UN ANNO E MEZZO - Il disegno di legge per introdurre il reato di omicidio stradale è in discussione da oltre un anno e mezzo in parlamento ed è ormai arrivato alla terza lettura: adesso, il governo chiede la fiducia al Senato. L'obiettivo è arrivare nelle prossime ore alla votazione conclusiva del ddl che potrebbe essere modificato con un maxiemendamento. Il testo uscito dalla Camera, molto lungo e articolato, prevede che l'omicidio stradale diventi un reato a sé, graduato su più varianti. In sintesi, con le nuove regole, chi uccide una persona guidando in stato di ebbrezza grave (tasso alcolemico di oltre 1,5 grammi per litro di sangue), o sotto l’effetto di droghe, rischierà da 8 a 12 anni di carcere. Reclusione da 5 a 10 anni per l'omicida il cui tasso alcolemico superi il livello di 0,8 g/l, oppure abbia causato l'incidente per condotte di particolare pericolosità (eccesso di velocità, guida contromano, infrazioni ai semafori, sorpassi e inversioni a rischio). La pena può però aumentare della metà se a morire sono più persone: nel qual caso, il colpevole rischia fino a 18 anni di carcere. La patente viene revocata: quella nuova non potrà essere conseguita che dopo 15 (omicidio) o 5 anni (lesioni). Il termine può però essere aumentato, fino a 30 anni, nelle ipotesi più gravi.
PIRATA DELLA STRADA - Se il guidatore fugge dopo l'incidente (trasformandosi in pirata della strada) scatta un aumento di pena da un terzo a due terzi, e la condanna non potrà comunque essere inferiore a 5 anni per l'omicidio e a 3 anni per le lesioni. Altre aggravanti nel caso di morte o lesioni di più persone, oppure se si è alla guida senza patente o senza assicurazione. La pena viene invece diminuita fino alla metà quando l'incidente è avvenuto anche per colpa della vittima.