ENERGIA PULITA - Il Governo italiano ha ascoltato i pareri di 250 tra associazioni, imprese, organismi pubblici, cittadini, università e dopo una lunga fase di consultazioni ha elaborato la Strategia Energetica Nazionale (SEN), un ricco programma che definisce le aree d’intervento per rinnovare il fabbisogno energetico del nostro Paese all’insegna della sostenibilità. La SEN rientra fra i programmi che molti Stati o capitali stanno attuando per migliorare la qualità dell’aria e di conseguenza rispettare l’ambiente, messo a dura prova da anni di abusi e scarse attenzioni, come dimostrano gli studi allarmistici sull’incremento delle temperature e del livello dei mari per colpa delle attività umane. Il piano è stato illustrato oggi 10 novembre dai ministri dell’ambiente Gian Luca Galletti e dello sviluppo economico Carlo Calenda insieme al premier Paolo Gentiloni (insieme nella foto).
PER L’AMBIENTE E L’ECONOMIA - La presenza del ministro Calenda è un segno dell’impatto che la SEN avrà sull’economia del nostro paese, perché gli investimenti sulle fonti di energia dovrebbero tradursi in nuovi posti di lavoro e in bollette dell’energia meno costose, visto che gran parte dell’energia di cui l’Italia ha bisogno non sarà più importata dall’estero ma verrà prodotta nel nostro paese. I due ministeri calcolano che la SEN comporterà investimenti nell’ordine dei 175 miliardi di euro, destinati per la maggior parte al tema dell’efficienza energetica ma anche alle fonti di energia rinnovabile e alle infrastrutture per il gas e l’elettricità. Nel programma è stimato che il carbone verrà eliminato come fonte di energia entro il 2025 (oggi incide per il 16% sulla produzione elettrica nazionale) e che dalle fonti rinnovabili si otterrà il 28% dell’energia. Il taglio stimato delle emissioni di anidride carbonica sarà del 39% fra il 1990 e il 2030.
INCENTIVI PER LE ELETTRICHE? - Il documento presentato oggi dai ministri è una sorta di quadro generale, in cui sono contenuti gli obiettivi a lungo termine ma non i provvedimenti da mettere in atto. È certo però che il mondo dei trasporti dovrà contribuire in larga misura al taglio delle emissioni e all’incremento dell’efficienza, quindi non stupisce che Galletti e Calenda abbiano fornito qualche dettaglio in più sulle politiche rivolte a questo settore. Calenda ha anticipato che il Governo sta pensando a incentivi per svecchiare il parco auto, come riferisce il Sole 24 Ore. Sarà una “transizione verso modelli a gas, elettrici o ibridi, non vogliamo una rottamazione vecchia maniera” le sue parole. Galletti ha confermato invece che si aspetta un balzo delle auto elettriche su strada fino a 5 milioni di unità nel 2030, quando ad oggi le auto a batteria targate sono poche decine di migliaia. Basti sapere che in tutto il 2016 ne sono state vendute 1.403.