SITUAZIONE INACCETTABILE - Le auto vendute in Sud America danno esiti molto negativi nei crash test. La situazione è già stata denunciata qualche anno fa, ma le cose non sono cambiate e ieri, 14 aprile, le organizzazioni Latin NCAP, Global NCAP assieme all’associazione dei consumatori messicana El Poder Consumidor hanno tenuto una conferenza stampa a Washington per denunciare questo stato di cose e sollecitare un cambio di atteggiamento da parte dei costruttori. L’iniziativa ha avuto un avallo di rilievo al di là dell’ambito Sud Americano: a presiedere la conferenza è stato niente meno da Ralph Nader, il mitico esponente americano delle battaglie per la difesa dei consumatori.
ZERO STELLE - Nel corso della conferenza sono stati presentati gli ultimi risultati di crash test effettuati dalla Latin NCAP da cui sono emersi esiti assolutamente insufficienti. I modelli Chevrolet Sail (nella foto qui sopra, prodotta in Cina e venduta in Colombia) e Nissan Tsuru hanno ottenuto zero stelle nei test, ripetendo i risultati ottenuti in passato già da vari modelli di diverse case. Ciò ha portato la Global NCAP a rivolgersi ai costruttori per sollecitarli a omologare la produzione per il Sud America a quella destinata agli altri mercati più evoluti. In particolare vengono fatti gli esempi positivi di Volkswagen, Toyota e Honda che hanno deciso di vendere auto con caratteristiche di sicurezza superiori ai locali minimi richiesti.
I RISULTATI DEI TEST - In questa attività di sensibilizzazione la Global NCAP ha scritto al presidente della GM Mary Barra facendo presente la necessità di intervenire sulla produzione per l’America Latina. Prima della Chevrolet Sail, l’anno scorso era risultata fortemente carente in tema di sicurezza anche la Chevrolet Aveo, modello che ha messo in evidenza carenze della struttura e in America Latina sprovvisto di airbag. L’iniziativa della conferenza stampa di Washington rientra nell’ambito della campagna promossa dalla Global NCAP affinché entro il 2020 non ci siano più auto “zero stelle” in vendita nel mondo intero. Il Sud America e i paesi caraibici sono appunto uno dei principali scenari in cui questo lavoro di miglioramento deve essere fatto.
CARENZE BASICHE - La produzione destinata a quei mercati non solo è priva dei dispositivi elettronici che assistono nella guida e consentono un miglioramento della sicurezza: a mancare rispetto gli stessi modelli venduti in Europa o negli Usa sono elementi più elementari, come gli airbag o le cinture di sicurezza a tre punti di attacco (è il caso della Chevrolet Sail giudicata con zero stelle). Nella lettera a Mary Barra, il segretario generale della Global NCAP, David Ward, ha sollecitato che la produzione della GM per tutti mercati del mondo preveda per il 2018 soltanto modelli rispondenti agli standard minimi di sicurezza.
UNA NUOVA PIATTAFORMA DAL 2019 - Da parte della GM si risponde alle accuse sottolineando come nella gamma offerta ci siano auto dotate dei dispositivi di sicurezza ma che è il mercato a scegliere i modelli più carenti in tema di sicurezza, ciò per evidenti ragioni di costo. Oltre a ciò già da qualche tempo la casa americana ha annunciato che sta lavorando a una nuova piattaforma destinata ai mercati emergenti e studiata per rispondere meglio alle esigenze di sicurezza. I nuovi modelli basati su questa nuova piattaforma cominceranno ad arrivare nel 2019.
STOP ALLE “ZERO STELLE” - Non solo. A testimonianza di come la conferenza stampa di Washington abbia colto nel segno, nella stesa giornata di ieri la General Motors ha emesso un comunicato con cui afferma che “la GM condivide gli sforzi di miglioramento della sicurezza in tutto il mondo, ciò anche con l’adozione di standard basici di sicurezza in tutti i mercati e anche con il ritiro dal mercato delle auto che non hanno ottenuto neanche una stella nei test di sicurezza”.