenze mozzafiato: il tempo dichiarato sullo “0-100” è di appena 3,4 secondi, mentre, sempre secondo la casa, ne bastano 9,3 per toccare i 200. Dietro al volante non mancano le lunghe palette in alluminio (ma con tutta probabilità si potranno ordinare anche in carbonio) per gestire manualmente il cambio a doppia frizione a otto marce, derivato da quello della SF90 Stradale. Innovativo il volante con comandi a sfioramento sulle razze. È “touch” persino quello (al centro sotto lo stemma del Cavallino) per l’accensione e lo spegnimento del V8 biturbo, mentre il “manettino” è sempre a levetta, anche se i nomi delle quattro modalità disponibili (più una che disattiva del tutto il controllo di stabilità) vengono mostrati solo al bisogno. Una soluzione che va sempre verso la pulizia estetica della nuova Ferrari Roma.
QUEL V8 È GIÀ LEGGENDA - Abbiamo già accennato a qualche dato tecnico di questa nuova coupé a motore anteriore e trazione posteriore. L’otto cilindri a “V” di 90 gradi della Ferarri Roma è derivato dal 3.9 della Portofino, appartenente alla famiglia vincitrice del premio Engine of the Year per 4 anni consecutivi. In questo caso i cavalli passano da 600 a 620 (modifiche alla combustione, riduzione degli attriti e miglior precisione di controllo del turbo, grazie al sensore integrato); la potenza di punta è sviluppata a 7.500 giri, mentre la coppia massima è di 760 Nm, disponibili da 3000 a 5750 giri. E non manca un filtro antiparticolato per l'omologazione Euro 6D. Avvicinando il V8 il più possibile all’abitacolo (ricordiamo che il cambio a doppia frizione a otto marce è posizionato al posteriore) è stata ottimizzata la distribuzione dei pesi: 1472 kg la massa complessiva a secco dichiarato, considerati tutti gli optional (come i cerchi forgiati) disponibili per alleggerire questa granturismo lunga 466 cm, larga 197 e alta 130. Tutta la progettazione è stata finalizzata anche alla leggerezza e rispetto alla Portofino, il 70% dei componenti è nuova. Solo passando dal cambio a doppia frizione a sette marce a quello a otto rapporti, sono stati guadagnati sei chilogrammi. Con il suo invidiabile rapporto peso/potenza di 2,37 kg/CV, la nuova Ferrari Roma si annuncia divertende da guidare. Lo conferma l'adozione del sistema SSC 6.0 con il controllo dell'angolo di imbardata più evoluto, come nella F8 Tributo. Ma questa GT vuole essere anche un'auto fruibile tutti i giorni, anche da guidatori meno esperti e fra i sistemi di assistenza alla guida non manca neppure il cruise control adattivo. Discreto il baule con una capacità di 272 litri (345 reclinando gli strapuntini posteriori), per il quale ovviamente non manca un set di valigie su misura. La nuova Ferrari Roma è già ordinabile a circa 200.000 euro; prime consegne a ridosso dell'estate.