BASSE EMISSIONI ALLA CARTA - La Hyundai partecipa al Salone dell’automobile di Ginevra (3-13 marzo) con la versione europea della berlina
Hyundai Ioniq, modello a basso impatto ambientale disponile in tre versioni: con propulsione ibrida, ibrida con batterie ricaricabili oppure solamente elettrica. Arriverà sul mercato entro fine 2016 e definisce la strategia della Hyundai in materia di impatto energetico, studiata per fornire un nuovo approccio sul tema della mobilità elettrica: mai finora un’automobile era stata offerta con tre diverse forme di trazione. Ciò si ottiene per merito di una specifica base costruttiva, realizzata con materiali di alta qualità e studiata per ospitare componenti meccanici di vario tipo e dimensione: la Electric prevede ad esempio batterie di taglia superiore, ma è priva del motore a scoppio presente sulle due ibride.
DUE TIPOLOGIE DI CAMBIO - Gli stilisti hanno poi disegnato un corpo vettura molto aerodinamico, curando il passaggio dei flussi d’aria e ricavando un indice di penetrazione molto valido (0,24): la Hyundai Ioniq, in altri termini, raggiunge una certa velocità assorbendo meno potenza rispetto ad un’automobile concorrente. Questa virtù si riflette sull’economia d’utilizzo. Le Ioniq Hybrid e Plug-In Hybrid impiegano un motore a benzina da 1.6 litri, appartenente alla famiglia Kappa e dalle caratteristiche molto raffinate: prevede l’iniezione diretta, segue il ciclo di funzionamento Atkinson e vanta un’ottima resa energetica (40%), superiore di alcuni punti percentuali ai tradizionali motori benzina. Eroga 105 CV e sviluppa 147 Nm. Ad esso è abbinato un cambio doppia frizione a 6 rapporti, che differenzia la Ioniq dalle altre vetture ibride oggi sul mercato. Il cambio della elettrica è invece del tipo a rapporto singolo.
BATTERIE ALLA CARTA La Hyundai Ioniq ibrida tradizionale adotta un motore elettrico da 44 CV e 170 Nm. È alimentato da una batteria al litio-polimero, montata sotto il divano posteriore e dalla capacità pari ad 1,56 kWh. La casa dichiara una potenza complessiva di 141 CV e prestazioni velocistiche molto valide (185 km/h), a cui corrispondono emissioni decisamente ridotte (79 g/km di CO2 nel ciclo combinato). L’ibrida ricaricabile impiega una batteria sempre del tipo al litio-polimero, ma dalla capacità maggiorata ad 8,9 kWh. Il motore elettrico sviluppa 61 CV, le emissioni scendono a 32 g/km e l’autonomia in modalità elettrica raggiunge i 50 chilometri. La versione elettrica monta invece un pacco batterie da 28 kWh ed un motore da 120 CV/295 Nm, che assicurano una velocità massima di 165 km/h ed un’autonomia dichiarata nell’ordine dei 250 km.
DOTAZIONE RICCA - I tre modelli differiscono l’uno dall’altro per interventi di carattere estetico, che riguardano il fascione paraurti e la mascherina: la Hyundai Ioniq elettrica (nella foto sopra), ad esempio, prevede una mascherina carenata e quindi depurata da una funzione di raffreddamento (il motore a scoppio non c’è). La dotazione si rivela molto completa ed include numerose tecnologie di ausilio ed assistenza alla guida, come ad esempio il sistema di frenata autonoma, il sistema che mantiene l’auto nella corsia di marcia ed il regolatore di velocità adattivo. Non mancano poi la basetta per ricaricare il telefono senza fili ed i protocolli Apple CarPlay ed Android Auto, oltre ai servizi multimediali della TomTom. Il quadro strumenti è digitale e misura 7 pollici. La Hyundai Ioniq andrà a sfidare ibride tradizionali (Toyota Prius) o berline elettriche, come ad esempio la Nissan Leaf.