NIENTE DI NUOVO, PURTROPPO - Che gli italiani siano (in genere) poco attenti ai propri pneumatici è cosa nota: di recente, un’indagine commissionata dalla Goodyear (leggi qui la news) aveva mostrato come, nonostante in molti utilizzino l’auto per andare in vacanza, pochissimi si ricordino di controllare la pressione delle gomme prima di partire. Un altro dato allarmante viene dall’indagine effettuata dalla Polizia stradale in collaborazione con le associazioni di categoria dei produttori e dei rivenditori di pneumatici, Assogomma e Federpneus, (leggi qui la news): il 15% delle auto controllate montava gomme non in regola. Purtroppo, anche lo studio commissionato alla Ipsos dalla Delticom (società tedesca nota in Italia per il sito di vendita online gommadiretto.it) non dà notizie confortanti: gli italiani sono poco propensi a cambiare le coperture, persino se molto usurate o gravemente danneggiate.
PERCENTUALI SCONFORTANTI - Al sondaggio hanno partecipato in Italia mille potenziali acquirenti di pneumatici, di età compresa tra 18 e 65 anni. Solo il 21% dichiara che sostituirebbe pneumatici con battistrada usurato oltre il limite di legge: 1,6 millimetri di spessore residuo (un valore già fin troppo basso per viaggiare sicuri sul bagnato, su cui è meglio avere gomme con tasselli alti ancora almeno 3 mm). E la paura delle multe (che vanno da 80 a 318 euro in base all’articolo 79 del codice della strada) induce solo il 5% degli intervistati a non consumare le proprie gomme oltre il suddetto limite. Dato ancora più preoccupante, appena il 18% degli italiani intervistati cambierebbe un pneumatico gravemente danneggiato (con segni di rigonfiamenti o tagli).
IN EUROPA VA (POCO) MEGLIO - Oltre all’indagine condotta in Italia dall’Ipsos, la Delticom ha commissionato lo stesso sondaggio ad altre quattro società di ricerche di mercato in altrettanti paesi europei (per un totale di 5000 intervistati): Germania, Francia, Regno Unito e Spagna. In Germania l’83% degli intervistati acquisterebbe gomme nuove solo se convinto a farlo da un’ispezione del TÜV o per timore di una multa. Nel Regno Unito, invece, il 42% del campione preso in esame cambierebbe le gomme soltanto al raggiungimento del limite di legge: 1,6 mm, come in Italia. In Francia questa percentuale scende al 40%, come in Spagna. L’Italia, quindi, si dimostra fanalino di coda quanto ad attenzione per la sicurezza dei pneumatici. E, comunque, anche all’estero c’è poco da stare allegri.























