ELEZIONI IN FABBRICA - Qualche settimana fa le case automobilistiche americane avevano fatto sapere che preferivano non ospitare nei loro spazi iniziative di campagna elettorale da parte dei due candidati alla presidenza. Questo forse per non essere in qualche modo “tirate per la giacca” da uno o dall’altro e comunque per non distrarre i lavoratori dallo sforzo produttivo. A quanto pare però da parte delle maestranze l’attenzione c’è ugualmente, se un sondaggio condotto nei giorni scorsi a Detroit ha messo in luce una netta preferenza per il presidente uscente Barack Obama.
IMMANCABILI SONDAGGI - Il sondaggio è stato condotto dal New York Times e prevede infatti per Obama (nella foto durante una visita allo stabilimento Chrysler di Jefferson) la quasi certezza (94% di probabilità) di conquistare lo Stato del Michigan, dove si trova Detroit. Altre valutazioni, come quella dell’importante organizzazione sindacale Local 22 stimano nel 75% la percentuale di lavoratori favorevole a Obama.
FRUTTO DEL SALVATAGGIO - Questo orientamento diffuso è spiegato con i risultati ottenuti dal piano di salvataggio per il settore automobilistico varato dall’amministrazione Obama nel 2009, allo scoppiare della grave crisi che ha colpito il comparto. Mentre tre anni fa l’industria automobilistica statunitense pareva condannata al fallimento, oggi sta ottenendo diffusi risultati positivi (a settembre il mercato statunitense è cresciuto del 12%, con aumenti delle vendite per le tre grandi case Usa) e i lavoratori sono consapevoli dell’azione compiuta. Così come delle reiterate dichiarazioni del candidato Mitt Romney secondo cui sarebbe stato meglio lasciar fallire le case in difficoltà.