CONDIVISIONE ALLA CINESE - C’è un nuovo arrivo nel panorama italiano del car sharing. Il nuovo nome è Share’ngo (ne avevamo scritto
qui) e a dispetto dell’inglesismo del nome ha matrice cinese, come riporta in un articolo il
Sole 24 Ore. Fa capo infatti alla CS Milano a sua volta inserita nel CS Group, che per l’81,8% appartiene alla cinese Shandong Xindayang Electric Vehicle, casa costruttrice di veicoli elettrici creata dalla joint venture tra il gruppo automobilistico Geely e la Xindayang azienda specializzata nel settore elettrico.
MICROCAR - La Share’go dispone di un centinaio di vetturette della Shandong, che non sono omologate come autovetture ma come quadricicli pesanti. I prezzi praticati a Milano sono allineati con quelli delle altre società di car sharing presenti nel capoluogo lombardo: 28 centesimi al minuto (le tariffe delle altre compagnie vanno da 25 a 20 centesimi).
MODELLO CONOSCIUTO - I veicoli messi a disposizione per il servizio sono di produzione Shandong. Da notare che la casa cinese per la fase di progettazione si è avvalsa della collaborazione di tecnici italiani. In Italia le vetturette sono conosciute come Icaro, proposte in vendita dalla società Greengo a 13 mila euro. Va però detto che la Greengo è stata messa in liquidazione a causa del giro d’affari insufficiente.
PROGRAMMI DI ESPANSIONE - I programma della CS Group prevedono altri insediamenti oltre a Milano. Le città in cui dovrebbe partire il car sharing “elettro-cinese” sono Pisa, Firenze e Modena. Ed è curioso che lo stesso modello di business avviato a Milano dovrebbe essere “esportato” anche in… Cina, dove la mobilità elettrica è fortemente incentivata dal governo.