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Mille Miglia 2018: l’anno delle Alfa Romeo

19 maggio 2018

Tre Alfa Romeo ai primi tre posti di questa edizione 2018. Dietro a Tonconogy-Ruffini gli specialisti della regolarità Moceri-Bonetti e Vesco-Guerini.

Mille Miglia 2018: l’anno delle Alfa Romeo

I VINCITORI E GLI ALTRI - Per la terza volta dopo i successi del 2013 e 2015, gli argentini Juan Tonconogy e Barbara Ruffini (nella foto qui sopra) hanno vinto la Mille Miglia 2018, gara di regolarità dove vince, non chi va più forte, ma chi è più regolare nel rispetto dei tempi di percorrenza stabiliti per le varie delle tappe. Hanno vinto con una Alfa Romeo 6C 1500 GS “Testa Fissa” del 1933, messa loro a disposizione dal museo di Arese della casa. I due hanno vinto con 74.108 punti, 394 di più dei secondi classificati Giovanni Moceri e Andrea Guerini, su Alfa Romeo 6C 1500 SS del 1928. Al terzo posto Andrea Vesco e Andrea Guerini, su Alfa Romeo 6C 1750 SS Zagato del 1929, con 781 punti in meno rispetto i vincitori. Seguono Fontanella-Covelli (Lancia Lambda Serie VII carrozzata Casaro, del 1927), Belometti-Vavassori (Lancia Lambda serie VIII Casaro del 1929), Erejomovich-Llanos (Bugatti T40 del 1929), Cibaldi-Costa (Gilco Marian Fiat 1100 Sport del 1948), Crugnola-Vida (Rally ABC 1100 del 1928), Turelli-Turelli (OM 665 S TT Superba 2000 del 1929), Houtkamp-Houtkamp (Lancia Lambda Serie VII del 1928). Dei 450 equipaggi ammessi al Via!, 371 figurano nella classifica finale. Per la cronaca, ultimi risultano i giapponesi Norihisa e Megumi Morita su Bugatti T40. 73 sono stati gli abbandoni.

GRANDE PUBBLICO - Grazie alla giornata prefestiva, l’ultima tappa della Mille Miglia 2018 - da Parma a Brescia, passando per Milano -  si è svolta in mezzo due ali di folla, sia per le strade cittadine che fuori città. E nei due passaggi clou della giornata, quello al museo Alfa Romeo di Arese e all’autodromo di Monza il pubblico è stato ancora più numeroso. Alla pista di Monza gli appassionati hanno potuto vedere con calma le “storiche” protagoniste della Mille Miglia. Nell’impianto brianzolo si sono svolte 10 prove di precisione, sulle 14 previste nella giornata. In pratica i momenti agonistici (le prove contro il cronometro) si sono infatti conclusi proprio a Monza. Da lì a Brescia le auto si sono mosse senza impegni, sino al controllo orario di Brescia.

FINALE IN AUTODROMO - I vincitori Tonconogy-Ruffini hanno affrontato l’ultima frazione  da leader Alla partenza a Parma vantavano infatti un vantaggio di 1.200 punti sui secondi Moceri-Bonetti, e nelle prove di precisione disputate nella giornata (ad Arese, nell’ambito del museo Alfa Romeo) e a Monza, all’autodromo, hanno dovuto arginare gli ultimi attacchi portati dai più vicini inseguitori. Soprattutto Vesco-Guerini sono sembrati minacciosi: sono stati infatti i migliori in due prove, mentre Moceri-Bonetti non sono mai stati i più precisi di tutti. Ma non è mancata loro la regolarità, tant’è che i punti di distacco sono andati calando progressivamente, appunto sino ai 394 della classifica finale della Mille Miglia 2018. Da segnalre infine il risultato del cantante Piero Pelù che ha finito la gara al 139esimo posto.



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Ritratto di lucios
21 maggio 2018 - 09:20
4
Qui si parla di ambiti sportivi e Lexus non ha vinto un granché!
Ritratto di impala
21 maggio 2018 - 10:12
... W l'Alfa Romeo !!!!
Ritratto di AMG
20 maggio 2018 - 17:14
CITO ARTICOLO "..... d’oro. Nella classifica finale il cantante risulta all’85esima posizione, mentre il suo collega Piero Pelù" ...... AHAHAHAHAH..... non ci posso credere!!!! @Redazione, segnalo che il citato Gianni Morandi non è il noto cantante bensì un altro Gianni Morandi, imprenditore. No davvero non me l'aspettavo di leggere questa frase su un giornale. Anche perché se ne è parlato del fatto che non è il cantante ma un omonimo. Beh, può capitare a tutti immagino di confondersi... comunque è sbagliato.
Ritratto di admin
21 maggio 2018 - 10:57
L'errore è stato corretto, grazie della segnalazione.
Ritratto di Leonal1980
21 maggio 2018 - 08:41
5
Si vede che sei troppo giovane che devi andare wikipedia per ricordarle. Concordo che le vere alfa abbiano lasciato il segno, ma sono quelle degli anni del passato, no le fiat Romeo. Cmq io le ricordo, Audi A4 e A3, BMW serie 1 e 3, Mercedes classe C. Come oggi ...sono passati pochi anni dal 2000, quindi...facile.
Ritratto di Leonal1980
21 maggio 2018 - 08:42
5
La 156 era una gran macchina, la 147 un bidone invece. E il record del ring non se lo ricorderà nessuno.
Ritratto di Fr4ncesco
21 maggio 2018 - 11:20
2
Bidone un ciuffolo, quadrilatero all'anteriore, McPherson al posteriore come la 911, versione GTA alleggerita con V6 "Busso". La migliore della categoria per guidabilità e una linea stupefacente ancor oggi, Auto dell'anno nel 2001. Non diciamo boiate.
Ritratto di Giuliopedrali
21 maggio 2018 - 14:58
Alfasud e 33 avevano il boxer come Porsche........
Ritratto di gjgg
21 maggio 2018 - 11:42
1
Comunque è oltre 1 anno e mezzo che oramai Giulia ha fatto il record. Possibile che nel frattempo nessuna, tolta giusto qualche versione speciale a serie limitata e prezzo molto più alto, berlina/coupè/sw del segmento D (ma anche di altri) riesca non dico a superarla ma almeno ad avvicinarla? Bah
Ritratto di lucios
21 maggio 2018 - 09:27
4
LA 155 DTM deve ringraziare la Delta Integrale, la quale fu sacrificata proprio in quegli anni per dar nuovo lustro al marchio del Biscione più sulle piste che sul mercato. Nemmeno il motore era Alfa. Quell'auto vinse perché furono trasferite idee, tecnologia e uomini dal mondo rally. L'unico che non andò in Alfa fu Cesare Fiorio, troppo innamorato delle Lancia per tradirle. Certamente, sul piano sportivo le suonammo di brutto ai tedeschi, che negli anni successivi non esitarono a giocare sporco (ricordate la gara di Nannini......), ma sul piano commerciale, una Tempra, seppur col motore Busso, non poteva assolutamente competere con le 3 premium tedesche. Infatti, in Germania aumentò solo la vendita di Vino, Parmigiano, Nutella, ecc......
Ritratto di Fr4ncesco
21 maggio 2018 - 12:22
2
Altro che rievocazione, la mille miglia è una competizione accesa con modelli e mentalità che ci riportano al periodo più intrepido dell'automobile, ovvero a quello pre bellico di macchine imponenti ed eroi al volante.