SCAPPO DALLA CITTÀ - Vacanze, viaggi e, quasi sempre, autostrade e automobili: le variabili dell’equazione-estate spesso sono queste. Gli spostamenti fuori città si fanno più frequenti e implicano condizioni stradali e di guida piuttosto diverse rispetto a quelle urbane. Prendiamo l’autostrada: già l’usare gli svincoli ha bisogno di qualche accortezza, come il guardare bene per non impegnarli contromano. La velocità massima sulle rampe è fissata in 40 km/ora, ma una volta arrivati a livello dell’autostrada è consigliabile accelerare vivacemente, rimanendo sulla corsia di accelerazione. Su quest’ultima occorre sempre dare la precedenza, ma usarla tutta renderà l’immissione fluida e poco pericolosa. La corsia di decelerazione si usa in maniera opposta: si abbandona la corsia principale e la si usa per rallentare senza costringere gli altri veicoli e brusche frenate. In questo modo si potrà arrivare alla rampa di uscita alla velocità giusta. Queste corsie sono presenti anche sulle strade a scorrimento veloce, nelle tangenziali e così via.
IL BUIO ALL’IMPROVVISO (E ANCHE LA LUCE) - Situazioni che possono mettere in difficoltà i meno esperti sono poi le gallerie, soprattutto l’entrata e l’uscita. In un istante cambia tutto: la luce, lo spazio, il rumore e può arrivare con un’eventuale sensazione di claustrofobia se il tunnel non consente di vedere l’uscita. Le gallerie più corte di un chilometro possono essere non illuminate, ma anche quelle illuminate non è detto che lo siano a regola d’arte, soprattutto in Italia. All’ingresso la luce è spesso troppo debole di giorno e troppo forte la notte, costringendo gli occhi ad un rapido e difficoltoso adattamento. L’uscita può riservare lo stesso stress visivo mentre la percorrenza, con le luci che si susseguono in modo monotono, rischia di diminuire la concentrazione. Il consiglio è uno: massima prudenza e attenzione e, soprattutto, mai frenare bruscamente prima di entrare e in prossimità dell’uscita: è invece consigliabile rallentare in anticipo, sempre con cautela. È poi importantissimo togliere eventuali occhiali da sole prima di imboccare la galleria: manovrare a tentoni in galleria sarebbe ancor più pericoloso.
IL VENTO È UN’INCOGNITA - La prudenza è d’obbligo anche perché uscendo dalla galleria ci si potrebbe trovare all’improvviso in mezzo a forti raffiche di vento, situazione ben diversa dall’ovattato ambiente della galleria stessa. In caso di vento che proviene da davanti o da dietro la stabilità non dovrebbe essere compromessa, ma il vento laterale può squilibrare il veicolo, soprattutto se alto e con la coda voluminosa. I monovolume sono i più svantaggiati, ma occorre stare attenti anche agli altri veicoli, come gli autocarri telonati e furgonati. Una certa instabilità può aversi anche sorpassando un grosso camion o quando le barriere antirumore si interrompono. Anche in questo caso occorrono attenzione, concentrazione e le mani ben salde sul volante. Se la raffica destabilizza il veicolo meglio evitare di fare manovre brusche con il volante, ma rallentare cercando di riallineare l’auto nella corsia in modo progressivo. Esiste segnaletica verticale che indica i tratti più a rischio e in molte strade ci sono le maniche a vento: se le vediamo tese e orizzontali è il caso di rallentare e procedere con molta prudenza.
SORPASSARE SICURI - Una delle situazioni più rischiose è senza dubbio il sorpasso, che va eseguito quando ci sono le condizioni giuste. Se la segnaletica lo vieta è meglio non sfidare la sorte: il divieto nasce infatti da considerazioni ben precise. Se ci sono le condizioni occorre controllare attentamente che non venga nessuno in direzione opposta (nelle strade a doppio senso di circolazione) e, in ogni caso, che nessuno dietro di noi abbia iniziato la stessa manovra. Gli indicatori di direzione vanno sempre azionati, sia prima della manovra sia per rientrare nella propria corsia: solo in condizioni di pericolo o scarsa visibilità si può richiamare l’attenzione dell’altro guidatore con colpetto di clacson o con un breve lampeggio. Prima di rientrare nella propria corsia occorre controllare con il retrovisore che il veicolo sorpassato sia a distanza di sicurezza. Chi viene sorpassato ha il dovere di agevolare la manovra spostandosi leggermente a destra ed eventualmente decelerando. Mai accelerare quando un altro veicolo ci sta sorpassando: questo disorienterebbe l’altro guidatore e aumenterebbe la durata di una manovra che dovrebbe invece concludersi rapidamente.
LA GIUSTA DISTANZA - Una delle prime cose che insegnano alla scuola guida è la distanza di sicurezza, ossia non stare troppo vicini al veicolo che ci precede. Questa definizione un po’ semplicistica va raffinata specificando che la distanza da tenere dipende dalla velocità e dalle condizioni atmosferiche, della strada e anche del conducente. Un guidatore stanco dovrebbe tenersi ad una distanza ancora maggiore del solito e la stessa prudenza va usata se l’auto è molto carica o se piove o, peggio, c’è neve o ghiaccio sulla strada. Se ci si trova dietro veicoli speciali, come spazzaneve, spargisale o trasporti eccezionali, la distanza di sicurezza dev’essere abbondante anche se si procede lentamente. Ricordiamo che gli spazi di frenata aumentano con il quadrato delle velocità: per esempio a 100 km/h ci vogliono circa 40 metri per fermarsi ma bisogna considerare anche il tempo di reazione del guidatore che certamente aumenta questo valore.
LA CROCIERA ELETTRONICA - Parlando di velocità e distanze di sicurezza il pensiero va al cruise control, quel regolatore elettronico di velocità ormai abbastanza diffuso nelle automobili. È sicuramente comodo, dato che mantiene automaticamente la velocità impostata, ma va usato bene, ad esempio rispettando i limiti di velocità. Non è poi opportuno inserirlo, per esempio, in caso di maltempo e scarsa visibilità ed è tassativo guardare bene avanti prima di utilizzarlo. Ricordiamoci poi che nel momento nel quale si frena il cruise control si disinserisce con un lievissimo ritardo che si somma però al tempo di reazione del guidatore. L’Adaptive Cruise Control, il regolatore di velocità adattivo, agisce anche sui freni, mantenendo costante la distanza dal veicolo che ci precede anche nel caso che esso rallenti, ed è quindi ancora più comodo. Teniamo conto che non è detto che esso applichi tutta la potenza frenate disponibile (Volvo dice che arriva al 40%) e non è quindi un sostituto della frenata automatica d’emergenza.
FARE LA FILA - I regolatori di velocità adattativi più evoluti possono arrivare a fermare completamente l’auto, per poi farla ripartire, se il veicolo che precede si arresta del tutto. Questo è molto utile durante le code, ma l’arresto non deve durare più di 2-3 secondi, superati i quali il sistema si disinserisce. Anche la gestione delle file, con i loro stop-and-go, richiede un minimo di attenzione. Se la nostra auto ha il cambio automatico sarà tutto più semplice, ricordandosi che questo tipo di trasmissione “trascina” a volte l’auto a bassa velocità anche con il motore al minimo. Se il cambio è manuale occorre lavorare di frizione e acceleratore, ricordandosi sia di non far “slittare” la frizione troppo a lungo, sia di mettere il cambio in folle, rilasciando la frizione, se la sosta si prolunga: la meccanica ringrazierà. Se si riesce a stare un po’ distanti dal veicolo che ci precede si può camminare per brevi tratti in prima o seconda senza doversi fermare, modulando la velocità con l’acceleratore.
RIMANIAMO IN CORSIA - La gestione automatica delle auto in colonna richiede un dispositivo quale il Traffic Jam Assistant, che usa anche il Lane Assist, ossia il sistema che tiene automaticamente il veicolo in mezzo alla sua corsia. Il mantenimento automatico della corsia, che agisce in autonomia sullo sterzo, è ovviamente disponibile anche se non siamo in fila nel traffico. Molti di questi sistemi inviano una notifica se “percepiscono” che lo sterzo non viene mosso per molto tempo, ma arrivano anche a capire se la presa sul volante non è salda. Il Lane Assist, che usa videocamere per riconoscere le linee di delimitazione, può essere disinserito e si sgancia automaticamente se si inserisce la freccia e se si sterza o accelera/frena bruscamente. L’attenzione occorre comunque, perché il sistema può non essere in grado di funzionare correttamente in caso di linee poco visibili, obiettivo delle videocamera sporco, veicoli davanti a noi così ingombranti da nascondere le linee. In questi casi si riceve una notifica, ottica o sonora, ma nulla può sostituire la giusta concentrazione. A proposito di corsie: il Codice della Strada dà una regola semplice: bisogna utilizzare la corsia libera più a destra, lasciando quelle a sinistra per i sorpassi. Se si viaggia in corsia di sorpasso e quelle a destra sono libere si rischia quindi una multa, sia in autostrada sia sulle strade con più corsie per senso di marcia.
VEDERE AL BUIO - Anche se d’estate le giornate sono lunghe, è facile che il buio ci colga per strada. Anche l’uso dei fari richiede qualche attenzione, ricordando che le automobili con le luci diurne possono circolare solo con queste anche in autostrada (nelle gallerie occorre accendere comunque i fari). Gli anabbaglianti vanno accesi all’imbrunire e in condizioni di scarsa visibilità - forte pioggia, neve, nebbia - perché le luci diurne non bastano e non attivano le luci di posizione posteriori. In caso di nebbia spegniamo gli anabbaglianti, che creano un effetto alone che diminuisce ancor di più la visibilità, e accendiamo i fendinebbia e, se necessario, i retronebbia.
PAROLA D’ORDINE: PRUDENZA! - Questi fanali speciali non vanno mai usati se la visibilità è buona perché possono abbagliare gli altri automobilisti. Se l’auto è dotata di anabbaglianti/abbagllianti automatici, poi, non culliamoci sugli allori perché i sensori non sono infallibili. Le luci di posizione, a norma di Codice, andrebbero accese dalla mezzora successiva al tramonto e possono essere spente mezzora prima dell’alba, ma solo se ci si trova nei centri urbani con illuminazione pubblica, nelle altre situazioni occorrono almeno gli abbaglianti. La guida di notte, è appena il caso di dirlo, richiede ancor più attenzione e prudenza: la percezione è alterata e un piccolo difetto visivo, inavvertibile di giorno, viene amplificato quando la pupilla è dilatata. Gli ostacoli si vedono in ritardo e magari si è tutti un po’ più stanchi: pensando a queste cose si capisce subito come ci si deve comportare.