È DI HORACIO - Una supercar con 18 anni di carriera dovrebbe partire svantaggiata nei confronti delle avversarie più recenti, che beneficiano delle ultime novità a livello tecnico e costruttivo. Questo non avviene però nel caso della Pagani Zonda, in vendita dal 1999, che il costruttore modenese rivisita periodicamente in maniera da tenerla al passo con i tempi e la concorrenza. L’ultima evoluzione della coupé ha esordito pochi giorni fa al Concorso d’Eleganza di Pebble Beach e si chiama Pagani Zonda HP Barchetta, dove HP sta per Horacio Pagani, fondatore dell’azienda che ha voluto per se il primo esemplare dei tre previsti, costruiti dal nuovo reparto interno (chiamato Uno di Uno) che si occupa di progetti speciali e allestimenti su ordinazione.
CAMBIA LA CARROZZERIA - La Pagani Zonda HP Barchetta è basata sulla versione Roadster, ma adotta un parabrezza ribassato e più avvolgente di quello normale: l’impressione che ne deriva è di una vettura ancora più bassa ed estrema di quella “normale”. I tecnici hanno ridisegnato anche i vetri laterali e soprattutto accorciato i montanti anteriori, eliminando il rinforzo trasversale alla sommità del parabrezza. La HP Barchetta si avvale inoltre dell’impianto frenante con dischi freno in materiale composito, degli estremi pneumatici Pirelli P Zero Corsa su cerchi di misura differente fra anteriore (20 pollici) e posteriore (21 pollici) e di particolari in Carbo-Trax HP52, materiale utilizzato nell’industria aerospaziale e sulle Formula 1 per migliorare la resistenza senza incidere sui pesi.
SEDILI DA CORSA - Il cambio della Pagani Zonda HP Barchetta è manuale a 6 rapporti e il motore V12 rimane privo della sovralimentazione, quindi la potenza continua ad essere sviluppata in maniera rabbiosa come su tutte le Zonda. La Pagani non ha comunicato dati tecnici come la cilindrata e la potenza, tranne l’appartenenza del motore alla famiglia M120, costruita dalla Mercedes e disponibile per la Pagani nelle cilindrate di 6.0, 7.0 e 7.3 litri. I sedili dell’auto si ispirano a quelli sviluppati per la Huayra BC e la fantasia dei tessuti interni vuole essere un omaggio al pilota Juan Manuel Fangio, che Pagani considera una grande fonte di ispirazione.