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Mini Vision Urbanaut: un salottino viaggiante

di Paolo Alberto Fina
Pubblicato 17 novembre 2020

Con il prototipo Urbanaut la Mini vuole dare un'anticipazione di come saranno le auto del futuro: pulite, adatte alla città e agli spazi aperti ma, soprattutto, dei salotti viaggianti che si adattano alle esigenze dei passeggeri.

Mini Vision Urbanaut: un salottino viaggiante

STILE EVOLUTO - La Mini offre una gamma che va al di là della piccola vettura che l’ha resa celebre. E in futuro, oltre alle Clubman e Countryman, arriveranno nuovi modelli ad arricchire la scelta (qui per sapere quali sono). Per esplorare nuove strade nell'ambito del design e della tecnologia, la casa inglese oggi annuncia il prototipo Mini Vision Urbanaut, una monovolume elettrica lunga 446 cm che fa capire come potrebbe essere lo stile dei futuri modelli.

FARI NASCOSTI - La Vision Urbanaut ha i fari tondi come le Mini del passato, ma i gruppi ottici si mimetizzano sotto la superficie in alluminio fresato con aperture a fessura: così, restano nascosti e appaiono soltanto all’accensione. Inoltre, si estendono orizzontalmente nel frontale e hanno led che si accendono selettivamente, creando effetti luminosi quando il guidatore si avvicina all’auto o si allontana. La grande mascherina, ora con otto lati, è più ampia e “riempie” maggiormente il frontale, ma è chiusa come in molte auto elettriche: così migliorano aerodinamica ed efficienza. 

PORTA SCORREVOLE - La carrozzeria della Mini Vision Urbanaut ha superfici levigate e proporzioni tipiche delle monovolume, perché le ruote si trovano alle estremità del pianale e lo spiovente cofano è ridotto ai minimi termini. Inoltre, al posto delle tradizionali portiere, ce n’è una scorrevole su lato destro. Se i montanti anteriori sono arcuati, quelli posteriori sono pressoché verticali e consentono così di massimizzare lo spazio all’interno. Gli stilisti della casa inglese, guidati dal tedesco Oliver Heilmer, hanno rinnovato anche il design dei fanali: sono a sviluppo verticale come nelle altre Mini, ma diventano più sottili, spigolosi e hanno una striscia luminosa che si estende orizzontalmente nella parte posteriore, dove campeggia la scritta Mini.

TRE CONFIGURAZIONI - E così, grazie al passo lungo e all’ampia vetratura, la Mini Vision Urbanaut offre un abitacolo luminoso e modulabile a seconda dell’uso che si fa dell’auto. Nella configurazione standard, chiamata Wanderlust, ci sono due poltrone anteriori e altrettante, ma più piccole, nella seconda fila, dove si trova anche una mensola; nella Chill, l’interno diventa una sorta di sala relax: il sedile anteriore ruota di 180° e la plancia si abbassa, diventando un vero e proprio divanetto (la Vision Urbanaut è dotata della guida autonoma). Inoltre, le sedute posteriori si uniscono e divano una vera e propria chaise longue. C’è poi la configurazione Vibe, da richiamare con l’auto parcheggiata: l’interno non cambia rispetto alla Chill, ma è possibile alzare la parte bassa del parabrezza e aprire il portellone laterale, in modo da godersi l’aria aperta. Inoltre, l’abitacolo della Mini Vision Urbanaut può essere ulteriormente personalizzato dai passeggeri, perché c’è un vetro nel rivestimento del montante posteriore: al di sotto, si possono inserire fotografie.

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Ritratto di oretaxa
17 novembre 2020 - 16:55
Praticamente tornano le monovolume.
Ritratto di domila
17 novembre 2020 - 23:36
Buffo poi con una marca con cui non ha mai avuto a che fare con questa categoria di auto.
Ritratto di ziobell0
17 novembre 2020 - 17:09
beh, il primo commento che viene in mente è: che auto da ***** !!!!
Ritratto di Dr.Torque
17 novembre 2020 - 17:16
Sono decenni che i designer freschi di college ci zappettano la borsa scrotale con sedili rotanti, profumatori di ambiente e salottini. E adesso che i software generano render onirici il compitino è pronto per essere cavalcato da qualche invasato di marketing. Andate a disegnare lampade e divani!!!
Ritratto di katayama
17 novembre 2020 - 17:41
Il primo monovolume col morbillo.
Ritratto di desmo3
17 novembre 2020 - 18:30
6
questo concept domani sarà già caduto nell'oblio
Ritratto di Giuliopedrali
17 novembre 2020 - 18:37
Ma il bello è che riprende semplicemente le idee e le forme di alcuni prototipi anni 70 di auto British Leyland MINI che avrebbero dovuto sostituire la MINI già in corsa dal 1959 all'epoca, auto disegnate da Alec Issigonis e Harris Mann se non perfino da William Towns il mio designer inglese preferito, guardatevi il sito Aronline.com su tutte le auto inglesi e soprattutto British Leyland, pazzesca la quantità di prototipi british e non solo in questo sito, pensate che la Jaguar XJ6 / XJ40 del 1987 fu studiata e proptotipata fin dal 1983 solo per dirne una...
Ritratto di Giuliopedrali
17 novembre 2020 - 18:39
1973 scusate (1983 .- 87 sarebbe assolutamente normale anche oggi)
Ritratto di domila
18 novembre 2020 - 09:58
Magari può essere per un effetto “retrò” voluto. Se fosse così allora sarebbe secondo me interessante.
Ritratto di Giuliopedrali
18 novembre 2020 - 16:38
Si ma se fossero uscite già negli anni 70 queste MPV MINI...
Ritratto di Claus90
17 novembre 2020 - 19:28
La mini si appresta a produrre cassonetti per la raccolta differenziata e non piu auto, sempre piu Green .
Ritratto di katayama
17 novembre 2020 - 19:32
"...a place to withdraw and feel safe and secure...". Anche no, voglio uscire! E ancora con 'sti colorini e tessutini? No, grazie. Io quando sono arrivato a destinazione scendo dalla macchina e l'unica funzionalità che mi serve è quella del telecomando per chiudere le porte, e andarmene. Che ci rimani a fare in macchina? Manco fosse uno scafo open. Allora avrebbe un senso un MINI Camper in VW California style, un piccolo Bulli insomma. "We're chrome free and completely leather free...". Ancora: no, anche no. Ma perché? "To design a vision like this is only possible with the collaboration of a fantastic team of creative minds..." Eccerto, da dove poteva venir fuori 'sta cosa se non dal "timuorc" più sfrenato.
Ritratto di Andre_a
17 novembre 2020 - 21:47
Il "leather free" è intelligente da parte dei costruttori: i vegani sono ancora una piccola fetta di clienti, ma è una fetta che perdi se la tua auto è disponibile solo con interni in pelle. Personalmente non sono vegano, nemmeno vegetariano, ma preferisco gli interni in tessuto.
Ritratto di katayama
17 novembre 2020 - 23:14
A quest'ora il politically correct mi richiede sforzi disumani ;) Comunque, di solito la pelle è optional, quindi la scelta rimane anche per loro. Sulle cromature, secondo me, è solo questione d'impiegare impianti galvanici evoluti e a norma. Tutta la rubinetteria, ad esempio, e tranne quella di design in inox lavorata dal pieno, è in ottone fuso in conchiglia e quindi cromato. Comunque oggi, per ragioni di costi ma anche di praticità, per le auto è molto diffusa l'ecopelle, anche se magari si parla genericamente di pelle. Le tute di Agostini... No, mi fermo. Sennò poi invochi l'intervento dell'arbitro ;)
Ritratto di Andre_a
19 novembre 2020 - 00:12
La pelle è spesso optional, ma molti modelli e allestimenti, soprattutto in una certa fascia di prezzo, offrono la pelle di serie. Ripeto, non è per un motivo etico, ma trovo gli interni in pelle, soprattutto i sedili, troppo caldi d'estate e freddi d'inverno, sono rumorosi, e anche dal punto di vista olfattivo preferisco quando non ci sono. Per quanto riguarda l'abbigliamento, accessori ecc. non ho problemi. Il motociclismo ormai lo seguo piuttosto superficialmente, ma fino a pochi anni fa le tute migliori erano in vera pelle di canguro, molto resistente ma anche elastica.
Ritratto di katayama
19 novembre 2020 - 08:36
Esatto, come anche molte sneakers. Il tuo punto è chiaro e comprensibile. La pelle (meglio se ecopelle) è pratica per chi ha bambini, per chi pratica sport, ecc. Si pulisce molto facilmente, non assorbe e non si rovina. L'esatto opposto dell'alcantara, specie se chiaro. Molti tessuti oggi sono molto robusti e facilmente lavabili, ma altri restano vulnerabili e non impermeabili. Sul volante e sul pomello del cambio la pelle naturale può dar fastidio per via dei trattamenti di concia. In effetti si devono fare scelte coerenti. Coi tessuti tecnici "automobilistici" e i materiali "non esotici", comunque, non si sbaglia.
Ritratto di Oxygenerator
17 novembre 2020 - 19:45
Mi piace. Futurisco, ma anche tradizionale come monovolume.
Ritratto di katayama
17 novembre 2020 - 19:55
A 'sto punto molto meglio la Twingo elettrica che Grillo portò provocatoriamente davanti ai cancelli dell'Alfa Romeo di Arese, magari ingrandita. In definitiva, non si sono inventati niente.
Ritratto di domila
17 novembre 2020 - 23:38
Un nuovo modo di intendere le monovolumi, chissà
Ritratto di Meandro78
17 novembre 2020 - 20:50
Ma ste uscite estemporanee non erano fuorimoda già dagli anni 2000?
Ritratto di Giuliopedrali
17 novembre 2020 - 22:03
Cosa volete se io fossi davvero un designer mi imbarazzerebbe lavorare in MINI, Abarth (va bè sono Fiat) e Jeep, cioè nel tempo libero disegnerei ancora delle macchine, ma appunto : macchine.
Ritratto di Lorenz99
17 novembre 2020 - 22:07
MINI/446 CM. DI LUNGHEZZA. C È POCO DA AGGIUNGERE,SULLO STATO CONFUSIONALE DEĹ MANAGEMENT
Ritratto di miclab
18 novembre 2020 - 09:02
Sono pienamente d'accordo, ma considera che la Countryman è 430
Ritratto di Giuliopedrali
17 novembre 2020 - 22:11
Pensare che è l'unico dei "marchi" ex British Leyland quindi ex British Motor Corporation BMC e quindi Nuffield Organisation sopravvissuto oggi per davvero: che tristezza.
Ritratto di Vincenzo1973
17 novembre 2020 - 22:32
Bella auto. Final mente qualche monovolume all'orizzonte
Ritratto di Mbutu
17 novembre 2020 - 23:15
Questa no. Però la possibilità di grande abitabilità interna (o per contro la riduzione degli ingombri esterni) è un'altra cosa che guardo con grande favore nella mobilità elettrica. Pur con tutti i suoi limiti, anche il tetto "tutto vetro" mi piace.
Ritratto di Paolo-Brugherio
17 novembre 2020 - 23:52
6
Forse finalmente si potrebbe vedere una Mini senza quell'oblò da lavatrice al centro della plancia... o magari no: dopo anni non si decidono a toglierlo!
Ritratto di miclab
18 novembre 2020 - 09:03
Oddio, quei cerchi fluorescenti, prendi di striscio un marciapiede e ti costa un occhio della testa
Ritratto di Mimmo74
18 novembre 2020 - 09:22
Una riedizione della Matiz..
Ritratto di Autolive
18 novembre 2020 - 17:56
I costruttori hanno capito come attrarre l'attenzione dei minorenni anziani per piazzare certe ciofeche nonsense; farcirle con le lucine, i divanetti e le piantine, come se adesso i cinema 3D in plancia, guida autonoma, batterie e luna park vari non bastassero, la maggioranza della gente si è oramai rincitrullita, è semplice fare colpo!
Ritratto di Luke_66
19 novembre 2020 - 17:01
4
Praticamente hanno copiato la 600 multipla....

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