REVISIONI: ARGOMENTO SPINOSO - Da che è stato varato (nel 1992) il codice della strada attualmente in vigore, il tema delle revisioni dei veicoli è sempre stato tra quelli che hanno dato più da discutere. Ovviamente anche in conseguenze dei dettami delle normative europee in materia, ma non solo. L’adozione degli strumenti telematici per lo svolgimento delle revisioni è stata, ed è, una delle vicende molto al centro delle discussioni.
MULTE “VIRTUALI”? - L’ultimo episodio è quello delle mancate revisioni punibili automaticamente senza che il veicolo in questione sia fermato su strada dagli organi di polizia. Nei giorni scorsi la cosa ha costituito argomento di numerosi articoli pubblicati da svariati giornali.
EVOLUZIONE (LENTA) IN CORSO - La cosa è derivata dalla fase importante che sta vivendo il processo di ammodernamento delle modalità di svolgimento delle revisioni, un processo che fu avviato nel lontano1999… In pratica il ministero dei Trasporti ha precisato che ormai tutta la trafila delle revisioni deve avvenire sulla base di atti telematici, così che tutto possa essere documentato e verificato, senza spazi per i comportamenti disinvolti che hanno permesso spesso anomalie e comportamenti non corretti. In conseguenza di questa totale informatizzazione, attraverso l’archivio delle revisioni il data base del ministero dei Trasporti è in grado di rilevare automaticamente ai veicoli che “saltano” la revisione.
TUTTO VIA COMPUTER - In base alle procedure previste, la revisione di ogni singolo veicolo deve essere prima “prenotata” dall’officina-centro di revisione attraverso apposito programma informatico che opera telematicamente con la sede centrale. Assieme alla prenotazione deve esserci anche la prova dell’avvenuto pagamento di quanto dovuto per la revisione. Quindi, dopo non più di un’ora dalla conclusione delle operazioni di ispezioni e verifiche tecniche, le risultanze delle stesse vengono trasmesse all’archivio centrale della Motorizzazione, che può così dare l’okay per la stampa dell’apposito talloncino da apporre sulla carta di circolazione a testimonianza del superamento positivo della revisione. Tutto ciò rigorosamente ed esclusivamente per via telematica.
QUASI BUFALA? - Queste procedure - basate sul protocollo informatico MCTCNet2, che tutti centri di revisione devono utilizzare - nella diffusione mediatica sono state abbinate alla possibilità che gli intestatari delle vetture che risultino non presentate alla revisione quando dovuto, vengano raggiunti automaticamente dalla multa prevista dal codice appunto per chi circola con l’auto non revisionata. Da lì gli innumerevoli titoli: “Salta la revisione? La multa arriva automaticamente”.
PUNIBILI SE SI CIRCOLA - Il codice della strada, al comma 14 dell’articolo 60 (quello che si occupa delle revisioni), però recita esplicitamente che è punito chi “circola con un veicolo che non sia stato presentato alla prescritta revisione…”. Dunque il veicolo deve essere colto mentre circola sulle strade pubbliche. Non è sufficiente il riscontro amministrativo informatico secondo cui l’automezzo non è stato revisionato al momento dovuto.
RILEVAMENTO STRUMENTALE NON PER TUTTO - Perché la sanzione possa essere comminata ci deve essere dunque un rilevamento su strada. Dispositivi tecnici di tipi diversi sono notoriamente utilizzati per controllare il traffico e rilevare anche le targhe dei veicoli (con tanto di foto degli stessi). Ma questo avviene per contrastare alcune infrazioni di particolare pericolosità, come l’eccesso di velocità e il sorpasso in luogo e situazione dove non è consentito. Ma tale ricorso alla tecnologia si basa su una norma introdotta appositamente: il decreto legislativo 121 del 2002, che all’articolo 4 appunto permette la contestazione delle infrazioni ai limiti di velocità e alle regole per il sorpasso anche solo in base all’accertamento strumentale. Ma soltanto appunto per quelle infrazioni particolari.
RILEVAMENTO STRUMENTALE PER L’ASSICURAZIONE - Un ampliamento di questa possibilità di ricorso alla tecnologia era compreso nella prima bozza del testo della legge di stabilità 2015 su cui si sta tanto discutendo. All’articolo 44 era previsto che gli apparati di rilevamento potessero essere impiegati per controllare se i veicoli rilevati fossero o meno in regola con l’assicurazione Rc auto. L’idea è che l’impianto fotografi le targhe e le immagini vengano scansionate elettronicamente per rilevare il numero di targa e procedere così al controllo sull’assicurazione (ovviamente con obbligo delle compagnie di comunicare al “cervellone” del ministero dei Trasporti ogni polizza sottoscritta).
TUTTO DA RIFARE- Ma a quanto pare l’ipotesi è tornata in alto mare, in quanto stando alle ultime notizie provenienti da Roma, la misura in questione sarebbe stata cancellata dalla bozza della legge. Ciò per non pochi dubbi di applicabilità. Comunque il riferimento della legge di stabilità era soltanto per le polizze rc auto e non le revisioni. Per cui affinché l’automatismo possa essere applicato in caso di “saltata” revisione, dovrebbe esserci un provvedimenti ad hoc ed esplicito.
QUESTIONI DI BURORAZIA - In conclusione, non si può tacere che il ministero dei Trasporti, con la Motorizzazione, è un nodo dell’amministrazione che brilla particolarmente per la farraginosità delle norme che emana. Proprio ieri il Corriere della sera ha pubblicato un articolo di Gian Antonio Stella in cui la Motorizzazione viene indicata come la sicura vincitrice di un ipotetico campionato di burocrazia. A sostegno della accusa, l’articolo riporta la produzione di circolari (sono due) per spiegare la norma che impone la registrazione alla Motorizzazione del nome di chi guida regolarmente un’auto non di sua proprietà. Si tratta di 65 pagine di circolare per dirimere una norma che è scritta con sei righe. Per la cronaca l’estensore delle circolari è lo stesso dirigente architetto Maurizio Vitelli che ha emesso il non meno abbondante corredo di circolari a proposito delle modalità telematiche per le revisioni.