LARGA COLLABORAZIONE - Dopo 31 anni sotto il controllo della Ford, la Mazda è tornata indipendente nel 2015 e da quel momento ha stretto i rapporti con la Toyota: oltre a collaborazioni per specifici progetti, c’è anche uno scambio azionario, perché la Toyota possiede il 5% della casa di Hiroshima, la quale controlla lo 0,25% della Toyota. L’intesa fra i due marchi è destinata ad ampliarsi, come ha annunciato la Mazda nel corso della presentazione dei suoi ultimi dati di bilancio. Nell’ambito di questa collaborazione, dovrebbe nascere l’erede dell'attuale Mazda 2 (nella foto) basata sulla Toyota Yaris Hybrid.
TUTTI CONTENTI - L’intento dell’operazione è chiaro. Nell’ottica della Mazda, la nuova 2 del 2023 permetterà di continuare a presidiare il cosiddetto segmento B, quello delle utilitarie lunghe circa 400 cm, sempre strategico in Europa; il tutto, investendo meno risorse e trovando già pronto un valido sistema ibrido, fondamentale per la riduzione delle emissioni. Per la Toyota, invece, l’accordo sarà utile in termini industriali, perché le consentirà di ammortizzare i costi di sviluppo della Yaris e di far lavorare a regime maggiore la fabbrica francese di Valenciennes, dove nasce la Yaris e dove sarà prodotta anche la derivata per la Mazda.
HANNO FATTO LE "PROVE" - Non è la prima volta che le Mazda e Toyota collaborano al progetto di un'utilitaria: negli Stati Uniti sono vendute dal 2019 le Toyota Yaris e Yaris hatchback, che altro non sono se non varianti personalizzate dalla Toyota delle Mazda 2 con 4 e 5 porte.