VISIONE A 360° - Fin dalla nascita del primo pneumatico Energy con bassa resistenza al rotolamento, nel 1992, la Michelin si è dimostrata attenta alle tematiche ambientali, legate alla riduzione dei consumi di carburante e, di conseguenza, delle emissioni allo scarico. Ai giorni nostri, però, la parola sostenibilità assume un concetto ancora più ampio. Per questo il costruttore francese ha presentato la strategia da qui al 2050, che non riguarda solo i pneumatici (che restano il “cuore” dell’attività) ma anche gli altri settori in cui la Michelin è impegnata: dalla mobilità connessa (con i sensori nei pneumatici che forniscono preziose informazioni sia per le auto da gara sia per le flotte di mezzi commerciali) all’uso di materiali rinnovabili. Tutte voci in cui negli anni è cresciuto il know how, al punto che ora è possibile offrire dei servizi a terzi. Già oggi succede con la stampa 3D (tecnologia messa a punto proprio per produrre i componenti necessari a realizzare il battistrada dei pneumatici) e, in un futuro non troppo lontano, anche nel campo dell’idrogeno: recente l’acquisizione della Symbio, azienda attiva nel campo delle celle a combustibile.
OBBIETTIVO 2050 - L’impegno della Michelin in fatto di sostenibilità è stato annunciato con un piano a lungo termine: l’obiettivo finale è fissato addirittura nel 2050, ma è prevista una tappa intermedia nel 2030. Il target a lungo termine è di arrivare al 100% di produzione “CO2 neutral”, riducendo le emissioni di anidride carbonica degli stabilimenti e compensando quelle residue, per esempio con la posa di nuovi alberi o con l’acquisto di “crediti ecologici”. Per il 2030, invece, l’obiettivo è di ridurre le emissioni di anidride carbonica del 50% rispetto al 2010. Questo traguardo è già stato raggiunto e superato dai due stabilimenti italiani (a Cuneo e ad Alessandria), tra i più moderni e importanti al mondo per volumi produttivi (14 milioni di pneumatici all’anno per auto e veicoli commerciali): le emissioni di CO2 sono già scese del 44% rispetto al 2010, grazie agli investimenti realizzati. L’altro obiettivo per il 2050 è l’uso di materiali sostenibili al 100%: per il 2030 il target è di arrivare al 40%. Ma l’obiettivo primario resta sempre la riduzione dei consumi e delle emissioni dei veicoli, grazie a pneumatici ad alta scorrevolezza.
E NELL’IMMEDIATO… - I prodotti che oggi la Michelin presenta rientrano in questa strategia. Il primo si chiama e.Primacy, dove la prima lettera non indica l’uso esclusivo per veicoli elettrici (è destinato anche alle vetture con motori tradizionali). La “e” introduce invece il concetto di ecologia: rispetto al Primacy 4, che resta in vendita, permette consumi di carburante più contenuti (fino a 0,2 litri/100 km di benzina o gasolio). Minore consumo di corrente anche per le auto a batteria, ma in questo caso il fattore più interessante legato alla migliore scorrevolezza è l’incremento dell’autonomia. I tecnici francesi hanno lavorato su più fronti: dai fianchi a basso assorbimento di energia alle tele della struttura radiale più sottili e leggere. Miglioramenti riguardano anche la rumorosità di rotolamento, grazie a particolari interblocchi fra i tasselli. Sul fronte della sicurezza, in particolare di quella sul bagnato, sono stati messi a punto canali con profilo a “U” ottimizzati per smaltire bene l’acqua anche dopo parecchi chilometri. L’e.Primacy è il primo prodotto “CO2 neutral” dalla produzione alla distribuzione, e costa dal 3 al 5% in più rispetto al Primacy 4. I due terzi della produzione europea sono concentrati nel rinnovato stabilimento di Cuneo, dove lavorano circa 2000 persone.
PER LE SPORTIVE A CORRENTE - La seconda novità si chiama Pilot Sport EV (foto qui sopra) ed è riservata alle auto sportive spinte da motori elettrici. Alle tecnologie già introdotte per l’e.Primacy (inclusa l’impronta a terra ottimizzata) si aggiunge il battistrada bimescola: più rigido nella fascia centrale, per assicurare maggiore scorrevolezza, e più morbido sulle spalle, per dare “grip” in curva ad auto ad alte prestazioni più pesanti di quelle tradizionali. Nei test realizzati dalla casa francese, sono stati ottenuti circa il 10% di chilometri in più con un “pieno” di corrente. L’altro punto cruciale delle vetture elettriche è legato alla rumorosità percepita durante il rotolamento dei pneumatici, che risulta più fastidiosa perché non mascherata dalla rombosità del motore. Per questo, il Pilot Sport EV è dotato della tecnologia Acoustic: sfrutta un inserto in schiuma di poliuretano per attutire (del 20%) il rumore generato durante la marcia. Già commercializzato in Cina, il Pilot Sport EV arriverà nel Vecchio Continente durante il terzo trimestre del 2021. Previste 16 diverse misure, per cerchi da 19 a 22 pollici: undici sono destinate al primo equipaggiamento (ovvero montate in fabbrica sui nuovi veicoli) e cinque sono per il mercato del ricambio.