NON TEMONO I CHIODI - Forare un pneumatico è sempre una seccatura: fermarsi a sostituirlo con la ruota (o il ruotino) di scorta " non è certo comodo, e neppure lo è rigonfiarlo col kit "gonfia e ripara. Anzi, talvolta è persino pericoloso. Basta pensare alle forature in autostrada, oppure di notte o col brutto tempo. Ma esistono delle soluzioni per non fermarsi: una sono le gomme autosigillanti, al cui interno c'è un gel che tappa i fori, ma solo sotto i 5 mm di diametro e in corrispondenza del battistrada. Maggiore l'efficacia dei pneumatici run flat, che rimediano a fori e tagli, anche sul fianco. Il loro "segreto" sta nei rinforzi interni che sostengono il peso della vettura quando tutta l'aria è fuoriuscita. L'automobilista è avvertito dall'allarme dato nel cruscotto (i sensori di pressione sono obbligatori nelle auto con gomme run flat e in tutte le vetture prodotte dal novembre 2014), e deve mantenere una velocità inferiore a 80 km/h viaggiando al massimo per un'ottantina di chilometri. Quanto basta per raggiungere un'officina e far sostituire la gomma.
TEST IMPEGNATIVI - Ma quando sono forati che sicurezza offrono i pneumatici run flat? È vero che, come detto, si viaggia a velocità relativamente basse. Ma una frenata decisa o una sterzanta improvvisa possono rappresentare un problema anche a 80 km/h... Abbiamo quindi voluto testare questi prodotti in alcune situazioni limite, prendendo una vettura non certo leggera quale una BMW Serie 5 (oltre 1500 kg, a vuoto) ed equipaggiandola con pneumatici Pirelli Cinturato P7, prima in versione "normale" e poi run flat. All'esame erano gli spazi di frenata, la prontezza di risposta nelle sterzate, la tenuta di strada: sull'asciutto e sul bagnato. Questi test hanno coinvolto anche con i lettori di alVolante.it che hanno vinto l'iniziativa "Tester Pirelli per un giorno" (per saperne di più, e guardare i video con i commenti dei partecipanti, clicca qui). Nei test con i collaudatori della Pirelli abbiamo analizzato anche il comfort acustico e i consumi di carburante. E per chiudere, abbiamo portato a termine una prova... sorprendente.
PARTIAMO DALLO SLALOM - Chi, sapendo di avere una gomma forata, si metterebbe a zigzagare con l'auto? Nessuno, ovviamente. Ma può capitare di dover evitare un ostacolo all'improvviso. E, in quel caso, il pneumatico come risponde? Lo abbiamo simulato in una prova di slalom fra 7 coni a 12 metri l'uno dall'altro (foto qui sopra), cercando la velocità limite senza buttare giù un birillo. Abbiamo affrontato il percorso (andata e ritorno) sia con le Pirelli Cinturato P7 standard, sia con la versione run flat (sgonfiando una ruota anteriore e, successivamente, una posteriore). I risultati sono confortanti: se le run flat gonfie vanno addirittura meglio delle gomme normali, forandone una, le differenze massime non arrivano al 18%, e la fase più critica è quella dell'inversione a "U" prima del ritorno. Altrimenti, il gap non supera il 5,8%. Nella tabella qui sotto sono mostrati tutti i rilevamenti.
Slalom (sull’asciutto) fra 7 birilli distanzati di 12 metri | |||
ANDATA |
| ANDATA/RITORNO |
|
Gomme run flat gonfie | 10”3 | Gomme standard gonfie | 28”8 |
Run flat anteriore sgonfia | 10”8 | Gomme run flat gonfie | 28”2 |
Run flat posteriore sgonfia | 10”9 | Run flat anteriore sgonfia | 33”2
|
QUANDO C'È DA FERMARSI... - Altra situazione delicata per la sicurezza è la frenata, soprattutto dopo aver forato un pneumatico anteriore: il peso dell'auto si sposta in avanti nelle decelerazioni, inoltre gli effetti sullo sterzo possono compromettere la stabilità dell'auto. Nei nostri test, invece, i pneumatici Pirelli Cinturato P7 run flat nella misura 245/45 R 18 non se la sono cavata male (foto qui sopra). Nelle inchiodate da 80 a 10 km/h gli spazi d'arresto si sono allungati, ma meno di quanto ci saremmo aspettati: la differenza rispetto al test con gomme gonfie è del 9,4% se il foro è nella ruota anteriore. E se il problema riguarda quella posteriore, il divario è di appena il 2,7%, come mostrano i risultati nella tabella qui sotto.
Frenata da 80 a 10 km/h (sull'asciutto) | |
Gomme run flat gonfie | 22,2 metri |
Run flat anteriore sgonfia | 24,3 metri |
Run flat posteriore sgonfia | 22,8 metri |
SUL BAGNATO, NON "AFFONDANO"... - Sull'acqua l'aderenza dei pneumatici viene messa a dura prova. Figuriamoci se si viaggia con un run flat forato... Sul circuito di handling di Vizzola Ticino, 2460 metri completamente irrigabili, abbiamo verificato la tenuta di strada su curve veloci o più strette, prima con pneumatici a pressione corretta e poi sgonfiandone uno (anteriore o posteriore). Nel test (foto qui sopra) abbiamo confrontato anche i valori delle Pirelli Cinturato P7 in versione standard anziché run flat, ovviamente gonfie. La tabella qui sotto mostra come a pressione normale, le differenze fra i due tipi di pneumatico siano minime, e come la situazione peggiore per i tempi sul giro sia con la gomma anteriore forata. Tuttavia, quella più impegnativa quando è a terra la ruota posteriore: nella guida al limite è più facile che l'auto parta in sovrasterzo. Ovviamente nella guida di tutti i giorni questo non accade, sia perché l'andatura non è così esasperata sia perché l'Esp corregge eventuali variazioni dalla traiettoria.
Giro di pista (2460 metri) sul bagnato | |
Gomme standard gonfie | 1'50"7 |
Gomme run flat gonfie | 1'51"8 |
Run flat anteriore sgonfia | 2'05"8 |
Run flat posteriore sgonfia | 2'02"2 |
HANNO FATTO GLI "STRAORDINARI" - I costruttori di pneumatici run flat raccomandano di utilizzarli da sgonfi al massimo per 80 km, e per legge non si possono superare gli 80 km/h. Ligi al codice della strada, abbiamo però voluto stressare le gomme per una distanza cinque volte superiore a quella indicata dalla Pirelli: abbiamo percorso 400 km (foto qui sopra), e non ci siamo limitati a sgonfiare un solo pneumatico, ma abbiamo viaggiato con tutti e quattro i pneumatici a terra. Dopo cinque ore di guida e 52 giri dell'anello Alta Velocità di Balocco, il centro prove del gruppo FCA dove alVolante realizza i test di tutte le vetture, il traquardo è stato raggiunto. E con tutte e quattro le gomme ancora integre, seppure segnate dal chilometraggio (in particolare la più caricata nei curvoni, ovvero l'anteriore destra).
PASSIAMO AL COMFORT - Dopo aver analizzato la sicurezza, parliamo del comfort. Infatti, diversi anni fa le gomme run flat venivano definite rumorose e troppo rigide. Ma i tempi sono cambiati: i pneumatici si sono evoluti, e pure le vetture su cui vengono montati sono più curate. Nel test a bordo della BMW Serie 5 abbiamo rilevato con una cuffia fonometrica (misura la rumorosità in corrispondenza delle orecchie del guidatore) i decibel quando si viaggia su un asfalto ruvido, tipo quello drenante delle nostre autostrade: spegnendo il motore, abbiamo lasciato "scorrere" la vettura a circa 80 km/h, un'andatura critica perché la velocità di rotolamento corrisponde alle frequenze a cui possono più facilmente innescarsi vibrazioni. La differenza tra gomme run flat e standard c'è, ovviamente a favore di queste ultime, ma le prime sono più rumorose di appena 1,5 dB, e a orecchio è davvero difficile notare la differerenza.
E I CONSUMI? - Le gomme run flat sono un po' più pesanti e rigide di quelle normali. Ma quanto incide tutto ciò sui consumi di carburante. In laboratorio abbiamo misurato l'energia persa durante il rotolamento di un pneumatico su una ruota d'acciaio. È lo stesso tipo di test che i costruttori utilizzano per certificare la resistenza al rotolamento, uno dei parametri valutati nell'etichetta obbligatoria in Europa dal 2012. I risultati? Con i pneumatici del test (245/45 R 18), passando dalla versione standard a quella run flat, in effetti c'è un maggior consumo di carburante, pari al 2-3%. Un costo ampiamente compensato dai vantaggi in termini di sicurezza in caso di foratura...