ORMAI CI SIAMO - Il 1° maggio, data di apertura dell’Expo, è alle porte, ma la città di Milano non è realmente pronta. Come denuncia il Corriere della Sera, all’appello mancheranno anzitutto le annunciate nuove linee di metropolitana. E non ci sarà il collegamento stradale Viale Zara-Expo. Per quanto riguarda invece la Tangenziale Est esterna, se ne prospetta l’inaugurazione a metà maggio, quindi a esposizione ormai cominciata. Questo il punto appena fatto dal Tavolo Lombardia sulle opere di accessibilità all’Expo. Insomma, bilancio negativo. Ovviamente, così non la pensa l’assessore regionale Alessandro Sorte: “Il bilancio è positivo. Tutti i soggetti che hanno partecipato, a partire dai responsabili dei diversi cantieri, hanno fatto il possibile per arrivare a maggio con le infrastrutture pronte. Lo sforzo e l’impegno mi auguro diano i risultati attesi, perché i visitatori dell’Expo possano arrivare al sito utilizzando al meglio il servizio pubblico che tanto la società ferroviaria Trenord quanto l’Atm, l’azienda dei trasporti cittadini, metteranno in campo con la più ampia disponibilità di uomini e mezzi. Chi arriverà in auto potrà contare anche sul tracciato completo della nuova Tangenziale Est esterna. La raccomandazione è però quella di prenotare col biglietto Expo anche il parcheggio, per avere la certezza di trovare posto. In ogni caso ci siamo dati appuntamento, al tavolo delle infrastrutture, per metà maggio, per una verifica a Expo aperta”.
ZARA-EXPO? MENO DI METÀ - Di competenza del Comune di Milano per il tramite della Metropolitana Milanese, il collegamento stradale Zara-Expo rimane un problema: sarà ultimato il tratto che, attraversando il quartiere di Quarto Oggiaro, unisce via Eritrea al sito espositivo. Niente da fare, però, per quello che, congiungendosi al primo all’altezza di via Stephenson, dovrebbe sottopassare i 16 binari della ferrovia per raccogliere il traffico in arrivo dalla Tangenziale Ovest, dalla A4 e anche dalla A8: lo stato di avanzamento di questo secondo lotto è solo al 58%. Altro che fine dei lavori il 28 aprile, data inizialmente prevista: se tutto andrà bene, se ne riparlerà in luglio. Il risultato è una congestione annunciata attorno al sito, che potrebbe coinvolgere anche le navette concepite per quanti lasceranno l’auto nei parcheggi remoti, come quello (per 10.900 vetture) di Arese; sono già pronti ad accogliere i visitatori pure i 10.000 posti-auto allestiti nell’area della Fiera Milano. Mentre non è sicuro che per il primo maggio saranno disponibili i 1.550 posti che il Comune sta realizzando in via Novara.
QUESTIONI DI FONDI - A sua volta, il quotidiano la Repubblica spiega che sono ancora aperte quattro grosse partite dell’Expo: gli appalti più complessi, che dovranno passare al vaglio del presidente dell'Autorità anticorruzione Raffaele Cantone e dell'Avvocatura dello Stato. Già ora, considerando anche i lavori aggiuntivi, potrebbero portare il conto finale a quasi 180 milioni in più rispetto alle basi d'asta iniziali. E l'escalation potrebbe continuare con l'incognita maggiore: il costo della cosiddetta piastra, l'ossatura di tutto il sito. Certo, si rimarrà comunque sotto la cifra finale (già tagliata di 300 milioni) di 1 miliardo e 200 milioni di fondi pubblici: ma il pareggio sarà reso possibile solo dal ridimensionamento di alcuni progetti, come le Vie d'acqua, dalla semplificazione dei disegni di diversi spazi e dal risparmio ottenuto realizzando il padiglione Arte e cibo alla Triennale, invece di costruirlo ex novo nel sito dell’Expo.