TENSIONE ALLE STELLE - Si fa sempre più forte il contrasto fra i
taxi milanesi e
Uber, l’app che consente di prenotare un’auto con autista (noleggio con conducente, leggi
qui la news). Sabato scorso, i tassisti hanno dato vita a una feroce contestazione ai Giardini pubblici di Milano: insulti pesanti, urla, fumogeni, lanci di uova e petardi hanno impedito il dibattito alla Wired Next Fest. I protagonisti dell’evento avrebbero dovuto essere la regional manager di Uber, Benedetta Arese Lucini, l’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, e il rappresentante di Unica Filt-Cgil, Giovanni Maggiolo. Nella notte fra sabato e domenica, due tassisti sarebbero stati investiti da rivali, autisti del servizio di noleggio con conducente. Risultato, ferite giudicate non gravi al pronto soccorso. Domenica, i tassisti hanno messo in atto uno “sciopero bianco”, caricando solo anziani, donne incinte e disabili; e questa mattina, in Stazione Centrale, sono state segnalate parecchie auto bianche ferme.
DA GENNAIO - Tutto è comiciato a gennaio, quando Uber è partita a Milano: facendo, per i tassisti, concorrenza sleale, perché fornisce un servizio uguale al loro ma senza averne le stesse (costose) licenze. A maggio, le cose sono peggiorate: Uber ha aperto UberPop, il servizio low cost con auto private. Maran ha avanzato cinque proposte da sottoporre dopodomani al ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, fra cui la creazione di un registro nazionale di intermediari Ncc. Ma i tassisti vogliono solo la chiusura immediata dell’app.