DEBUTTO A SETTEMBRE - Della Kia EV6 abbiamo già parlato approfonditamente qui e qui, ma ora abbiamo potuto osservare dal vivo il primo esemplare giunto in Italia; il lancio del modello presso tutta la rete di vendita è previsto per il mese di settembre del 2021, e circa un anno dopo arriverà anche la più sportiva versione GT da ben 585 cavalli, per la quale comunque esiste già un prezzo (69.500 euro). L’esemplare di pre-serie che ci è stato presentato era invece il modello meno potente (ma comunque con 229 cavalli, per uno “0-100” dichiarato di 7,5 secondi) e con un solo motore posteriore (gli altri ne hanno uno anche davanti, che garantisce la trazione integrale). Il listino è di 49.500 euro, ma senza considerare i sostanziosi ecoincentivi statali. Che sono invece integrati nell’offerta che prevede un anticipo di 9.300 euro, seguito da 36 rate mensili da 299 euro e un eventuale saldo finale; inclusi anche due anni di Rc auto.
SCHERMI RAPIDI E PLASTICHE RIGIDE - L’abitacolo della Kia EV6, facilmente accessibile, prevede una plancia sottile con due display di 12,3” affiancati in un unico supporto; quello centrale serve per il sistema multimediale e ci è parso pronto nella risposta; subito sotto ci sono i pomelli e i comandi a sfioramento per il “clima” (e per l’infotainment), molto reattivi. Lo stile è moderno, con bocchette sottili, luci d’ambiente e parte alta rivestita in una sorta di tessuto gradevole alla vista, ma in generale ci sono molte plastiche rigide, dall’aspetto un po’ economico per un’auto di questa categoria.
SEDILI GRAN COMFORT - Giudizio molto positivo per i sedili della Kia EV6, che sono piuttosto morbidi, oltre che ampi e confortevoli; il divano, ben imbottito per tutta la sua notevole larghezza e con schienale regolabile nell’inclinazione, va bene per tre adulti, anche perché il pavimento è perfettamente piatto e c’è spazio in abbondanza per le gambe. Non ci si aspetti di trovare gli stessi centimetri di una suv fra la testa e il soffitto, ma non è un vero problema, dato che bisogna essere di altezza molto superiore alla media (un metro e novanta cm) per sfiorare il rivestimento con i capelli. Dà un po’ noia solo il pavimento rialzato, a causa dell’ingombro della batteria sottostante: capita con molte elettriche, e fa viaggiare chi siede dietro a ginocchia alte (oltre a limitare la possibilità di infilare i piedi sotto i sedili anteriori).
Le tasche nelle porte non sono enormi, ma hanno un rivestimento in feltro antirumore, e tutti gli altri vani sono molto capienti; la consolle centrale a sbalzo (con il pulsante per “avviare” il motore, il pomello per scegliere fra marcia avanti o indietro e la piastra per la ricarica wireless dei cellulari) lascia spazio anche a un vassoio sottostante, che può ospitare una grande borsa. Il bagagliaio della Kia EV6 è composto da due scomparti: quello anteriore di 52 litri (o 20 nelle versioni AWD a trazione integrale) è adatto più che altro per riporre i cavi della ricarica; quello posteriore, di 511 litri, è profondo e discretamente alto. Sono apprezzabili il portellone motorizzato (nel pacchetto Comfort), le levette nelle pareti laterali per abbassare gli schienali e la botola centrale passante, per caricare gli sci; non troppo distante da terra la soglia di carico (73 cm).
RICARICA “LAMPO”. E NON COSTOSA - La Kia EV6 può ricaricare a ben 800 volt la sua batteria da 77,4 kWh (con autonomia ufficiale stimata, in attesa dei test definitivi, superiore a 510 km per questa versione da 229 CV). Collegandosi a una delle colonnine pubbliche superveloci, secondo la casa bastano 18 minuti per passare dal 10% all’80% della carica (con picco di potenza accettata pari a 239 kW). Grazie all’accordo stretto con Ionity, che oggi ha 24 colonnine di questo tipo in Italia (ma il numero è in costante crescita), la Kia offre il pacchetto Power, conveniente per l’automobilista che percorre parecchi chilometri dato che prevede una quota mensile di 13 euro, e un prezzo per la corrente pari a 0,29 euro/kWh. La “tessera” Kia Charge consente invece l’accesso con fatturazione unica alla gran parte dei punti di ricarica pubblici (230.000 in Europa). Dei 13.000 presenti nel nostro Paese, circa 8.000 sono di Enel X, che fa pagare 35 centesimi al kWh per le più diffuse (ma meno veloci) colonnine in corrente alternata e 44 per quelle in continua.