VITTIME IN CRESCITA - Al pari dell’Italia, dove nel 2017 si è registrato lo stesso fenomeno, anche in Francia è aumentato il numero di vittime sulle strade: erano 3.268 nel 2013 (minimo storico), sono stati 3.469 due anni fa. Le autorità non intendono però restare con le mani in mano di fronte all’emergenza e dal 1 luglio 2018 faranno entrare in vigore il primo cambiamento, abbassando il limite di velocità sulle strade extraurbane con due corsie di percorrenza senza barriere centrali: passerà da 90 a 80 km/h. La misura è stata annunciata martedì 9 gennaio dal primo ministro Edouard Philippe e dovrebbe far scendere la mortalità, secondo gli esperti, visto che il 55% delle vittime sono decedute nel 2016 sui 400.000 chilometri delle strade in questione.
VELOCITÀ, FALSO PROBLEMA? - I sostenitori del provvedimento hanno citato un’altra statistica, forse la più eloquente: il 32% degli incidenti mortali in Francia ha come origine l’eccessiva velocità. Philippe ha detto che ribassare i limiti di velocità potrebbe salvare fra le 350 e le 400 vite l’anno, oltre a diminuire il numero di incidenti e feriti: secondo il The Telegraph, che cita le autorità francesi, due anni fa sono stati 70.000. “Se salvare vita significa essere impopolare” ha commentato Philippe, “allora sarò felice di esserlo”. La misura è stata critica però dal presidente di un’associazione che rappresenta gli automobilisti, “L’association 40 millions d’automobilistes”, secondo cui le autorità dovrebbero prestare più attenzione ai comportamenti scorretti di chi è alla guida e non ai limiti.