OBIETTIVI ENORMI - L’agenzia Reuters ha pubblicato una nota secondo cui il ministro dei Trasporti della Germania starebbe facendo un forte pressing sulle case automobilistiche affinché avviino una maxi campagna di aggiornamento dei software di gestione dei motori delle vetture diesel già vendute. Ciò per realizzare una corposa riduzione delle emissioni degli ossidi di azoto (NOx). L’eventuale concretizzazione di queste aspettative del governo significherebbe il “richiamo” per circa 12 milioni di auto diesel.
AMBIENTE ED ELEZIONI - L’articolo della Reuters riporta che l’intenzione governativa le è stata “soffiata” da addetti ai lavori, che hanno spiegato l’ipotesi come una iniziativa per conquistare voti “ecologisti” alle prossime elezioni politiche del 24 settembre. La questione riguarda tutti i costruttori, ma è evidente che in primo piano c’è la Volkswagen. Un po’ perché è il vero e proprio colosso dell’industria automobilistica tedesca, e poi perché le nuove aspettative in materia di rispetto dell’ambiente (e della salute pubblica) sono sorte in conseguenza dello scandalo Dieselgate, scoppiato nel settembre del 2015 e all’origine delle tante accuse ai motori diesel.
GIÀ PAGATO GROSSE SOMME - Da notare che le case tedesche si sono già impegnate concretamente ad affrontare la situazione. Intanto c’è già stato l’impegno delle case per un richiamo di circa 630 mila vetture, avvenuto nell’aprile del 2016. Un provvedimento che non è riuscito a rassicurare i tanti cittadini allarmati. Intanto, da parte delle amministrazioni di diverse città tedesche (quali Monaco di Baviera e Stoccarda) si sta prendendo in considerazione l’ipotesi di vietare le auto diesel, accusate di scaricare nell’aria gas e pulviscoli gravemente dannosi. A lavorare a questa ipotesi di blocco delle auto diesel, sono diverse autorità locali.
COSTI ELEVATI - Per quel che concerne il richiamo che sarebbe messo in pratica per oltre 10 milioni di auto, l’operazione è già stata analizzata per verificare i costi che verrebbe ad avere. Le prime stime parlano di entrate comprese tra 1,5 e 2,8 milioni di dollari solo per gli upgrade dei sistemi di antinquinamento. A essere coinvolte sarebbero le auto Euro 4, Euro 5 e Euro 6.