NUOVA STAGIONE - Il nuovo corso dell’Italdesign, orfana sia del suo fondatore Giorgio Giugiaro che del suo erede creativo Wolfgang Egger, è appena iniziata con la responsabilità per il design di Filippo Perini, arrivato dalla Lamborghini. A rappresentare il “giro di boa” è la concept car Italdesign GTZero esposta a Ginevra. Il cambio della guardia alla guida dell’attività di design della casa torinese, di proprietà del gruppo Volkswagen risale a settembre scorso e nella GTZero non è difficile vedere qualche "accenno" delle ultime Lamborghini (principalmente nel muso a freccia e nella forma delle bocchette d'aerazione). Il profilo è estremamente forte, dall’aerodinamica accentuatissima.
COME VERA - La Italdesign è un po’ la punta di diamante del gruppo Volkswagen per quanto riguarda lo stile. Suo è il compito di sperimentare e tentare nuove soluzioni che possano poi essere adottate per la produzione di serie delle marche del gruppo. Ciò detto, va anche tenuto presente che la missione della casa non è di realizzare ipotesi a sé stanti, prive di legami con la realtà e le concrete possibilità di realizzazione. Dunque, se è vero che la Italdesign GTZero non è funzionante, i vertici della casa tengono a precisare che la concept car è stata progettata come se dovesse essere prodotta, con tutti gli organi e tutta la meccanica concepita in dimensioni e caratteristiche reali.
SUPERCOUPÈ O BERLINONE SPORTIVE - Si tratta di una “shooting brake”, la tipologia di auto che porta a misure XXL la logica delle coupé. Le porte sono due, che si aprono in verticale e dalla forma comprendente anche una parte del padiglione, così che l’acceso e l’uscita dalla vettura risultino agevoli. La vista laterale appare molto equilibrata e omogenea, con la “coda che rivela un disegno molto curato nella linea, così che la curvatura del profilo sui gruppi ottici posteriori non risulti ne eccessiva ne scarsa. Il profilo è più che rastremato e filante, ma il corpo centrale è unito a un abbondante parte posteriore, utilizzata per ampliare l’abitacolo e creare un generoso vano bagagli. Ne deriva una sagoma sulla falsariga delle coupé 4 posti che si incontrano nella fascia più alta ed esclusiva del mercato.
TANTI CONTENUTI, NON SOLO DESIGN - Trattandosi di un prodotto Italdesign, era inevitabile cominciare a parlarne sotto il profilo stilistico, ma va detto che la GTZero si caratterizza molto per i suoi contenuti tecnici. Da segnalare anzitutto il telaio in fibra di carbonio, ma non meno rilevante è quanto è suggerito dalla parola Zero. Il riferimento è infatti alle emissioni della Italdesign GTZero, ma anche al "punto zero": al nuovo inizio della nuova Italdesign, sottolineato dal nuovo logo del marchio.
500 KM DI AUTONOMIA - Essendo stata concepita per essere mossa da tre motori elettrici, la proposta Italdesign di Ginevra è infatti a emissioni zero e vuole essere una configurazione di un modello performante e grintoso, ma appunto rispettoso dell’ambiente. La Italdesign GTTZero è a quattro ruote motrici, a cui il moto è trasmesso da due unità elettriche poste sull’asse anteriore e una terza è che si trova dietro e agisce sulle ruote posteriori. Complessivamente i tre motori mettono a disposizione della GTZero la potenza di 483 CV. L’autonomia complessiva è di 500 km e c’è il vantaggio che per avere le batterie cariche all’80% è sufficiente una mezz’oretta. Tra le soluzioni tecniche previste per la Italdesign GTZero c’è anche lo sterzo a quattro ruote sterzanti.