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Omicidio stradale:  la Consulta conferma le pene

21 febbraio 2019

La Corte Costituzionale ha espresso il suo giudizio di legittimità sulla legge del 2016.

Omicidio stradale:  la Consulta conferma le pene

LE AGGRAVATI PREVALGONO - Con l’ordinanza 8 giugno 2018 il Tribunale di Torino aveva sollevato due diverse questioni di legittimità costituzionale relative alla nuova disciplina sull’omicidio stradale e lesioni personali stradali, introdotte con la legge 23 marzo n.41; l’ipotesi era un possibile contrasto con alcuni articoli della Costituzione. In particolare, i principi controversi su cui si fondava il ricorso riguardavano la valutazione delle circostanze attenuanti e aggravanti in sede di giudizio, e la sospensione automatica della patente in caso di omicidio o lesioni stradali. A questo proposito, la Corte Costituzionale si è espressa dichiarando legittimo il principio secondo cui il giudice, nel comminare la pena all’imputato, non potrà bilanciare le circostanze attenuanti con quelle aggravanti; queste ultime avranno sempre un peso maggiore. Pertanto, se l’omicidio stradale (o le lesioni personali stradali) è stato cagionato dal conducente che si trovava in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti (aggravanti), il giudice non potrà mai applicare la riduzione della pena fino alla metà, anche in presenza di concorso di colpa nel sinistro (attenuante). 

NO ALLA REVOCA AUTOMATICA DELLA PATENTE - Nel giudizio di legittimità, la Corte Costituzionale si è espressa anche sull’art. 222 del Codice della Strada, nella parte in cui prevede la revoca automatica della patente di guida in tutti i casi in cui il conducente si renda responsabile di omicidio stradale o lesioni stradali. La Consulta ha dichiarato l’illegittimità di tale disposizione, affermando che la revoca automatica della patente sarà applicabile nelle sole ipotesi in cui il conducente abbia causato il sinistro sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o in stato di ebbrezza alcolica. In tutte le altre ipotesi, è stato attribuito al giudice di merito il potere di valutate caso per caso, sulla base delle specifiche circostanze nel cui ambito si è verificato il sinistro.

LE PENE - La pena prevista dal Codice Penale per il reato di omicidio stradale è la reclusione da 2 a 7 anni nell'ipotesi base, ovvero quando la morte sia stata cagionata in violazione della disciplina della circolazione stradale. In caso di omicidio stradale comesso dal conducente in stato di ebbrezza o alterazione psicofisica conseguente alla assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope, la legge prevede la reclusione da 8 a 12 anni. È stabilito, inoltre, un ulteriore inasprimento delle sanzioni nei casi di omicidio stradale plurimo. Il limite massimo della pena è fissato in 18 anni. Per quanto riguarda il reato di lesioni personali stradali, è prevista la reclusione da 3 mesi a 1 anno per lesioni gravi e da 1 a 3 anni per lesioni gravissime. Le circostanze aggravanti, come la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, comportano un inasprimento della pena: nei casi di lesioni gravi la reclusione è da 3 a 5 anni, mentre nei casi di lesioni gravissimi da 4 a 7 anni.

CELLULARE ALLA GUIDA - Il primo dirigente della Polstrada Santo Puccia, in audizione ieri alla Commissione Trasporti della Camera, ha proposto un inasprimento delle sanzioni per chi viene colto mentre utilizza il telefono alla guida senza l’impiego degli strumenti consentiti dal Codice della Strada (auricolari o sistema di vivavoce). Attualmente, per i trasgressori è prevista una sanzione amministrativa, e solo in caso di recidiva si procede al ritiro della patente di guida. Secondo Puccia, però, l’immediata sospensione della patente sortirebbe certamente un effetto deterrente maggiore, ed è assolutamente necessario, anche in considerazione del fatto che il telefono cellulare rappresenta la prima causa di distrazione del conducente, e aumenta esponenzialmente i rischi di incidenti. 



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Ritratto di Fra977
21 febbraio 2019 - 13:40
Ottima notizia! Spero che l'attuale governo e parlamento colgano l'invito del dirigente di Polstrada di ritiro immediato della patente per chi viene colto con lo smartphone alla guida. Aggiungerei pure il divieto di fumare alla guida che distrae anch'esso dalla guida.
Ritratto di Andre_a
21 febbraio 2019 - 19:16
Se vietiamo di fumare, dovremmo vietare anche di parlare con i passeggeri. Per quanto riguarda lo smartphone, sono d'accordissimo con te.
Ritratto di Fra977
21 febbraio 2019 - 21:17
@Andre_a. La priorità resta lo smartphone,e spero vada in porto questa proposta. Il fumo era parere personale xche secondo me distrae. Cmq l'importante è togliere il vizio dello smartphone,ci muoiono troppe persone. Ritiro immediato della patente.
Ritratto di DavideK
21 febbraio 2019 - 23:35
Troppe persone quante? Al solito l'opinione pubblica del popolino va avanti con i numeri del lotto. L'importante è brandire torce e forconi.
Ritratto di Rav
23 febbraio 2019 - 11:59
4
Mah, al di là del tante o poche, è innegabile che lo smartphone distragga molto più di altre "attività" che si fanno mentre si guida. Personalmente non arriverei al vietare di parlare al conducente, ma fumare e mangiare sì, dato che impegna le mani, così come lo smartphone.
Ritratto di DavideK
23 febbraio 2019 - 15:25
Certo che distrae. Anzi, è stato pure dimostrato che anche col vivavoce distrae in maniera simile. Poche o tante è un dato però fondamentale.
Ritratto di DavideK
21 febbraio 2019 - 15:07
Proposta della polstrada ridicola. Non sono bastate le barbarie dell'omicidio stradale, del tutto sproporzionato al resto dell'ordinamento, per ottenere il nulla? Attendiamo il processo della figlia di un noto magistrato, vediamo come va. Nel frattempo, molte auto hanno comandi touch per fare qualsiasi cosa, e questo distrae quanto giocare col telefonino.
Ritratto di otttoz
22 febbraio 2019 - 08:44
sulla A22 ieri è stata una strage per nebbia...nessun colpevole per la società che gestisce la tratta? (illuminazione,traccia luminosa sull'asfalto,auto capofila,etc...)
Ritratto di Rav
23 febbraio 2019 - 12:10
4
Io ci ho viaggiato la notte di capodanno sul Brennero con un sacco di nebbia. La società che gestisce la tratta va elogiata, altro che condannata. Trovatemi un'altra autostrada con paletti luminosi arancioni su tutta la tratta che seguono il tracciato dell'autostrada. A velocità prudente, ma sicuramente più alta rispetto alle normali autostrade senza segnalazioni, c'era da sentirsi sicuri. Un po' meno per quelli che, fendinebbia e retronebbia accesi, con tanto di abbaglianti e chissà che altro se ne stavano fissi ai 50 in corsia di sorpasso o a cavallo delle due e inchiodavano all'improvviso. Vivo in Romagna e viaggio spesso da e verso Nord, di nebbia me ne intendo abbastanza e a parte che la A22 è tra le autostrade meglio messe e gestite, i problema è la gente che non si sa adattare alla situazione pericolosa, tra chi si spara ai 130 fino a che non si ferma addosso a qualcosa e chi si mette in strada pur con la paura e crea a sua volta pericolo. Però è meglio dare la colpa a chi gestisce l'autostrada, come coi bambini dovrebbe prenderci da casa e portarci a destinazione, perchè così la gente non deve farsi un esame di coscienza per come guida.
Ritratto di DavideK
24 febbraio 2019 - 17:56
Non lo sa che in Italia è sempre colpa di qualcun altro? Mai nessuno è responsabile di quello che fa. Dice bene: la gente vuole essere trattata come dei bambini, soddisfatta in ogni suo bisogno da altri, ed irresponsabile. Ne consegue avere anche la stessa libertà che hanno i bambini, cioè quella di chi vive sotto tutela.