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Noleggi con conducente: dietrofront del Governo sulla liberalizzazione

19 dicembre 2018

Con un emendamento alla Manovra, la disciplina sull'attività di noleggio con conducente subirà delle restrizioni; tensioni a Roma, di fronte al Senato.

Noleggi con conducente: dietrofront del Governo sulla liberalizzazione

LE MISURE - Giovedì 17 dicembre è stato depositato in Commissione Bilancio al Senato un emendamento alla legge di bilancio a firma di due esponenti della maggioranza di Governo, Gianmario dell’Oglio (Movimento 5 Stelle) e Paolo Tosato (Lega), che riformulerebbe i correttivi originariamente introdotti dai pentastellati che miravano ad una maggior liberalizzazione del servizio di trasporto con conducente. A quanto si è appreso da fonti giornalistiche, l’emendamento andrebbe a penalizzare ulteriormente i titolari di attività di noleggio con conducente prevedendo che la sede del vettore e almeno una rimessa debbano essere situate nel territorio del comune che ha rilasciato la licenza; la disposizione di ulteriori rimesse nel territorio di altri comuni o aree metropolitane sarebbe concessa solo a seguito di una comunicazione agli enti di riferimento, fatti salvi diversi accordi eventualmente raggiunti  in conferenza unificata entro il 31 gennaio 2019. Inoltre, sarebbe previsto che la prenotazione di ogni servizio di noleggio con conducente si potrà effettuare anche con l’ausilio di piattaforme digitali e strumenti tecnologici; gli Ncc sarebbero però obbligati a fare ritorno in rimessa (nel comune in cui è stata rilasciata la licenza) alla fine di ogni servizio; quest’obbligo verrebbe meno solo nel caso in cui avessero registrato più prenotazioni nell’apposito foglio di servizio elettronico, anch’esso previsto dall’emendamento. Tuttavia, sarebbe previsto anche l’ampliamento del raggio territoriale di operatività del servizio di noleggio con conducente: gli autisti potranno offrire i propri servizi in tutta la provincia e la città metropolitana in cui ricade il comune che ha rilasciato la licenza. Le modifiche introdurrebbero anche il blocco delle licenze ( che includerebbe anche i taxi).

LE PROTESTE DEGLI NCC - Tensioni e disordini ieri a Roma per via della manifestazione organizzata dagli Ncc in segno di protesta nei confronti del Governo. Sempre secondo fonti giornalistiche, circa 200 autisti hanno bloccato Corso Risorgimento e hanno dato fuoco ad alcune bandiere del Movimento 5 Stelle. Un gruppo di manifestanti avrebbe minacciato un tassista, danneggiandogli l’auto di servizio; un agente di Polizia Locale sarebbe stato accerchiato, ma immediatamente tratto in salvo dalle forze dell’ordine. Una delegazione di autisti avrebbe fatto ingresso a Palazzo Madama, per poter esprimere le proprie ragione e cercare di addivenire ad una soluzione condivisa.



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Ritratto di Alfiere
19 dicembre 2018 - 13:31
2
Non capisco, ma gli NCC non sono sempre stati obbligati al ritorno in rimessa? Dov'è il cambiamento?
Ritratto di Alfetta90
19 dicembre 2018 - 14:53
Trattasi di un intervento modificativo che riformula "i correttivi originariamente introdotti dai pentastellati che miravano ad una maggior liberalizzazione del servizio di trasporto con conducente". Con un po' di attenzione ci si può arrivare.
Ritratto di makid
19 dicembre 2018 - 20:33
Siamo alle solite.... tutto questo per fare in modo che gli NCC non possano fare concorrenza ad i taxi. Li obbligano a dover rientrare in rimessa così da non poter prendere dei clienti dopo aver concluso un servizio mentre sono già fuori ... rientrando in autorimessa devono fare un sacco di km in più e così gli aunentano i costi.
Ritratto di rebatour
20 dicembre 2018 - 09:47
Come al solito c'è sotto la lobby do taxi.
Ritratto di stefbule
20 dicembre 2018 - 18:43
12
L'ncc è sempre rientrato in rimessa, perchè diverso dal taxi (se no si chiamerebbe taxi) e lavora con una clientela diversa dal taxi. Quindi non c'entra nessuna lobby. Secondo me c'entra che sono diventati così tanti (vista la disoccupazione dilagante) che vogliono fare i tassisti anche loro. E ovviamente i tassisti sono un pò arrabbiatucci. Stop