NEWS

A gennaio mercato europeo in calo dell’8,7%

19 febbraio 2013

Il segno meno è comparso anche per Paesi che erano sempre stati in positivo, come la Germania. Unica eccezione la Gran Bretagna.

A gennaio mercato europeo in calo dell’8,7%

UN QUADRO PESANTE - L’Associazione delle case costruttrici europee ha diffuso i dati relativi alle immatricolazioni di auto nuove nel mese di gennaio e purtroppo bisogna constatare che la crisi anziché rallentare e volgere a conclusione pare dare segni di aggravamento. La variazione complessiva per i 27 Paesi dell’Unione europea è dell’8,7% rispetto al gennaio del 2012, con un totale di 885.159 unità immatricolate. Secondo gli analisti, un gennaio del genere fa prevedere un bilancio di fine anno attorno alle 10,5 milioni di immatricolazioni. Poco meglio è la situazione contando anche i tre Paesi dell’area di libero scambio, Svizzera, Norvegia  e Islanda, con la percentuale di diminuzione che scende a 8,5%.

SEMPRE MENO I PAESI IN CRESCITA - Ma il dato complessivo non dà il segno della situazione. Più significativo è rilevare quanti Paesi sono “in rosso”, registrando meno immatricolazioni dell’anno scorso. Il trend che fino a poco tempo fa pareva essere una prerogativa negativa dei Paesi nelle peggiori situazioni economiche (Grecia, Italia, Spagna, Portogallo…) ora è generalizzato. 
 
L’ECCEZIONE INGLESE - Dei grandi mercati resiste soltanto l’eccezione della Gran Bretagna che anche a gennaio ha marcato una crescita dell’11,5%, arrivando a 143.643 immatricolazioni. Da sottolineare poi il buon andamento del Belgio, che con 50.684 unità cresce del 13,3%. Altri mercati positivi sono l’Austria con 27.761 unità e aumento del 3,5%, Danimarca (14.746 immatricolazioni pari al 14,5% in più nei confronti del gennaio 2012, la Polonia (26.421 unità; 17,6% di aumento) e l’Estonia (1.712 vetture nuove immatricolate, pari al 28,4% di incremento). 
 
ANCHE LA GERMANIA SCENDE - Per quanto riguarda gli altri Paesi, domina il segno meno, con 13 Paesi che presentano una percentuale di variazione negativa a due cifre. Ma soprattutto a dare il segnale dell’allargamento delle difficoltà è il dato relativo alla Germania, che con 192.090 immatricolazioni lamenta un calo dell’8,5%, ponendo fine all’immagine di locomotiva immune da crisi e difficoltà. 
 
IL CALO TRASCINA LA VOLKSWAGEN - Il dato relativo al mercato tedesco trova poi il suo risvolto della medaglia nelle stime Acea dei dati per marca, laddove la Volkswagen lamenta un ridimensionamento del 12,2%. Il gruppo Volkswagen perde il 5,5%, grazie alla crescita della Seat (4,9%) e le perdite più contenute dell’Audi (2,1% in meno rispetto al 2012) e della Skoda (2,0% in meno). 
 
BENE TUTTE LE PREMIUM - Nel panorama delle immatricolazioni considerate per marca, sono ben poche le realtà che sfuggono ai colpi della crisi. Risaltano i gruppi Daimler (3,7% in più) e Bmw (6,4% di crescita): la marca Mercedes con 45.543 immatricolazioni cresce del 4,7% , mentre la Bmw con 47.813 unità sale del 9,4%. Significativo il fatto che in entrambi i gruppi le marche economicamente meno impegnative segnano un calo: la Mini scende del 6,9% e la smart del 3,9%. Altre eccezioni positive sono la Kia (+7,7%), la Land Rover (+19,4%), la Jaguar (+26,2%) la Mazda (+13,7%) e la Honda (+11,8%). 
 
IL GRUPPO FIAT - Quanto al gruppo Fiat il dato generale è di 61.010 immatricolazioni, pari al 12,4% in meno, con la marca Fiat che scende del 4% mentre più pesanti sono le perdite della Lancia (-31,7%, con 6.178 immatricolazioni) e dell’Alfa Romeo (-36,8%, con 5.638 unità).


Aggiungi un commento
Ritratto di mecner
19 febbraio 2013 - 14:50
Continua la discesa che, mese dopo mese, diventa sempre più spericolata. L'Era Glaciale è vicina......peccato. Peccato davvero
Ritratto di domi2204
19 febbraio 2013 - 15:46
perchè chi non ha l'euro ha il segno più?
Ritratto di Giuss
19 febbraio 2013 - 19:22
Belgio, Austria, Polonia e Danimarca hanno l'Euro. E' "semplicemente" un problema di economie interne ai paesi e alle scelte aziendali dei vari gruppi. Personalmente sono contento per il + di Mazda che ha lanciato dei modelli accattivanti.
Ritratto di gilrabbit
20 febbraio 2013 - 13:58
li ci sono gli zloty e ce ne vogliono 4 abbondanti per fare un euro. Idem per repubblica ceca dove occorrono 25 corome per fare 1 euro. Tutti i paesi euro stano in crisi perchè la moneta forte e i dazi non imposti ai paesi non euro, cina compresa, ci stanno distruggendo.
Ritratto di andvolante1
20 febbraio 2013 - 09:32
non è solo l'euro il problema ma ormai è molto evidente che i paesi che non hanno mai avuto l'euro oggi stanno abbastanza bene mentre chi ha adottato l'euro affonda sempre di piu sopratutto se già l'economia interna è debole, chi sostiene che l'euro non è un problema o vive sulla luna o mente sapendo di mentire. Io continuo a sostenere che dobbiamo abbandonare l'euro e tornare ad una nostra moneta e tornare a farci le leggi a casa nostra senza dover sottostare sempre a leggi europee valide x tutti, leggi che devono andar bene per tutte le economie e tutti i paesi quando in realtà i paesi nell'europa sono tutti molto diversi fra loro sotto ogni punto di vista, altrimenti non so dove andremo a finire e anzi vorrei che i sostenitori accaniti dell'euro me lo spiegassero una buona volta invece di dire sempre che uscire dall'euro sarebbe disastroso basta...e io chiedo allora, ma restare nell'euro è tanto conveniente? no xk a me non sembra, ma io non sono un economista quindi non me ne intendo.
Ritratto di gilrabbit
20 febbraio 2013 - 14:11
La germania nel 2000 aveva il cambio di 1 marco = 1000 lire. Idem anche per la germania est appena rientrata tra i comuni mortali che in precedenza aveva la metà del valore rispetto al marco occidentale. I nostri alfieri Prodi, Ciampi e Topolino partirono per il nord e accettarono supinamente il cambio a 1936.27 esattamente quasi la metà del marco. Questo ha significato che il marco che noi pagavamo 1000 lire dal giorno dopo lo abbiamo pagato 2000. Quindi per i tedeschi e per la loro società non è cambiato nulla con stipendi e prezzi stabili mentre da noi da un giron al'altro ci siamo trovati con stipendi dimezzati e costi raddoppiati. La cura a questo punto non è uscire dall'euro ma fare si che abbia un valore uniforme per tutti e per fare questo occorre un governo unico come negli Usa e una Bnaca coem la Federal americana che stampa moneta alla bisogna. In sostanza se in passato arrivava un nostro creditore la banca stampava moneta e glie la restituiva. Oggi lo stato per pagare i creditori deve acquistare moneta dalle banche e restituirla con gli interessi. Questi intereressi non potranno mai essere coeprtio e il debito pubblico chiunque sia il politico di turno non potrà mai diminuire. Questi sono fatti semplici facendo 2+2. L'alternativa dell'uscita dall'euro sarebbe possibile ma il rischio di far ripiombare l'europa indietro di 2 secoli con le relative conseguenze anche militari è altissimo e comunque ci metetrebbe come minimo davanti a 5 anni di fame vera ceh nessun governo sarebbe in grado di fronteggiare. I nostri padri quando hanno voluto un'europa libera da guerre e da confini non pensavano a questo.
Ritratto di carmelo.sc
19 febbraio 2013 - 19:40
SI e vero anche in Germania c´e crisi, ma vivendo la posso solo dire che sono non uno, ma dieci gradini sopra all´ Italia, qui di auto nuove se ne vedono moltissime, chi non cambia auto e solo perche quella che ha e in perfette condizioni (vedo golf 2 che sembrano nuove)..e anche su tanti altri aspetti (organizzazione in primis) non hanno perso un colpo nonostante la crisi..In Italia ce tantissimo da lavorare!!!
Ritratto di gilrabbit
20 febbraio 2013 - 14:23
Se eri in germania nel 2000 ricorderai che pagavi la benzina 1,30 DM (un marco e 30). Il giorno dopo che è entrato l'euro la stessa benzina la pagavi 1,30 e oggi ancora la paghi 1,50. Idem per tutto il resto tanto che una casa Belino oggi la compri con 200 mila ero che sono gli stesi 200 mila marchi del 2000. Se anche a noi fosse stata data la stessa possibilità avremmo avuto 1 euro = 1000 lire e non sarebbe cambiato nulla cosa non accaduta e non più recuperabile. Il popolo italiano non è un popolo i ddelinquenti o evasori o mafiosi o truffatori come qualcuno vorrreb far credere ma un popolo di gente che ha sempre lavorato e ha sempre risparmiato e se oggi ancora riusciamo a fare la spesa è perchè eravamo il primo paese al mondo per il risparmio delle famiglie e quai risparmi oggi stanno finendo risucchiati da un euro che non ci siamo potuti permettere ed è uno dei motivi per i quali altri paesi in europa si sono ben guardati dall'entrarci con alcuni che dovevano entrare e non lo faranno vedi Polonia e altri. Per noi entrare nell'euro al pari dellòa germania è stato come andare a mangiare ogni giorno in un ristorante di lusso senza potercelo permettere. Questi inoltre speiega la differenza di investimenti tra Germania e Italia in questi anni. Li sono andati avanti e quì non si è fatto nulla per il semplice fatto che non avevamo i soldi per farlo ed oggi eccoci quì a pagare il conto.
Ritratto di lucios
19 febbraio 2013 - 21:01
4
....normale.....chi le compra le premium?.......sicuramente non la maggior parte della classe media! In Europa sta scomparendo la classe media...............
Ritratto di GM-one
20 febbraio 2013 - 07:42
quanti di noi,se avesse la possibilità,cambierebbe auto ogni anno o ogni 2??? ma ve l'immaginate il parco usato di che dimensioni spropositate si farebbe? oltretutto,visto che non c'è abbastanza riciclaggio dei materiali delle vecchie auto,ci sarebbe più rischiesta di materia prima e quindi un maggior sfruttamento del globo terrestre...quindi meglio così
Ritratto di preoccupato
20 febbraio 2013 - 11:56
E'solo l'inizio ,mi posso ritenere fortunato di essere lavoratore dipendente che fino a questo mese percepirò lo stipendio anche se è limitato dal mutuo che ho stipulato per comprare casa.Da 6 anni lo stipendio è bloccato il caro vita è aumentato,le tasse sono aumentate,specialmente quelle sulla casa,le imposte dirette.Le case automobilistiche che si aspettano che la classe media che in Italia l'hanno annientata che cambiamo auto ogni 3-4 anni come fanno in Inghilterra e in Germania?.No per essere pessimista ma nel nostro paese con l'aria che tira la vedo brutta.Questi dati sono l'INIZIO DEL DECLINO.
Ritratto di Boys
20 febbraio 2013 - 21:39
1
Purtroppo giusto cosi. Con le tasse e gli stipendi che ci ritroviamo...grazie anche ai nostri sindacati giusto cosi...purtroppo. del resto se oggi nel 2013 vi sono stipendi di 900/1000 euro a 8 ore al giorno ...si è vero vi sono tante tasse ma i nostri sindacati....beh...ne hanno messo tanto del loro!!!!!!! Il discorso è: come si può acquistare un auto a questi stipendi...se cosi si possono chiamare?????
Ritratto di Boys
20 febbraio 2013 - 21:57
1
consiglio...teniamoci le nostre auto finché funzionano anche 15 o 20 anni altroché euro 5 euro 6 o euro 7... devono metterci in condizioni di acquistarle queste auto altrimenti mi dispiace per chi ci lavora nel settore...