IL “MOSTRO” DENTRO - Non solo l’esterno, con la sua linea mordace, ora comincia a essere svelato anche l’abitacolo della poderosa McLaren P1. Detto che la stessa filosofia creativa che ha guidato i designer nell’approntare il design esterno vale anche per gli interni. Con una aggiunta. Che il “fil rouge” di ogni scelta è stato il materiale impiegato, ossia la fibra di carbonio. Per la scocca l’impiego di questa soluzione significa notevoli doti di resistenza a fronte di un peso contenuto, nel caso dell’abitacolo essa diventa anche un motivo grafico ed estetico, interpretato universalmente come sinonimo di sportività, proprio perché utilizzato sulle vetture da competizione. In pratica è uno dei casi in cui ciò che funziona è anche bello.
VELOCI E COMODI - Obiettivo di tutta l’operazione era dare a chi si siede sulla McLaren P1 il comfort più adatto per godersi la guida e le formidabili prestazioni della vettura. Per dare l’idea a che cosa si siano ispirati i suoi progettisti la stessa McLaren ha scritto che il posto guida è ispirato a quello di un caccia da combattimento. In ciò, l’uso del carbonio, che consente pesi contenuti e si adatta alla realizzazione dei componenti più diversi, rientra in questa filosofia. Sono in fibra di carbonio il cruscotto, il pavimento, le porte, la parte alta, con la cellula centrale realizzata in un pezzo unico. Soluzione estrema anche per i sedili, realizzati anch’essi con un guscio in carbonio, appena ricoperto di una mouse plastica, tanto che il peso di ognuno non supera i 10,5 kg.
BUONA VISIBILITÀ - Notevole quanto comunicato per il parabrezza, che se dal punto di vista tecnologico propone il sistema di visualizzazione digitale delle informazioni utili alla guida, esattamente come sugli aerei da caccia, strutturalmente fa stupire per essere tanto profondo quanto largo. Per descrivere il volante della sua nuova sportiva che sarà esposta a Ginevra (la casa afferma che alcune cose sono ancora in corso di ultimazione) la McLaren non usa mezze misure: ha le stesse dimensioni e la stessa logica di quello delle vetture da competizione. Che non serve ricordare si tratta di monoposto di Formula 1.
IL CARBONIO PIACE - Tutto dunque volto alla migliore efficienza e al contenimento del peso, ma non solo, come accennato. La fibra di carbonio piace, magari solo perché evoca le corse, ma sicuramente piace; dunque la scelta di utilizzarla soprattutto senza rivestimenti. Addirittura se un cliente vorrà comunque avere la moquette sul pavimento, sarà possibile averla, ma dovrà pagarla come un optional. La ricerca estetica sulla base del carbonio sulla McLaren P1 si è spinta sino al punto di rimuovere in superficie la resina che funge da collante; ovviamente sui componenti che non hanno funzioni legate alla robustezza. Ciò perché per i designer il carbonio ha un fascino tutto da sfruttare.