MENO CO2 PIÙ OSSIGENO - Ogni anno al Salone di Ginevra la Goodyear espone, oltre ai suoi prodotti di serie, alcuni prototipi che anticipano le soluzioni che vedremo a breve oppure altre decisamente più futuribili. È quest’ultimo il caso del Goodyear Oxygene (foto qui sopra), il concept pensato per migliorare la qualità dell’aria delle nostre città: il muschio vivo inserito in corrispondenza del cerchio genera ossigeno per effetto della luce solare. Il principio è quello della fotosintesi clorofilliana, che permette alle piante anche di assorbire l’anidride carbonica dall’ambiente.
NON CHIAMATELI PNEUMATICI - Il passaggio di aria avviene attraverso la membrana trasparente sul cerchio, mentre le aperture presenti nella gomma consentono di portare l’acqua (quella presente sull’asfalto in caso di pioggia) all’interno, così da dare nutrimento al muschio. Queste coperture, infatti, non sono dei pneumatici nel senso letterale del termine, ovvero non racchiudono aria all’interno di una struttura e di un cerchio. Sono invece realizzati in gomma rigida (esente quindi dalle forature), realizzata con stampa in 3D partendo da un polverino proveniente da pneumatici riciclati. Un altro vantaggio per l’ambiente…
DANNO LUCE - Altra “chicca” dei pneumatici Oxygene è la generazione di energia elettrica, anch’essa effetto della fotosintesi clorofilliana. Non a caso, sullo stand un tester mostra la tensione generata da tre piantine, circa 1,5 volt. Nel caso del prototipo Goodyear, questa elettricità viene utilizzata per alimentare i sensori inseriti nel pneumatico, un processore per l’elaborazione dei dati e una fascia luminosa sul fianco della ruota: quest’ultima cambia colore per comunicare con gli altri utenti della strada (per esempio, può essere utilizzata come indicatore di direzione nelle svolte). Il pneumatico è anche in grado di comunicare con gli altri veicoli e con le infrastrutture sempre attraverso una serie di codici luminosi. Anche questa una soluzione decisamente futuribile…
PER LE ELETTRICHE - Alla kermesse svizzera la Goodyear esponeva altri due prototipi decisamente più vicini alla commercializzazione. Il primo che vedremo sul mercato (entro il 2019) sfrutta l’Electric Drive Technology (foto qui sopra) messa a punto dal costruttore americano pensando ai veicoli elettrici. Questi ultimi, infatti, tendono a consumare più rapidamente i pneumatici sia in ragione del maggior peso sia per l’elevata coppia motrice in partenza. La particolare struttura e l’innovativa mescola consente di limitare l’usura del battistrada. Non solo, viene migliorata la scorrevolezza a beneficio della durata delle batterie.
COMUNICA IL CONSUMO - L’ultimo prototipo riguarda i pneumatici intelligenti (foto qui sopra): un sensore inserito nella struttura misura pressione e temperatura di ciascuna ruota e le comunica a una app sul cellulare dell’automobilista, che a sua volta comunica con un centro di elaborazione dati, il quale calcola l’usura e la vita residua della gomma. Questa soluzione è pensata soprattutto per permettere ai gestori delle flotte di veicoli (inclusi quelli dei car sharing) di avere sempre sotto controllo lo stato dei pneumatici delle loro vetture, e di programmarne per tempo la manutenzione.