UN QUADRO PESANTE - L’Associazione delle case costruttrici europee ha diffuso i dati relativi alle immatricolazioni di auto nuove nel mese di gennaio e purtroppo bisogna constatare che la crisi anziché rallentare e volgere a conclusione pare dare segni di aggravamento. La variazione complessiva per i 27 Paesi dell’Unione europea è dell’8,7% rispetto al gennaio del 2012, con un totale di 885.159 unità immatricolate. Secondo gli analisti, un gennaio del genere fa prevedere un bilancio di fine anno attorno alle 10,5 milioni di immatricolazioni. Poco meglio è la situazione contando anche i tre Paesi dell’area di libero scambio, Svizzera, Norvegia e Islanda, con la percentuale di diminuzione che scende a 8,5%.
SEMPRE MENO I PAESI IN CRESCITA - Ma il dato complessivo non dà il segno della situazione. Più significativo è rilevare quanti Paesi sono “in rosso”, registrando meno immatricolazioni dell’anno scorso. Il trend che fino a poco tempo fa pareva essere una prerogativa negativa dei Paesi nelle peggiori situazioni economiche (Grecia, Italia, Spagna, Portogallo…) ora è generalizzato.
L’ECCEZIONE INGLESE - Dei grandi mercati resiste soltanto l’eccezione della Gran Bretagna che anche a gennaio ha marcato una crescita dell’11,5%, arrivando a 143.643 immatricolazioni. Da sottolineare poi il buon andamento del Belgio, che con 50.684 unità cresce del 13,3%. Altri mercati positivi sono l’Austria con 27.761 unità e aumento del 3,5%, Danimarca (14.746 immatricolazioni pari al 14,5% in più nei confronti del gennaio 2012, la Polonia (26.421 unità; 17,6% di aumento) e l’Estonia (1.712 vetture nuove immatricolate, pari al 28,4% di incremento).
ANCHE LA GERMANIA SCENDE - Per quanto riguarda gli altri Paesi, domina il segno meno, con 13 Paesi che presentano una percentuale di variazione negativa a due cifre. Ma soprattutto a dare il segnale dell’allargamento delle difficoltà è il dato relativo alla Germania, che con 192.090 immatricolazioni lamenta un calo dell’8,5%, ponendo fine all’immagine di locomotiva immune da crisi e difficoltà.
IL CALO TRASCINA LA VOLKSWAGEN - Il dato relativo al mercato tedesco trova poi il suo risvolto della medaglia nelle stime Acea dei dati per marca, laddove la Volkswagen lamenta un ridimensionamento del 12,2%. Il gruppo Volkswagen perde il 5,5%, grazie alla crescita della Seat (4,9%) e le perdite più contenute dell’Audi (2,1% in meno rispetto al 2012) e della Skoda (2,0% in meno).
BENE TUTTE LE PREMIUM - Nel panorama delle immatricolazioni considerate per marca, sono ben poche le realtà che sfuggono ai colpi della crisi. Risaltano i gruppi Daimler (3,7% in più) e Bmw (6,4% di crescita): la marca Mercedes con 45.543 immatricolazioni cresce del 4,7% , mentre la Bmw con 47.813 unità sale del 9,4%. Significativo il fatto che in entrambi i gruppi le marche economicamente meno impegnative segnano un calo: la Mini scende del 6,9% e la smart del 3,9%. Altre eccezioni positive sono la Kia (+7,7%), la Land Rover (+19,4%), la Jaguar (+26,2%) la Mazda (+13,7%) e la Honda (+11,8%).
IL GRUPPO FIAT - Quanto al gruppo Fiat il dato generale è di 61.010 immatricolazioni, pari al 12,4% in meno, con la marca Fiat che scende del 4% mentre più pesanti sono le perdite della
Lancia (-31,7%, con 6.178 immatricolazioni) e dell’Alfa Romeo (-36,8%, con 5.638 unità).