L’UNIONE FA LA FORZA - L'industria giapponese dell’auto crede nell’auto funzionante con le fuel cell (cioè con motore elettrico alimentato da pile a combustibile che utilizzano appunto l’idrogeno). Ci credono tanto da impegnarsi non solo nello sviluppo e nella messa a punto dei veicoli, ma anche per spingere la creazione delle necessarie infrastrutture per il rifornimento di idrogeno. Lo testimonia l’accordo appena firmato dai tre giganti giapponesi dell’auto: Honda, Nissan, Toyota. La sostanza dell’accordo risiede nell’impegno comune a sostenere la creazione della rete di punti di ricarica. Questo intervenendo direttamente facendosi carico parzialmente della realizzazione ma soprattutto dando il proprio concreto sostegno a chi vorrà investire in questo settore.
AIUTI PER I DISTRIBUTORI - Oltre a coprire parzialmente i costi operativi per le stazioni stesse (foto sopra), le tre case nipponiche sosterranno infatti le aziende del settore infrastrutture affinché allestiscano punti di rifornimento adeguati alle necessità e agli standard di sicurezza. Oltre a ciò le tre case hanno concordato di dar corso a una attività di sensibilizzazione e informazione presso il mondo delle aziende facendo conoscere la loro disponibilità a sostenere concretamente le attività di insediamento dei distributori, così da rendere attraente l’attività della distribuzione di idrogeno.
SUPPORTO INDISPENSABILE - “Braccio operativo” per l’attività finanziaria inerente l’accordo in questione un apposito istituto dedicato alle settore, creato proprio per promuovere la diffusione dell’auto a fuel cell. La necessità di una qualche forma di sostegno è evidente dal momento che il settore è una sorta di cane che si morde la coda: le auto a idrogeno sono poche, quindi i distributori possono fare magri affari; ergo: a lasciare che le cose vadano solo in base alla molla del business, nessun investitore si avvicina a questa attività. Ciò spiega anche perché l’anno scorso a impegnarsi nel settore sia stato il governo giapponese, varando un programma di sovvenzioni appunto per le stazioni di distribuzione dell’idrogeno. Una politica che è stata confermata e ribadita con nuovi provvedimenti governativi nel febbraio di quest’anno.