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Viaggiare in auto con i bambini

Pubblicato 30 luglio 2020

I viaggi in auto con i bambini, specie se di lunga durata, possono mettere alla prova i genitori: ecco qualche consiglio pratico per gestire la situazione al meglio.

Viaggiare in auto con i bambini

VIVACI MA DA PROTEGGERE - Le vacanze sono ormai vicine ed è tempo di prepararsi al viaggio. Ecco alcuno consigli utili per rendere il viaggio più sicuro e confortevole per i più piccoli. La prima cosa da ricordare è l’uso del seggiolino, obbligatorio per legge e anche dal buon senso: i bambini più bassi di 150 cm sono troppo piccoli per le cinture di sicurezza e hanno quindi bisogno di sistemi di ritenuta e seggiolini specifici. Ad oggi coesistono due omologazioni europee: la UN ECE R44 e la più recente R129 (i-Size). La seconda considera l’altezza del bambino invece del suo peso e prevede dei test anche per l’impatto laterale oltre a quello frontale.

IL SEGGIOLINO? UN’ABITUDINE - Differenze anche per i piccolissimi: il trasporto contromarcia è obbligatorio per chi pesa meno di 9 kg (R44) o fino a 15 mesi per la norma più recente. Anche i “rialzi” sono di due tipi: dal 2017 essi devono avere anche uno schienale e il consiglio è di acquistare sempre prodotti omologati secondo le norme più recenti. In questo senso non possiamo che caldeggiare l’acquisto dei seggiolini con antiabbandono o di un dispositivo che abbia la stessa funzione da applicare a quelli esistenti. L’uso di questi dispositivi dovrebbe essere un’abitudine: se i bambini non lo considerano normale e scontato anche per i brevi tragitti quotidiani non sarà facile convincerli a usarli per le lunghe ore di un viaggio. 

SCHERMARE IL SOLE - Un’altra cosa alla quale pensare è proteggere i bambini dai raggi del sole. I vetri atermici delle automobili filtrano le radiazioni infrarosse, limitando la trasmissione del calore nell’abitacolo, ma la pelle delicata dei bambini può aver bisogno di un’ulteriore protezione. Le pellicole oscuranti assorbono moltissimi dei raggi ultravioletti del Sole e, in questo senso, si comportano meglio dei vetri oscurati di serie. Chi non vuole applicare la pellicola (le norme le vietano sul parabrezza e sui vetri anteriori) può rivolgersi ai parasole. Anche questi, se ben fatti, eliminano in pratica i raggi ultravioletti solari e si presentano in varie forme. Le tendine avvolgibili richiedono un’installazione fissa mentre quelle adesive sono sottilissime e permettono il normale movimento del vetro. Nel caso ci siano bambini a bordo sono forse più indicate quelle con fissaggio a ventosa perché se ne trovano con divertenti disegni colorati di animali, personaggi dei cartoon e simili. Ricordiamoci di verificare che sia possibile vedere fuori: anche il paesaggio che scorre interessa i piccoli. 

COMBATTERE LA NOIA - Di cosa e come mangiare in viaggio abbiamo già scritto qui e possiamo ricordare il criterio di nutrirsi in modo leggero evitando, soprattutto per i più piccoli, che troppi liquidi ristagnino nello stomaco: il mal d’auto è sempre in agguato. Oltre alla nausea, c’è però una compagna di viaggio altrettanto sgradita ai bambini: la noia. I genitori, e i più grandi in generale, possono fare molto per minimizzarla, ad esempio sedendosi al fianco dei più piccoli sul sedile posteriore: l’effetto “taxi” si sopporta volentieri in nome di un viaggio più tranquillo. Alcuni criteri base sono l’evitare i viaggi di notte e quelli a rischio di imbottigliamento nel traffico, situazioni che possono “stranire” i piccoli. Importante è poi programmare delle pause e, nello stesso tempo, essere pronti a cambiare programma per distrarre i piccoli passeggeri. Le soste possono essere utilizzate per giochi di movimento: piccole corse, saltelli e simili ed è quindi importante fermarsi in un’area verde o attrezzata.

CANTA CHE TI PASSA - Utile è anche portare i giochi preferiti del bambino: la bambola, l’animaletto o il personaggio dei cartoni purché non smontabili in piccoli pezzi: cercarli in giro per tutta l’auto è snervante. Per i più grandi smartphone e tablet sono d'obbligo. Anche la musica, e magari cantare in coro, può far passare il tempo più velocemente. Per evitare di ascoltare le stesse canzoni troppe volte potrebbero essere utili le cuffie, indicate anche per la visione dei cartoni animati sul tablet.
I più grandicelli potranno essere coinvolti in giochi con i colori delle altre macchine, le targhe, la forma delle nuvole: la fantasia è importante per loro. Se il bambino sa leggere si può fare il gioco dell’esploratore, chiedendo al piccolo passeggero di trovare, su una carta geografica, la prossima città che si incontrerà o il nome del fiume che si è appena passato. “Preparandosi” per tempo si potrà parlare del luogo verso il quale si sta viaggiando, raccontando ai più grandicelli informazioni su cosa c’è da vedere e fare.

CALDO E FREDDO - Vediamo ora come vestire i piccoli in estate, situazione nella quale la leggerezza è d’obbligo. I neonati viaggeranno bene con pagliaccetti o tutine di cotone. I più grandicelli si troveranno bene con t-shirt e pantaloncini o leggins (per le bambine). Il climatizzatore dell’automobile sarà regolato “bene” ma non si può contare sullo stesso buon senso al ristorante o all’autogrill: prepariamo quindi una felpa o un maglioncino leggero (cappellino e calzini per i neonati) per affrontare temperature troppo basse.



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Ritratto di Francesco Pinzi
30 luglio 2020 - 16:34
Secondo me..già dal titolo si parte male:) Si fa per ridere
Ritratto di Rav
30 luglio 2020 - 19:27
4
Mi trovo in totale disaccordo con questa parte "Smartphone e Tablet sono d'obbligo". Ricordo quando viaggiavo coi miei e queste tecnologie non c'erano. Si passava il tempo chiacchierando, cantando e guardando fuori dal finestrino. Oggi si è perso il piacere del viaggio che è solo una parte stancante fra casa e la località di vacanza. Al contrario per chi ha genitori che lavorano anche quelle 2/3/4 ore in auto si trasformano in un momento per stare insieme. E allora perchè ficcare il naso sul telefono quando magari dall'autostrada si vedono montagne e castelli? Semmai una bella strada panoramica ogni tanto o qualche sosta lungo il percorso in un bel borgo interessante lo trovo ben più indicato, riposante ed educativo. Probabilmente pure per i genitori che sono sempre più fusi.
Ritratto di Andre_a
30 luglio 2020 - 20:42
Io penso che sia giusta una via di mezzo: se usato per bene, anche il tablet può essere un buon alleato nei viaggi. E secondo me, piuttosto che vietarlo bisognerebbe intrattenere i bambini con cose più interessanti, come quelle che hai elencato.
Ritratto di flavio84
30 luglio 2020 - 23:31
Mi trovi pienamente daccordo, anche se purtroppo tenere il cellulare fra le mani a cena a pranzo in auto al lavoro è diventata la normalità. Ricordo da bambino che a tavola si stava composti e uniti con i familiari, ora gia stare tutti nella stessa tavola è diventata una rarità
Ritratto di DANILO 79
31 luglio 2020 - 08:04
Io viaggio volontariamente di notte, in modo da non stressare mio figlio, dorme e passa meglio per lui, “costringerlo” sul seggiolino da sveglio é veramente un sacrificio evitabile, per cui su questo punto sono in totale disaccordo con l’articolo
Ritratto di fastidio
31 luglio 2020 - 13:37
8
anche io faccio come te, viaggi prevalentemente di sera (dopo le 21.00), loro dormono e io guido senza problemi
Ritratto di Andre_a
31 luglio 2020 - 21:20
Sono invidioso! Se noi si partisse dopo le 21, quello che si addormenta per primo sarei io :)
Ritratto di fastidio
5 agosto 2020 - 17:32
8
Sono abituato a viaggiare a tutte le ore quindi nessun problema e fidati che se i bimbi dormono è già un buon viaggio!
Ritratto di otttoz
31 luglio 2020 - 08:56
in gioventù ho portato il figlioletto in viaggio per migliaia di km in auto...pur svagandolo oggi mi sento colpevole...
Ritratto di Andre_a
31 luglio 2020 - 12:10
Perché? Io ho viaggiato molto sia come figlio che come padre e ci siamo sempre divertiti un mondo.
Ritratto di fastidio
31 luglio 2020 - 13:38
8
Il miglior gioco è chi riconosce per primo le auto davanti, il viaggio passa in fretta e a 7 anni già si fa un pò di cultura automobilistica
Ritratto di emergency
3 agosto 2020 - 10:34
Mi ricordo che quando bambino bisognava individuare le targhe delle auto chi indovinava il capoluogo di provincia avrebbe vinto un gelato. Mi ricordo che si faceva molta strada statale e praticamente quasi nulla di autostrada ci si divertiva di più.
Ritratto di emergency
3 agosto 2020 - 10:38
A volte sarebbe utile calmare i genitori non i bambini sono più chiassosi gli adulti e alquanto indecisi. Mio figlio già da bambino aveva le idee chiare e praticamente era come un navigatore a lui piaceva consultare la cartina stradale e ci dava indicazioni molto precise Evviva la cartina stadale