ANCORA IN CUSTODIA - Carlos Ghosn, ex presidente e ceo di Renault e Nissan e dell’Alleanza Renault Nissan Mitsubishi, dopo essere stato rilasciato su cauzione i primi giorni di marzo, è stato nuovamente arrestato a Tokyo. I pubblici ministeri giapponesi hanno mosso nei suoi confronti nuove accuse inerenti al trasferimento di 32 milioni di fondi della Nissan ad un importatore della casa giapponese nell'Oman; questi soldi, o una parte di essi, sarebbero poi arrivati sul conto di una società di Ghosn, e sarebbero serviti anche ad acquistare una barca di lusso per sua la famiglia.
PRESTO UNA CONFERENZA STAMPA - L'avvocato di Ghosn, Junichiro Hironaka, ha dichiarato che i procuratori, per evitare la distruzione di prove, hanno confiscato il telefono cellulare di Ghosn, documenti, quaderni e diari, insieme al passaporto e al telefono cellulare della moglie. Ghosn respinge tutte le accuse, annunciando su Twitter di voler raccontare la sua versione dei fatti, nell’ambito di una conferenza stampa precedentemente pianificata per l’11 aprile.
DOVRÀ DIFENDERSI - Una nuova lunga permanenza in prigione potrebbe rendere più difficile per Ghosn la preparazione del suo processo nel quale dovrà difendersi dall'accusa di non aver dichiarato tutti i guadagni percepiti e di uso personale dei fondi della Nissan, riportando così l'attenzione internazionale sul sistema giudiziario penale giapponese. Il primo arresto di Ghosn, accusato di frode fiscale e malversazione, risale al 19 novembre. L’ex tycoon dell’auto è rimasto in carcere per più di 100 giorni, periodo nel quale ha negato tutte le accuse di frode fiscale e utilizzo improprio dei soldi della Nissan per scopi personali, mosse nei suoi confronti dalle autorità giapponesi.