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Milano, taxi contro Uber: il clima si scalda

19 maggio 2014

Prima, la dura contestazione di sabato scorso, organizzata dai tassisti contro il comune di Milano e Uber. Poi, due guidatori di auto bianche investiti.

Milano, taxi contro Uber: il clima si scalda
TENSIONE ALLE STELLE - Si fa sempre più forte il contrasto fra i taxi milanesi e Uber, l’app che consente di prenotare un’auto con autista (noleggio con conducente, leggi qui la news). Sabato scorso, i tassisti hanno dato vita a una feroce contestazione ai Giardini pubblici di Milano: insulti pesanti, urla, fumogeni, lanci di uova e petardi hanno impedito il dibattito alla Wired Next Fest. I protagonisti dell’evento avrebbero dovuto essere la regional manager di Uber, Benedetta Arese Lucini, l’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, e il rappresentante di Unica Filt-Cgil, Giovanni Maggiolo. Nella notte fra sabato e domenica, due tassisti sarebbero stati investiti da rivali, autisti del servizio di noleggio con conducente. Risultato, ferite giudicate non gravi al pronto soccorso. Domenica, i tassisti hanno messo in atto uno “sciopero bianco”, caricando solo anziani, donne incinte e disabili; e questa mattina, in Stazione Centrale, sono state segnalate parecchie auto bianche ferme. 
 
DA GENNAIO - Tutto è comiciato a gennaio, quando Uber è partita a Milano: facendo, per i tassisti, concorrenza sleale, perché fornisce un servizio uguale al loro ma senza averne le stesse (costose) licenze. A maggio, le cose sono peggiorate: Uber ha aperto UberPop, il servizio low cost con auto private. Maran ha avanzato cinque proposte da sottoporre dopodomani al ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, fra cui la creazione di un registro nazionale di intermediari Ncc. Ma i tassisti vogliono solo la chiusura immediata dell’app.


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Ritratto di mgiver
19 maggio 2014 - 14:27
Tutti vogliono difendere il loro giardinetto. ma hai tassisti non è venuta in mente di poter creare una loro app per offrire un servizio migliore? Perche quando sei un turista ti fanno fare la strada più lunga? perchè se non gli dai la mancia non ti scaricano i bagagli e magari ti ignorano? perchè devo salire su un'auto sporca solo perchè è la prima della fila? non ho mai usato UBER ma ho utilizzato auto con conducente. tutto un'altro servizio.
Ritratto di Merigo
19 maggio 2014 - 15:12
1
Il Decreto Liberalizzazioni, voluto da Mario Monti, guarda caso piaceva subito a tutti perché toglieva vincoli e lacci al cittadino, però mano mano che si applica fa inferocire chi lo subisce perché vede perdere parte del suo monopolio e dovrebbe tutto d'un tratto ingegnarsi. Personalmente sono iscritto ad un Albo professionale, la cui abolizione era uno degli obiettivi del Decreto. Poi non se ne fece nulla in quanto non si poteva abolire solo quello, che so, degli agronomi, ma mantenere quello dei Medici ed Avvocati, e si pensò che i danni per gli Utenti sarebbero stati maggiori del guadagno, ritenendo gli Albi Professionali una garanzia, ma si abolirono però le tabelle tariffarie ed i relativi valori minimi, e si rese viceversa obbligatoria la stesura di preventivo dettagliato, ritenendo che la (spietata) concorrenza tra Professionisti sarebbe stata (è lo è!) più che sufficiente a calmierare il mercato e garantire professionalità, perché l'Utente è libero di scegliersi l'Architetto, il Ginecolo, il Notaio, ecc. I tassisti viceversa, come dici giustamente tu, ti offrono il minimo perché tu Utente non sei libero di sceglierti il taxi che sai da precedenti corse essere nuovo, pulito e condotto da un tassista gentile, efficiente che non sceglie la strada più lunga, ma sei obbligato a prendere il primo della fila o il primo che ti manda la Centrale, magari vecchio, sporco, con tassista odioso e pure fumatore, e questo non è libero mercato ma "cartello". Così, e c'è da giurarci che ciò avvenga nel pieno rispetto del Decreto Liberalizzazioni, appena arriva qualcuno come Uber che si discosta da questa cialtronaggine, il cialtrone si arrabbia, e ovviamente a rimetterci è anche il tassista di cui sopra gentile, efficiente e con'auto nuova.
Ritratto di DS
19 maggio 2014 - 14:52
E' dura la vita per coloro che di punto in bianco si trovano a dove affrontare la concorrenza non essendoci abituati, bisogna comunque valutare la questione fiscale oltre quella sacrosanta della licenza però è giusto quello che dice mgiver qui sopra, i tassisti hanno vissuto per anni truffando letteralmente coloro che non conoscono la città dove operano, allungando in maniera vergognosa il percorso e offrendo spesso servizi scadenti.
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
19 maggio 2014 - 15:15
Commento rimosso a seguito della cancellazione dell'utente dal sito.
Ritratto di MatteFonta92
19 maggio 2014 - 18:26
3
Premesso che ogni episodio di violenza va (ovviamente) condannato come merita... da quel poco che ho imparato a scuola sull'argomento, so che l'economia per crescere ha bisogno che ci sia concorrenza tra le aziende che offrono un determinato prodotto (o un servizio, in questo caso), poiché in questo modo i clienti possono usufruire (in genere) di un servizio migliore ad un minor prezzo. Ovviamente la reazione dei tassisti era prevedibile, non avendo mai avuto concorrenza finora, ma loro non potrebbero semplicemente adeguarsi fornendo un servizio migliore?
Ritratto di onavli§46
19 maggio 2014 - 18:58
ossia, si formulano concessioni, liberalizzazioni, e quant'altro, senza però mai definire lecitamente e con il buon consenso di tutti, ma anche con autorevolezza, regolamentazioni e leggi meno burocratiche, per non dire confusionate. La vera concorrenza non si fa in questa maniera, cioè nel metodo, che alle istituzioni interessa solo far cassa, con licenze, tasse e/o altro, e far diventare questo settore (per non citarne molti altri), dove tutti sono contro tutti, nel rispetto del nulla. E' ovvio che poi accade le conflittualità e sopratutto "i nervosismi" di di caste vecchie e nuove, ove si combattono per sbagli verticistici non affrontati prioritariamente.
Ritratto di valter61
20 maggio 2014 - 10:44
da assoluto estraneo (ne tassista ne NCC) mi permetto di introdurmi nella discussione esclusivamente per rammentare a tutti che le licenze taxi non potrebbero essere cedute/vendute; queste sono concesse dai comuni e andrebbero restituite. Invece accade, tipico in Italia dove le concessioni divengono diritti, che le licenze vengano vendute. Gli enti comunali sono i primi da doversi additare perchè i primi a dover porre in campo azioni per contrastare tale generalizzata "appropriazione indebita". Dal mio punto personale di vista nutro senso di disappunto per entrambe le categorie che oltretutto credono di vantare, nei confront degli altri utenti della strada, anche a veri e propri soprusi di guida trincerandosi dietro la becera frase "... io sto lavorando !!!", come se ogni altro utente fosse lungo le strade per hobby.
Ritratto di poliedrico
20 maggio 2014 - 11:56
usare mezzi di locomozione alternativi, magari elettrici a noleggio e chiuse le trasmissioni.
Ritratto di NURS
20 maggio 2014 - 18:58
Veramente sarebbero gratis... se poi i tassisti vogliono specularci sopra NON è colpa di Uber!
Ritratto di HenryG
20 maggio 2014 - 20:54
perché i tassisti non fanno una app loro? E comunque c'è da dire che a mio modesto parere Uber non fa altro che fare quello che si fa già telefonicamente, cioè prenotare un'automobile con conducente; tutte le cose si evolvono, siamo nell'epoca degli smartphone, giustamente molte persone piuttosto che telefonare preferiscono usare un'app. Ricordo che Uber non è un servizio di piazza in quanto non si può fermare per strada, ma solo prenotare e concordare il costo a priori.
Ritratto di onavli§46
20 maggio 2014 - 21:29
sta veramente esagerando ed inasprendo ogni limite una lotta che potrebbe ritorcersi drammaticamente contro la categoria stessa. Il taxi è un pubblico servizio, e le rinvedicazioni sindacali si fanno con la testa e con il criterio. Il sottoscritto da sindacalista ha sempre fatto così, contestando sempre la linea dura estremista, senza obbiettivi, che non paga mai, e crea disagi. oggi come oggi, le fa più nemmeno il buon Landini. Il prefetto di Milano, potrebbe contestare ai tassisti, il reato di ex-art. 331 c.p. inerente al sanzionamento per interruzione di pubblico servizio, che prevede. fra altro le la condanna DA 6 MESI AD 1 ANNO più c.a 800€ di sanzione amministrativa + aggravanti I dati di oggi, poi parlano più che chiaro 200 taxi in strada su c.a..3000 al parco servizio, sono di fatto una "serrata" illegal, in quanto ad oltranza e non regolamentata da precisi orari di agitazione dichiarati legalmente. . Le Istituzioni comunque, e domani molto probabilmente lo farà' si spera, il Ministro dei Trasporti e della Infrastrutture Maurizio Lupi. Ma da tale incontro necessitano precise chiarezze, garanzie per ogni parte e rispetto tassativo di un servizio, che certamente non può vedere il pubblico cittadino "vittima e pagatore", di un contenzioso che si poteva evitare e sanare molto tempo addietro.