RISCHIO FALLIMENTO - Dalla Svizzera tornano a rimbalzare notizie preoccupanti riguardo il futuro del Salone di Ginevra, il cui nome ufficiale è Geneva International Motor Show (Gims). A parlarne questa volta è lo stesso direttore della rassegna, Sandro Mesquita, secondo cui il Motor Show rischia il fallimento se non si trova una soluzione entro il mese di settembre. Questo perché l’edizione del 2021 realizzata con l’appoggio delle istituzioni cantonali in cambio di un prestito di 16,9 milioni di euro non è fattibile. Il direttore ha spiegato che al momento non ci sono discussioni con lo Stato, nonostante i continui appelli del comitato organizzatore, sostiene Mesquita in un’intervista rilasciata alla Tribune de Geneve, e il consiglio di fondazione del Salone si riunirà il 22 giugno proprio per chiarire una serie di punti riguardo l’eventuale partecipazione statale.
DEBITI E DUBBI - Ricordiamo che lo scorso 5 giugno il Gran Consiglio ginevrino aveva approvato un prestito di 16,8 milioni di franchi, rimborsabile entro la fine del 2037, alla fondazione del Motor Show, in relazione ai suoi obblighi finanziari per l'edizione 2020, annullata per la pandemia di coronavirus, e per l'organizzazione dell’edizione del 2021. L'aiuto poneva alcune condizioni, rifiutate dagli organizzatori della mostra. Nel dettaglio una delle condizioni poste dalle autorità cantonali era quella di subappaltare la manifestazione a Palexpo SA, la società che appunto gestisce la fiera di Ginevra e che appunto ospita l'evento: una condizione ritenuta inaccettabile dal comitato organizzatore.
IL 2021 IN FORSE - Sia come sia, secondo un sondaggio effettuato tra i membri di Auto Suisse, a Ginevra sembra davvero tirare una brutta aria perché al momento il 73% dei marchi automobilistici ha dichiarato che l'anno prossimo non parteciperà all’evento.
E IN FUTURO? - Mesquita pone inoltre l’accento sul fatto che le incertezze in materia di viaggi potrebbero impedire a molti dei 10.000 giornalisti accreditati da tutto il mondo di venire a Ginevra. Ecco perché più che all’edizione 2021 si sta pensando a un Motor Show 2022, sebbene si stiano tuttora esplorando altre strade oltre a quella del prestito statale. Più appropriato, forse, sarebbe l'arrivo di un gruppo di investitori in grado di portare nuova liquidità. Ma non è impresa semplice anche perché, dice Mesquita, andrebbe ripensato e rivisto l’intero statuto del Salone. Ma il tempo sta per scadere e, purtroppo, in caso di fallimento dell'iniziativa, non si può escludere la vendita del marchio storico “Salon de l'auto”.