IN CONTROTENDENZA - Vendere il più possibile e con ogni mezzo messo a disposizione dagli strateghi del marketing. L’assunto è valido per ogni impresa commerciale ma non se il tuo nome è Ferrari e produci le supercar più desiderate al mondo. La casa di Maranello ha infatti deciso di porre un freno alle vendite e mantenersi al di sotto delle 7000 vetture consegnate quest’anno (nel 2012 sono state 7.318). La notizia arriva direttamente dal presidente Luca Cordero di Montezemolo (nella foto) che ha annunciato il proposito durante la presentazione delle strategie future. L’obiettivo? Mantenere l’esclusività del marchio. E, anche per questo, Montezemolo ha categoricamente escluso (per l'ennesima volta) l'arrivo di una suv o di una baby-Ferrari; ma anche, “almeno finché sarò in questa azienda” di una vettura del Cavallino totalmente elettrica.
I CONTI? NON IN ROSSO - Gli affari in casa Ferrari, che recentemente ha presentato la sua "fuoriserie"
LaFerrari, vanno decisamente bene. Quest’anno il costruttore di Maranello ha chiuso il primo trimestre con un utile di gestione di 80 milioni di euro in aumento del 43% rispetto allo stesso periodo del 2012. I
ricavi,
cresciuti dell’8%, ammontano a 551 milioni di euro. Un’azienda in salute dunque pronta ad assumere 250 nuovi lavoratori, 200 dei quali per l’assemblaggio dei nuovi motori Maserati. Globalmente, gli investimenti nei prossimi due anni toccheranno i 100 milioni di euro. In futuro la volontà è quindi quella di limitare la disponibilità delle vetture e aumentare i profitti attraverso le attività collaterali, come il merchandising (online e nei Ferrari Store e che, da solo, vale 50 milioni di euro l'anno), la gestione di eventi dedicati ai clienti e la personalizzazione dei modelli.
GUADAGNI DALL'UNICITÀ - Proprio l'aspetto della personalizzazione è stato potenziato negli ultimi anni: se già oggi ogni Ferrari prodotta è in pratica unica, i clienti più esigenti possono accedere al programma Tailor Made (nelle foto qui sopra), che permette di “cucirsi” l'auto addosso grazie anche all'uso di materiali innovativi (come le fibre di alluminio annegate nella resina e quelle di carbonio colorate), vintage (come una particolare pelle di maiale, piuttosto ruvida, usata per i sedili delle auto da corsa degli anni 50) o addirittura portati dal cliente stesso (il golfista Ian Poulter ha scelto il tessuto scozzese dei suoi pantaloni mentre Lapo Elkann, per la sua California, il denim). Lanciato nell'autunno 2011, questo programma rende ancora più esclusiva l'auto (dal lancio del programma, nel settembre 2011, solo poco poco più di 100 vetture nel mondo sono passate da questo atelier). Il costo? In media per il solo Tailor Made si spende fra il il 25 e il 50% del costo della vettura.