FORMULA CHE VINCE NON SI CAMBIA - Anche se più grande nelle dimensioni, la seconda generazione della
Mini Countryman (
qui sopra nella nostra ricostruzione) conserva l’aspetto “palestrato” e il frontale imponente che hanno decretato il successo dell'edizione attuale. Il debutto nelle concessionarie è previsto ad
aprile del
2016 con prezzi da circa 22.000 euro.
DIVENTA GRANDE - Nel rinnovamento della gamma del marchio inglese (di proprietà della BMW), un ruolo importante lo gioca la nuova edizione di questa crossover: realizzata su una nuova piattaforma condivisa con i modelli più piccoli della casa tedesca, meccanicamente la vettura ha parecchio in comune con la suv BMW X1. La nuova Mini Countryman ha una lunghezza di circa 420 cm, una decina in più dell’auto che sostituisce: a vantaggio soprattutto dell’abitacolo, più ampio e sempre caratterizzato dal classico strumento circolare al centro della plancia.
TANTI MOTORI (DI TANTE POTENZE) - Proposta anche a trazione integrale, l’auto dovrebbe avere gli stessi “cuori” (tutti turbo) delle Mini berlina: i tre cilindri a benzina o a gasolio (con potenze fra 102 e 136 CV) e i quattro cilindri 2.0 a benzina (192 o 231 CV) e diesel (170 cavalli). Ci sarà anche una versione ibrida della Mini Countryman. Il sistema di propulsione sarà il medesimo annunciato per la BMW Serie 2 Active Tourer plug-in Hybrid con il 3 cilindri turbo da 136 CV che spinge le ruote anteriori e un motore elettrico da 88 CV, che interviene in suo “aiuto”, posizionato sulle ruote posteriori. In questo modo la Countryman ibrida sarà, all'occorrenza, una trazione integrale. Le batterie sono ricaricabili e garantiscono una quarantina di chilometri di autonomia a zero emissioni procedendo con il solo motore elettrico.