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Palermo, gli interventi per la mobilità sostenibile

01 gennaio 2016

La città siciliana prova a combattere il traffico con nuove linee tranviarie e i servizi di condivisione di auto elettriche, bici e taxi.

Palermo, gli interventi per la mobilità sostenibile
FLUIDIFICARE IL TRAFFICO - Seconda città europea con meno 800.000 abitanti per congestione del traffico e assidua frequentatrice delle classifiche sugli ingorghi (qui per saperne di più), Palermo prova a cambiare rotta con una serie di provvedimenti pensati per incrementare la fluidità del traffico e ridurre la presenza di auto private e delle emissioni inquinanti dovute ai trasporti. Una miscela di soluzioni comprendente i servizi di condivisione, il potenziamento del trasporto pubblico a basse emissioni, l'adozione di zone a traffico limitato e un'inedita proposta di taxi collettivo. 
 
IL CAR SHARING ELETTRICO - La recente rivoluzione “verde” di Palermo è iniziata a ottobre con l'inaugurazione del car sharing elettrico realizzato dal Comune in collaborazione con Renault, Enel e Amat, l'azienda di trasporto pubblico locale. Un servizio costituito da 24 Renault Zoe distribuito in 8 parcheggi nelle zone centrali della città, comprese quelle strategiche nei pressi del porto e della stazione ferroviaria. Con le auto in condivisione debutta pure una rete di 16 stazioni di ricarica con potenza fino a 22 kW che permettono di fare l'80% del “pieno” dell'elettrica francese in appena un'ora. Il nuovo servizio è inserito nel circuito nazionale Io Guido Car Sharing ed è affiancato da un'offerta di oltre 100 vetture, la maggior parte a basso impatto ambientale. Nella flotta tradizionale, infatti, sono presenti le versioni a metano delle Volkswagen up!, Golf e Touran, delle Opel Zafira Tourer e Combo Van, oltre alla Panda Natural Power. Al completare l'offerta a gas ci sono le varianti a Gpl della Skoda Fabia e delle Volkswagen Polo e Golf Plus. Modelli che consentono viaggi extra cittadini, come quelli ai parcheggi degli aeroporti di Palermo e Trapani o alle future aree di sosta con apertura stagionale previste in alcune località turistiche della Sicilia Nord occidentale.  
 
IL BIKE SHARING INTEGRATO - Il servizio di condivisione della auto è stato potenziato a metà dicembre con il bike sharing cittadino. Una soluzione che in futuro dovrebbe essere potenziata con gli scooter in condivisione e che permette ai cittadini di scegliere il mezzo più idoneo per gli spostamenti usufruendo di tessera unica, gestione unificata di contabilità e pagamenti, nonché la possibilità di fruire di parcheggi di scambio. Notevole l'offerta a pedali con 420 biciclette a disposizione, 20 delle quali a pedalata assistita. La rete di cicloposteggi dovrebbe arrivare nei prossimi mesi a 37 stazioni con 10-20 stalli, delle quali 7 dotate di pannelli fotovoltaici per la produzione dell'energia necessaria per la ricarica delle e-bike, anche se in realtà è prevista una sovrapproduzione e l'immissione in rete della “corrente” in eccesso. Da segnalare pure la realizzazione nei mesi passati di oltre 100 km di piste ciclabili. 
 
UN TRAM CHIAMATO DESIDERIO - A completare l'offerta di mobilità alternativa proposta dall'amministrazione palermitana nel 2015 è stata l'inaugurazione il 30 dicembre delle linee tranviarie. Una soluzione che riporta i tram nel capoluogo siciliano dopo quasi un secolo e attesa da decenni considerato che i primi progetti risalgono agli anni Novanta. A disposizione dei cittadini quattro nuove linee con estensione complessiva di 17 km che si integra con il sistema ferroviario metropolitano grazie alle fermate nelle principali stazioni del passante. La nuova rete collega il centro alla periferia con 17 tram da 250 posti (56 a sedere) al costo di 1,40 euro per 90 minuti, limite entro il quale è possibile fare più corse. A rendere efficiente il trasporto su tram dovrebbero essere le corsie preferenziali, i semafori “intelligenti” che forniscono priorità al mezzo pubblico e la frequenza delle corse ogni 7 minuti nelle ore di punta.  
 
Il TAXI SHARING - Da gennaio saranno altre due le novità della mobilità di Palermo, l'introduzione di due zone a traffico limitato e il taxi sharing. Proposta, quest'ultima, che prevede cinque percorsi urbani e un percorso extraurbano, quest'ultimo già attivo in forma sperimentale per il collegamento all’aeroporto Falcone Borsellino. Realizzata in accordo con le associazioni di categoria, consentirà di condividere il taxi al costo fisso di 2 euro (8 euro per il viaggio all'aeroporto di Cinisi) con salite e discese presso le “fermate” previste lungo gli itinerari prefissati, compresa quella alla Stazione Centrale. A fornire il servizio saranno le vetture identificabili con un disco giallo con la scritta “Taxi sharing” che sarà possibile prenotare tramite le centrali radio-taxi o, in futuro, con l'apposita app per smartphone abilitata pure al pagamento elettronico.


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Ritratto di lucios
2 gennaio 2016 - 17:04
4
Davvero il tram gira a vuoto al momento?
Ritratto di MadRicky
2 gennaio 2016 - 18:32
La ZTL di Palermo é una farsa! Per coprire i costi del Tram, l'amministrazione ha lasciato il biglietto uguale a quello del bus. Da precisare che il primo giorno di apertura hanno fatto 50.000 biglietti per quasi 70 mila euro di incasso, a cui vanno aggiunti gli introiti da pubblicità ed attività ordinaria. La ZTL non é come dovrebbe essere una vera zona a traffico limitato per combattere l'inquinamento, ma una zona in cui pagando 100 - 120 euro annue, chiunque (tranne euro 0-1-2) può passare liberamente. Con questa tassa pensano di coprire i costi del tram e del nuovo sistema di mobilità. Ma se tutti prendessero il tram quindi non potrebbero coprirsi i costi? E se tutti pagassero la tassa di conseguenza non prenderebbero il tram! Anche i residenti devono pagare la tassa, e anche le auto a gas( metano gpl) e udite udite anche quelle elettriche tutte nella misura del 50%. Ma che razza di ZTL é? Bene che ci sia il tram e un buon progetto di mobilità in una città come Palermo, ma male che sia organizzato in questo modo cervellotico sulle spalle dei cittadini. A questo aggiungiamo che mancano i parcheggi. Poi ( ma é un problema nazionale) ci sono auto euro 5 che hanno maggiuri emissioni di auto euro 3. Facciamo pagare il bollo come in Germania, secondo quanto inquini. E vedrete che le case automobilistiche si adegueranno.
Ritratto di selvaggio
4 gennaio 2016 - 20:31
Soldi pubblici sperperati, per la gioia dei politici, burocrati e intrallazzatori. Amen!