IN ATTESA DELL’OK - Dopo la mini-contestazione di domenica 10 maggio, la vera marcia di protesta si terrà il 24 maggio a Retorbido (Pavia): è in piena attività, nell’Oltrepò pavese, “il fronte del no” contro l’impianto di recupero di pneumatici usati (in grado di trattarne fino a 32.000 tonnellate l’anno) proposto dall’Italiana Energetica Tire. Come riporta il Corriere della Sera, cittadini, comitati, sindaci e Consorzio vini si oppongono a questo “mare nero”: pari a metà di tutte le gomme usate in Lombardia, da recuperare col metodo della pirolisi, che prevede la decomposizione termochimica di pneumatici triturati e la loro trasformazione in olio idrocarburico pesante e leggero, fibre d’acciaio, fango oleoso (una miscela di olio pesante e polverino di carbone) e carbon black (polverino di carbone sotto forma di pellets o granuli). Chi protesta teme l’impatto ambientale dell’impianto di recupero: si attende la valutazione finale della regione.
NON NEL MIO CORTILE - La società è pronta a sborsare 20 milioni di euro e parla di green economy e di tecnologia all’avanguardia, ma anche di controlli sulle emissioni, di mitigazione dell’impianto ambientale, di decine di posti di lavoro. Il blog dell’impianto di Retorbido fa pure riferimento alla sindrome di Nimby (“Not in my backyard”, ossia “non nel mio cortile”). Il “fronte del no” non vuole saperne: la marcia di protesta si indirizzerà verso la pista ciclabile Voghera-Salice Terme, un simbolo della vocazione agricola e turistica della zona, in contrapposizione all’impianto di recupero.