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Furti di carburante, rischio ambientale in Lombardia

22 ottobre 2015

Continuano a imperversare i “vampiri del carburante”, che “succhiano” direttamente dalle condotte. Causando anche sversamenti nei terreni.

Furti di carburante, rischio ambientale in Lombardia
GASOLIO NELLE FALDE - Allarme furti di gasolio dagli oleodotti. Solo nel 2015, sono già 140 gli episodi registrati, con la Lombardia addirittura a quota 50: di recente, si sono verificati i casi di Gambolò (Pavia), Arluno e Morimondo (Milano). I “vampiri del carburante” agiscono nelle oasi lombarde: Parco Agricolo Sud Milano, Parco del Roccolo, Parco del Ticino (questi ultimi, a nord-ovest del capoluogo). I ladri, come riporta il Corriere della Sera, fissano rubinetti rudimentali alle condotte: che, risucchiando il gasolio, ne causano sversamenti nei terreni. Al danno economico per l’Eni si somma così quello ambientale, con potenziali ripercussioni sulla salute pubblica: il carburante raggiunge le falde acquifere, e talvolta anche rogge e canali irrigui, inquinando le coltivazioni. Un guaio difficile da individuare subito, ma che si manifesta spesso nel lungo periodo. Un esempio? La scorsa estate, uno sversamento è stato individuato perché, in una risaia di Calvignasco (MI), l’erba aveva cambiato colore... I “vampiri” fanno affari d’oro, rivendendo al mercato nero il gasolio rubato (che sul mercato costerebbe in media 1,33 euro il litro, con quello per uso agricolo che a quota 0,90 euro), con un giro d’affari milionario. L’Eni, per rimediare, ha aperto in tutta Italia 70 cantieri di bonifica e, per prevenire i furti, ha avviato l’installazione sugli oleodotti di sensori speciali, che registrano le onde sonore che si propagano nei tubi. (Foto: Wikipedia).


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