STORIA RICCA - Il recente aggiornamento ha “ingentilito” l’aspetto della suv media Jeep Cherokee, che nella versione 2018 ha un look più classico e meno originale del vecchio modello (leggi qui il primo contatto). Nei suoi 44 anni di storia però la Jeep Cherokee ha avuto a lungo un aspetto più deciso e muscoloso, che insieme alla trazione integrale e alla guida in fuoristrada hanno decretato le fortune di questo modello: la Cherokee infatti è nata come fuoristrada e solo in tempi recenti si è “trasformata” in suv, quindi con linee più dolci e comoda anche sull’asfalto. In occasione dell’ultimo aggiornamento la Jeep ha voluto ripercorrere la storia di quest’auto, che secondo il sito internet Focus2Move l’anno scorso ha venduto 290.043 esemplari (erano 358.248 nel 2016) ed è stata il secondo modello più venduto al mondo della casa statunitense.
DUE PORTE - La prima generazione della Jeep Cherokee (chiamata internamente SJ, foto qui sopra) risale al 1974 e nasce come un modello rivolto ai giovani, basato sul telaio della più lussuosa Wagoneer ma dotato di una carrozzeria con due sole porte laterali (la prima con quattro porte arriva nel 1977), una soluzione piuttosto originale considerata la lunghezza generosa di 474 cm. All’interno però c’è spazio per sei passeggeri, visto che al posto delle poltrone anteriori c’è un largo divanetto. Il look è massiccio e muscoloso, grazie al tetto e al cofano piatti, alla grande mascherina anteriore con tante feritoie verticali (un classico per la Jeep) e alle fiancate levigate. La trazione è integrale Quadra Trac. A disposizione ci sono un benzina a sei cilindri 4.2 e un V8 5.9.
LEGGERA E COMPATTA - La SJ viene sostituita nel 1983 da quella chiamata Jeep Cherokee XJ (foto qui sopra), un’auto più moderna e al passo con i tempi basata non più su un telaio separato dalla carrozzeria ma su una meccanica più simile ad una carrozzeria autoportante: la XJ è lunga “solo” 420 cm, ma secondo la casa statunitense ha un abitacolo pur sempre generoso (è più piccolo del 10% rispetto alla SJ) e soprattutto pesa circa 500 chili in meno. La nuova meccanica si rivela inoltre più rigida ed è abbinata a nuove sospensioni anteriori, più efficaci nella guida su strada. La Cherokee XJ conserva il look spigoloso della vecchia generazione, ma diventa più filante e compatta grazie ai 10 cm in meno in altezza e ai 15 cm in meno in altezza. I motori sono benzina a quattro cilindri 2.5 e sei cilindri 2.8, che debuttano prima del sei cilindri 4.0.
TECNICA MODERNA - La terza generazione della Jeep Cherokee (chiamata internamente KJ) arriva nel 2002 (foto qui sopra) e cambia nome, visto che negli Stati Uniti diventa Liberty. Ha sospensioni posteriori indipendenti, la carrozzeria autoportante, lo sterzo a cremagliera e forme più morbide, in particolare davanti, ma in fuoristrada resta una garanzia nonostante i motori “piccoli”: sono previsti i benzina a quattro cilindri 2.4 e sei cilindri 3.7, oltre al diesel 2.8 dell’italiana VM Motori. La KJ lascia spazio nel 2008 alla quarta generazione, la Cherokee nome in codice KK, ridisegnata per richiamare le Jeep del passato: la carrozzeria infatti torna ad essere spigolosa e massiccia. Il benzina a quattro cilindri non viene riproposto, quindi oltre al diesel 2.8 c’è il possente V6 3.7. Sulla stessa meccanica è costruita la Dodge Nitro.
DIVENTA UNA SUV - La quinta generazione del 2013 torna a chiamarsi Jeep Cherokee in tutto il mondo (qui sopra nella versione restyling appena svelta, leggi il primo contatto) e ha linee di rottura, grazie ai sottili fari anteriori e all’aspetto in generale molto più elegante rispetto ai vecchi modelli. La meccanica a trazione anteriore o integrale è derivata da quella di altre vetture della FCA, come ad esempio l’Alfa Romeo Giulietta. L’interno è molto elegante e si discosta nettamente dal passato, ma questo non significa che la Jeep rinunci all’agilità in fuoristrada: pur diventando a tutti gli effetti una suv, la Cherokee ha un raffinato sistema di trazione integrale e un potente motore V6 3.2 in grado di cavarla d’impaccio in ogni situazione, oltre a un quattro cilindri 2.4 e ai diesel 2.0 e 2.2.