LICENZIATO - Jeremy Clarkson ufficialmente licenziato da Top Gear: la conferma di una decisione che era ampiamente nell'aria arriva dalla BBC. Il motivo è noto: Clarkson, durante un diverbio con un produttore, non ha trovato nulla di meglio che rifilargli un cazzotto per fare valere le proprie ragioni. Un gesto magari in linea con il suo carattere sanguigno, ma non accettabile agli occhi del datore di lavoro, l'emittente di Stato britannica.
SI PENSA AL 2016 - Il direttore generale della BBC Tony Hall, con una nota ufficiale, ha reso noto che, alla scadenza del contratto di Clarkson, prevista per fine marzo, non sarà rinnovato. La rete ha chiesto a Kim Shillinglaw, responsabile della BBC Two, di trovare un modo per realizzare una nuova serie di Top Gear nel 2016 senza il suo volto più noto.
UNA CENA DA KO - Galeotto, per Clarkson, è stata una cena non preparata: l'oggetto del contendere con il produttore Oisin Tymon è stato non avere trovato qualcosa da mettere sotto i denti dopo essere tornato da una trasferta lavorativa. È stato lo stesso conduttore ad ammettere il fatto; il tutto mentre una petizione per riportarlo al timone di Top Gear ha rapidamente raggiunto un milione di firme in una settimana. Un attestato di stima nei confronti di una personalità quanto meno istrionica, di sicuro sopra le righe, e - in ultima istanza - ben poco conforme ai compassati stereotipi britannici.
PROBLEMA DI AUDIENCE - Per la BBC, comunque, non sarà semplice trovare un altro Clarkson: dopo l'estemporaneo match di boxe tra il conduttore e Tymon, ha sospeso Top Gear e messo una pezza con un programma chiamato Red Arrows: Inside the Bubble, dedicato alle evoluzioni degli aerei da caccia. Il pubblico non ha gradito, deprimendo lo share dai 5 milioni di spettatori dell'ultima puntata di Top Gear a un modesto 1,3 milioni. Segno che Top Gear piace parecchio e chi sarà chiamato alla nuova conduzione dovrà lottare con un fantasma ingombrante, stando magari attento a non prenderle.