C'È POCO DA STARE ALLEGRI - Anche se i primi 6 mesi mantengono un leggero bilancio in attivo (+0,6%) con 7.495.520 unità, Italia, Germania e Francia hanno chiuso il mese di giugno con flessioni delle immatricolazioni di auto nuove, mentre la Spagna continua a registrare bilanci mensili in attivo, grazie al persistere della spinta degli incentivi. Stessa situazione in Gran Bretagna, grazie alla ricomposizione dei parchi aziendali. Analizzando la situazione complessiva l’Europa denuncia però un rallentamento generale, dovuto alla ridotta propensione all’acquisto di beni durevoli, non più sostenuti dal contributo statale. Il fenomeno, ormai consolidato dall’inizio dell’anno, trova ulteriore consistenza nei più recenti rivelamenti sulla propensione ai consumi, che non segnano significative inversioni di tendenza.
ITALIA - “Il mercato dell’auto in Italia”, commenta Gianni Filipponi, direttore generale dell’UNRAE, l’Associazione che rappresenta le Case estere che operano nel nostro Paese, “riflette ancora solo in parte il deteriorarsi della raccolta degli ordini, che è il vero indicatore dello stato di salute del comparto. Il trend annuo dei nuovi contratti è di 1.700.000 ordini, rispetto ai 2.350.000 del 2009 e, purtroppo, anche gli ordini della prima decade di luglio confermano questo andamento negativo. Ciò significa 650.000 vendite in meno, con una perdita di fatturato attorno ai 10 miliardi di euro e con circa 2 miliardi di gettito IVA in meno per le casse dello Stato”. La conferma del trend la si trova nel forte rallentamento delle vendite a privati, che a giugno del 2009 valevano il 75,6% del mercato, mentre nello stesso mese di quest’anno sono scese al 65%, un dato, quest’ultimo, estremamente siginificativo circa lo stato di salute dei conti correnti bancari degli italiani.
Analizziamo, in particolare, la situazione in ognuno dei paesi europei sopracitati.
GERMANIA - Le vendite ai privati sono scese dal 63 al 44% nel mese di giugno, il mercato tedesco ha registrato ulteriori perdite rispetto al 2009, con 289.259 immatricolazioni ed un calo del 32,3%. Nel semestre, le targhe consegnate sono così 1.468.791, in caduta del 28,7%. Nel mese flettono le vendite di city e small car (50% contro il 62% del 2009), cresce però il diesel, che ha recuperato 10 punti, salendo dal 31% al 41% del totale immatricolato. Secondo la valutazione della VDA, l’Associazione dei Costruttori tedeschi, il mercato 2010 si chiuderà a 2,8-2,9 milioni di unità, con una flessione attorno al 25%.
FRANCIA - In calo per il secondo mese consecutivo le immatricolazioni in Francia. In giugno sono state 240.531, in flessione dell’1,3%. Si tratta del secondo mese consecutivo chiuso in perdita, mentre nel bilancio del semestre le immatricolazioni sono 1.212.436, in crescita del 5,4%.La spinta degli incentivi, ridotti a 700 euro dal 1° gennaio, ha rallentato la sua efficacia e secondo la Global Insight il 2010 si chiuderà a 2.130.000 vendite, con una flessione del 6%. Nel complesso, stanno recuperando le vendite delle vetture dei segmenti alti, ai danni delle piccole.
GRAN BRETAGNA - Forte crescita del mercato flotte (+25,3%), mentre la domanda di auto nuove in Gran Bretagna ha segnato, in giugno, il dodicesimo mese consecutivo di crescita con 195.226 immatricolazioni (+10,8%). Il primo semestre 2010 si è chiuso con 1.108.662 unità vendute e un incremento del 19,9% rispetto al primo semestre molto fiacco dello scorso anno. La coda degli incentivi, conclusi lo scorso marzo, ha avuto un effetto molto contenuto nel mese, incidendo per lo 0,7% rispetto al 19% del giugno 2009. Una forte spinta alle vendite è dovuta al mercato delle flotte, cresciuto del 25,3%, che ha raggiunto il 51,4% di rappresentatività sul mercato totale. Aumentano anche le immatricolazioni di vetture diesel, salite nel mese dal 42,3% al 45%. È atteso un secondo semestre in flessione, che, secondo la SMMT, l’Associazione dei Costruttori britannici, porterà il bilancio finale a 1.924.000 immatricolazioni, con un calo del 3,6%.
SPAGNA - Giugno, decimo mese consecutivo in attivo (+25,7%). Prosegue il trend di crescita della domanda in Spagna. Nel mese di giugno sono state registrate 121.483 immatricolazioni di nuovi veicoli, con un aumento del 25,6%. Nel primo semestre, le immatricolazioni si attestano su 604.161 unità, con un incremento del 39,5%. La spinta finale è dovuta alla scadenza del piano di incentivi e al preannunciato aumento di 2 punti dell’IVA a partire dal 1° luglio. La conferma viene dalla forte crescita delle immatricolazioni a persone fisiche (+35% nel semestre). Per il secondo semestre le previsioni sono fortemente negative: l’ANFAC, l’Associazione dei Costruttori spagnoli, parla di una flessione del 30%, dovuta anche alla difficile situazione economica generale del Paese ed alla conseguente riduzione dei consumi dei privati. Dal canto suo l’ANIACAM, l’Associazione degli importatori, indica per l’intero anno in corso 970.000 immatricolazioni (+1,8%), volume fra i più bassi degli ultimi 25 anni, con una perdita di 10.000 posti di lavoro e la riduzione del 10% del numero dei concessionari.
GIUGNO ANCORA IN CALO - Che il mercato dell'auto stia procedendo con il “freno a mano tirato” lo si evince anche dall'andamento delle vendite dei costruttori. Nel mese di giugno solo gruppi come Nissan (+27%), Jaguar/Land Rover (+28,2%), Renault (+3,4%) e BMW (+6,7%) hanno fatto registrare una tendenza positiva. Il gruppo Fiat perde il 20,8% con la sola Alfa Romeo che limita i danni a un -10,2% grazie al debutto della nuova Giulietta, quello Ford “sprofonda” a -15,9%, e quello Volkswagen segue a ruota con un - 8,9%. Meglio non se la cavano i giapponesi Toyota (-14,8%), Honda (-14,7%) e Suzuki (-29,6%). Riescono a limitare i danni il gruppo francese PSA (-5,6%), la General Motors (-0,3%), grazie alla Opel che segna un +5,2%, e la Daimler (-6,9%).
DA INIZIO ANNO - Nonostante l'andamento negativo del secondo trimestre, non sono pochi i gruppi che riescono ad avere da inizio anno ancora un trend positivo. Tra questi, in particolare, ci sono Nissan (+31,9%), Jaguar/Land Rover (+23,3), Renault (+20,1%), Kia (+12%), Hyundai (+10%), BMW (+7,4%) e PSA (+6,8%). Riescono ancora a “stare a galla” il gruppo Volkswagen (-1,8%), Ford (-1,9%) e Daimler (-3,9%). In difficoltà, invece, Honda (-21,9%), Fiat (-10%), Toyota ( -12,6%) e General Motors (-6,7%).