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Multe per mancata revisione: l’ennesimo pasticcio?

03 novembre 2014

La multa comminata automaticamente per la mancata revisione, grazie alla totale informatizzazione delle pratiche, appare improbabile.

Multe per mancata revisione: l’ennesimo pasticcio?
REVISIONI: ARGOMENTO SPINOSO - Da che è stato varato (nel 1992) il codice della strada attualmente in vigore, il tema delle revisioni dei veicoli è sempre stato tra quelli che hanno dato più da discutere. Ovviamente anche in conseguenze dei dettami delle normative europee in materia, ma non solo. L’adozione degli strumenti telematici per lo svolgimento delle revisioni è stata, ed è, una delle vicende molto al centro delle discussioni.
 
MULTE “VIRTUALI”? - L’ultimo episodio è quello delle mancate revisioni punibili automaticamente senza che il veicolo in questione sia fermato su strada dagli organi di polizia. Nei giorni scorsi la cosa ha costituito argomento di numerosi articoli pubblicati da svariati giornali. 
 
EVOLUZIONE (LENTA) IN CORSO - La cosa è derivata dalla fase importante che sta vivendo il processo di ammodernamento delle modalità di svolgimento delle revisioni, un processo che fu avviato nel lontano1999… In pratica il ministero dei Trasporti ha precisato che ormai tutta la trafila delle revisioni deve avvenire sulla base di atti telematici, così che tutto possa essere documentato e verificato, senza spazi per i comportamenti disinvolti che hanno permesso spesso anomalie e comportamenti non corretti. In conseguenza di questa totale informatizzazione, attraverso l’archivio delle revisioni il data base del ministero dei Trasporti è in grado di rilevare automaticamente ai veicoli che “saltano” la revisione. 
 
TUTTO VIA COMPUTER - In base alle procedure previste, la revisione di ogni singolo veicolo deve essere prima “prenotata” dall’officina-centro di revisione attraverso apposito programma informatico che opera telematicamente con la sede centrale. Assieme alla prenotazione deve esserci anche la prova dell’avvenuto pagamento  di quanto dovuto per la revisione. Quindi, dopo non più di un’ora dalla conclusione delle operazioni di ispezioni e verifiche tecniche, le risultanze delle stesse vengono trasmesse all’archivio centrale della Motorizzazione, che può così dare l’okay per la stampa dell’apposito talloncino da apporre sulla carta di circolazione a testimonianza del superamento positivo della revisione. Tutto ciò rigorosamente ed esclusivamente per via telematica.
 
QUASI BUFALA? - Queste procedure - basate sul protocollo informatico MCTCNet2, che tutti centri di revisione devono utilizzare - nella diffusione mediatica sono state abbinate alla possibilità che gli intestatari delle vetture che risultino non presentate alla revisione quando dovuto, vengano raggiunti automaticamente dalla multa prevista dal codice appunto per chi circola con l’auto non revisionata. Da lì gli innumerevoli titoli: “Salta la revisione? La multa arriva automaticamente”.
 
PUNIBILI SE SI CIRCOLA - Il codice della strada, al comma 14 dell’articolo 60 (quello che si occupa delle revisioni), però recita esplicitamente che è punito chi “circola con un veicolo che non sia stato presentato alla prescritta revisione…”. Dunque il veicolo deve essere colto mentre circola sulle strade pubbliche. Non è sufficiente il riscontro amministrativo informatico secondo cui l’automezzo non è stato revisionato al momento dovuto.
 
RILEVAMENTO STRUMENTALE NON PER TUTTO - Perché la sanzione possa essere comminata ci deve essere dunque un rilevamento su strada. Dispositivi tecnici di tipi diversi sono notoriamente utilizzati per controllare il traffico e rilevare anche le targhe dei veicoli (con tanto di foto degli stessi). Ma questo avviene per contrastare alcune infrazioni di particolare pericolosità, come l’eccesso di velocità e il sorpasso in luogo e situazione dove non è consentito. Ma tale ricorso alla tecnologia si basa su una norma introdotta appositamente: il decreto legislativo 121 del 2002, che all’articolo 4 appunto permette la contestazione delle infrazioni ai limiti di velocità e alle regole per il sorpasso anche solo in base all’accertamento strumentale. Ma soltanto appunto per quelle infrazioni particolari.
 
RILEVAMENTO STRUMENTALE PER L’ASSICURAZIONE - Un ampliamento di questa possibilità di ricorso alla tecnologia era compreso nella prima bozza del testo della legge di stabilità 2015 su cui si sta tanto discutendo. All’articolo 44 era previsto che gli apparati di rilevamento potessero essere impiegati per controllare se i veicoli rilevati fossero o meno in regola con l’assicurazione Rc auto. L’idea è che l’impianto fotografi le targhe e le immagini vengano scansionate elettronicamente per rilevare il numero di targa e procedere così al controllo sull’assicurazione (ovviamente con obbligo delle compagnie di comunicare al “cervellone” del ministero dei Trasporti ogni polizza sottoscritta). 
 
TUTTO DA RIFARE- Ma a quanto pare l’ipotesi è tornata in alto mare, in quanto stando alle ultime notizie provenienti da Roma, la misura in questione sarebbe stata cancellata dalla bozza della legge. Ciò per non pochi dubbi di applicabilità. Comunque il riferimento della legge di stabilità era soltanto per le polizze rc auto e non le revisioni. Per cui affinché l’automatismo possa essere applicato in caso di “saltata” revisione, dovrebbe esserci un provvedimenti ad hoc ed esplicito. 
 
QUESTIONI DI BURORAZIA - In conclusione, non si può tacere che il ministero dei Trasporti, con la Motorizzazione, è un nodo dell’amministrazione che brilla particolarmente per la farraginosità delle norme che emana. Proprio ieri il Corriere della sera ha pubblicato un articolo di Gian Antonio Stella in cui la Motorizzazione viene indicata come la sicura vincitrice di un ipotetico campionato di burocrazia. A sostegno della accusa, l’articolo riporta la produzione di circolari (sono due) per spiegare la norma che impone la registrazione alla Motorizzazione del nome di chi guida regolarmente un’auto non di sua proprietà. Si tratta di 65 pagine di circolare per dirimere una norma che è scritta con sei righe. Per la cronaca l’estensore delle circolari è lo stesso dirigente architetto Maurizio Vitelli che ha emesso il non meno abbondante corredo di circolari a proposito delle modalità telematiche per le revisioni. 


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Ritratto di piccoloanto
3 novembre 2014 - 11:24
a farsi capire e a meno di nuovi colpi di scena rimane fermo ma in tutto questo qualquno ha capitodi che stiamo parlando non siamo pizzaioli ma comunque vorremo chiarezza in tutto questo visto che la ignoranza prevale su di noi facetelo sapere a noi italiani visto che lostato e i politici fanno ste leggi o le vogliono modificare senza neanche sapere cosa stanno trattando
Ritratto di Hawke
3 novembre 2014 - 12:55
Errore nel titolo dell'ultimo paragrafo, QUESTIONI DI "BUROCRAZIA"
Ritratto di ilpongo
3 novembre 2014 - 17:18
5
Si fa un gran parlare di evoluzioni tecnologiche, tipo usare i Tutor pure per controllare RCA, revisioni, amanti... e poi si scopre che pure i Tutor sono abusivi (o quantomeno viziati da "furto" di copyright). Ci si impicca letteralmente su quattro parole "colto mentre circola": ma dico, se un veicolo non è radiato, non è in un museo od in un'esposizione, che fa? si lascia invecchiare come il buon vino in cantina?
Ritratto di darioa
3 novembre 2014 - 19:26
insensata la pensata! fatta da chi ne capisce proprio poco ed è triste. basta pensare che se ho il mezzo inutilizzabile ma in box x riparazioni o x qualsiasi altro problema...mi notificherebbero il verbale per revisione scaduta. revisione ed assicurazione servono se circoli su strada! bene gli archivi ma bisogna sapere quando usarli.PERCHE' SE LO FACCIO INVECCHIARE COME IL VINO POSSO NON FARLE!e meno male!!!! ahahah...poi bisogna vedere chi ha alzato il polverone e perchè. ma soprattutto se ha capito che diceva.
Ritratto di Challenger RT
3 novembre 2014 - 21:14
Avevo pensato di offrire all'architetto Maurizio Vitelli un viaggio in California per fargli visitare la DMV (la Motorizzazione californiana) permettendogli così di osservare le "sconosciute ed incredibili meraviglie" di quegli uffici. Poi, visto il suo stipendio annuale di € 155.773 lordi, ho pensato che il viaggio negli Stati Uniti potrebbe pagarselo da solo (evitando, magari, di farselo rimborsare dal Ministero, cioè dagli italiani). Resto comunque disponibile a fargli da guida gratuita, dato il suo livello di conoscenza "scolastica" della lingua inglese.
Ritratto di selvaggio
4 novembre 2014 - 12:38
Inutile prendersela col dirigente vitelli maurizio, lui è la persona giusta al posto giusto e fa quello che il referente politico gli chiede di fare, perchè è stra-pagato per questo e per questo lo hanno messo li. E' tutta la classe politica che non va votata. Ricordate che chi occupa un posto di potere, non è cerebroleso, è capace, solo che il potere in italia non è concepito al servizio del cittadino ( nella costituzione si parla di popolo mai di cittadini, tipica concezione totalitaria e antidemocratica, la peggior cost. mai scritta) ma del partito o referente politico o istituzione.
Ritratto di Challenger RT
4 novembre 2014 - 19:10
Non credo che in Italia ci siano molte persone giuste ai posti giusti e, pur concordando sul fatto che l'ipotetico referente politico abbia almeno la responsabilità della scelta del dirigente, è il dirigente stesso il principale responsabile delle scelte che lui stesso, e tutti quelli sotto di lui fanno nell'esercizio degli uffici ai quali sono preposti. Non c'è alcuna scusa. Io vedo solo tanta incompetenza ed incapacità. Non riuscire a spiegare 6 righe con meno di 65 pagine ed inventarsi norme e circolari, che nel tentativo di "tappare un buco" ne fanno altri cento, ne sono il risultato sotto gli occhi di tutti ed in special modo dei soliti perseguitati automobilisti italiani. Come durante la scuola elementare alcune "braccia rubate all'agricoltura" trovavano l'unica soluzione per andare avanti nel copiare dai compagni di banco, così suggerisco vivamente a qualsivoglia dirigente della Motorizzazione italiana o del Ministero dei trasporti di copiare da chi è più bravo. Per esperienza personale all'estero suggerirei di copiare di sana pianta tutta la normativa (anche fiscale) della motorizzazione californiana. Certo, non si potrebbe più cercare di spillare soldi agli automobilisti italiani per i passaggi di proprietà o per il possesso dell'auto, e molti dirigenti e dipendenti diventerebbero inutili da un giorno all'altro poiché le norme sarebbero chiare e semplici nonché di facile e soprattutto economica applicazione, per non dimenticare "last but not least" l'impossibilità di evasione dei ridottissimi importi dovuti agli uffici per l'espletamento delle loro funzioni di servizio e di controllo.
Ritratto di Ultimo_
3 novembre 2014 - 22:03
Si, ci sono numerosi veicoli che vengono tenuti in cantina o in garage ad invecchiare o a fare quello che il loro prorprietario ritiene più opportuno. Questi veicoli pagano la tassa di proprietà ma non sono mai assicurati perchè non circolano. Costringere questi veicoli a fare la revisione significa constringe i loro prorpietari ad assicurarli con tutti gli oneri del caso. Inoltre esistono altrettanto numerosi veicoli che non vengono usati su strade pubbliche e che quindi non hanno l'obbligo essere in regola con le norme relative del cds. Questo è per esempio il caso dei veicoli usati in circuiti da gara a livello amatoriale. Anch'essi sono costretti apagare la tassa di proprietà in quanto da anni ormai non è più possibile possibile radiare un veicolo () dal PRA e, ovviamente, non potrebbero mai passare la revisione in quanto mezzi da competizione.
Ritratto di MarcoMar
8 novembre 2014 - 12:08
Il comma 1 dell'art.80 del Codice della Strada dice semplicemente che la revisione la devi fare dopo i primi quattro anni e poi ogni due: non dice che se non circoli puoi non farla. Il comma 14 poi dice che se circoli con un veicolo non revisionato ti possono fare la multa: quindi, se non circoli non te la possono fare. Quando fanno le leggi pensano a una cosa per volta, o meglio quando pensano a una cosa non pensano alle implicazioni che comporta. E' stato così che, grazie al farraginoso articolo 60, per anni si è creduto che i veicoli iscritti all'ASI dovessero fare la revisione tutti gli anni, perché per l'incasinamento verbale si trovavano ad essere definiti "veicoli atipici".
Ritratto di GLADIUS11
11 novembre 2014 - 10:34
questo codice della strada è da bruciare con un bel falò.... e se uno ha la macchina rotta o non assicurata e per chi ha la moto immatricolata a gennaio ma la usa da aprile a ottobre? tutte queste norme sono incasinate e incasinano la vita dei cittadini che usano al moto e la macchina... stanno lì a guardare il degrado dell'auto? ma quanti incidenti capitano perchè le strade sono fatte male o non viene fatta manutenzione? ormai serve davvero il fuoristrada con le buche che ci sono
Ritratto di DanielSS
14 novembre 2014 - 22:31
È il codice della strada che va modificato: se uno possiede un'auto e l'auto è in grado di circolare, deve essere in ordine e quindi è giusto fare controlli a tappeto utilizzando gli strumenti informatici. Prima gli si manda un avviso via email (se non ce l'ha, via sms oppure via lettera con sanzione di 5€ per compensare le spese di gestione dell'invio cartaceo). Così, uomo avvisato mezzo salvato. Se entro 30 giorni non porta l'auto a fare la revisione, multa di 100€. Se poi uno ha un'auto e dichiara di non circolare, si prevede un'autocertificazione. Così, se per caso quell'auto viene beccata a circolare, sequestro immediato, diecimila euro di multa e ritiro della patente di chi la stava guidando. E poi vedrete che la gente inizierà a responsabilizzarsi. Altro che burocrazia, Vitelli fa bene: è ora di finirla con i furbi, se uno ha una macchina e non è in grado di mantenerla in ordine a garanzia di sicurezza stradale per sé stesso, per chi trasporta e per gli altri, allora non ce la deve proprio avere, una macchina.
Ritratto di Challenger RT
15 novembre 2014 - 00:35
La legge italiana già prevedeva sanzioni per la circolazione senza revisione del veicolo. Quindi inventarsene un'altra che contraddice il dettame dello stesso CdS è diabolico oltreché costoso per l'Amministrazione (costoso soprattutto in termini di ultime cellule cerebrali rimaste). Ma come fanno nei Paesi intelligenti? Non potendo negare la libertà costituzionale di avere anche più d'una vettura, specialmente se storica, conservata in garage per i più svariati motivi, con la quale ovviamente non si può e non si deve circolare, e volendola per gli stessi svariati motivi mantenere immatricolata (tra l'altro in Italia un'altra "intelligentissima" norma impedisce la radiazione se non per rottamazione o esportazione certificata), non si capisce perché lo Stato debba estorcere dei soldi ogni due anni (oltre all'estorsione legalizzata tipicamente italiana del "bollo" che tanti anni ha causato) per un "servizio" non voluto e non usufruibile. Nei Paesi amministrati da gente intelligente, uno a caso gli Stati Uniti, se si vuole che ogni anno una delle proprie auto possa circolare e sia in regola con tasse e revisione, si pagano $110 (California) e si ricevono due "stickers" da applicare sulla targa posteriore i quali permettono a tutti, in primis alle forze dell'ordine, di vedere all'istante se l'auto circolante o in sosta su strada pubblica è in regola o meno. Multa se mancano gli stickers ed arresto immediato se falsificati. Questa è legge. Semplice ed efficace. In Italia purtroppo l'automobile è negli anni diventata sempre più una "mangiatoia pubblica" dove le continue farneticazioni del legislatore sono sempre e solo tese a far soldi per pagarsi i lauti stipendi e per far continuare a vivere un sistema di Enti che definire mafioso è poco. Ciò ha portato all'attuale crisi dell'intero settore automobilistico italiano, alla perdita di migliaia di posti di lavoro, alla perdita per la stessa stupida amministrazione statale di centinaia di milioni di euro e infine ha colpevolmente indotto l'italico automobilista a tentare ancor di più di risparmiare pericolosamente per la sicurezza pubblica, su assicurazione e revisione. Gli unici che guarda caso non hanno visto diminuire i loro introiti sono individui come il sig. Vitelli e tanti altri anonimi dipendenti della Pubblica Amministrazione, forse il più grande cancro che affligge l'Italia, ma difficilissimo da estirpare perché bacino di voti e di affari per i governanti di turno.

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