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Pirelli: da strada o da pista, la ricerca (sulle gomme) non fa differenze

Pubblicato 24 novembre 2021

Al quartier generale della Pirelli di Milano si sviluppano e si testano le future generazioni di pneumatici per le auto stradali e da corsa, Formula 1 compresa.

Pirelli: da strada o da pista, la ricerca (sulle gomme) non fa differenze

IN LABORATORIO - Tanti automobilisti, ancora oggi, pensano che tutte le gomme siano sostanzialmente uguali, “tonde e nere”, ma dietro alla costruzione di quell’unico elemento che ci tiene “incollati” alla strada c’è tantissima tecnologia e ricerca. Che si tratti di abbassare i consumi o di preservare l’autonomia di un’auto elettrica, piuttosto che garantire tanta sicurezza in più sul bagnato e le massime prestazioni tra i cordoli, le gomme sono ciò che permette all’auto - qualunque essa sia - di esprimere le sue migliori potenzialità. Ma quale processo si nasconde dietro all’arrivo sul mercato di un nuovo pneumatico? Ce lo ha raccontato la Pirelli, che in occasione dell’ultima tappa del WRC a Monza (di cui l’azienda italiana è fornitore unico) ha aperto le porte del suo quartier generale a Milano, quartiere Bicocca: un imponente edificio di otto piani (di cui quattro sotto terra) dove tra alta tecnologia e una componente ancora quasi artigianale si dà forma alle nuove coperture della “P allungata”.

NASCE IL PROTOTIPO - Il processo di sviluppo di un nuovo pneumatico parte, generalmente, dall’evoluzione di prodotti già esistenti: posti nuovi target da raggiungere, gli ingegneri si mettono al lavoro sui tre principali elementi del pneumatico: i polimeri che compongono la gomma, la carcassa (ovvero la sua struttura) e il battistrada. Una volta determinata la migliore combinazione di gomma, sia naturale che sintetica, e gli strati che compongono la carcassa - aspetti determinanti per l’aderenza sull’asciutto - sul pneumatico slick (ovvero completamente liscio) iniziano le simulazioni al computer per definire il disegno del battistrada più adatto agli obiettivi prestabiliti (ad esempio la riduzione dell’aquaplaning o la trazione sulla neve). Una tracciatrice laser disegna sulla gomma le scanalature definite nella fase di studio “digitale”, ma la scolpitura vera e propria degli pneumatici prototipo è affidata al lavoro manuale di pochi e selezionati uomini della Pirelli. Uno step “tradizionale” in un processo molto avanzato, fondamentale per snellire la successiva fase di test, permettendo di apportare rapide ed efficaci modifiche ogni qual volta i collaudatori o i risultati delle simulazioni sui banchi di test lo richiedano.

AL BANCO DI PROVA - E sono proprio i macchinari impiegati per mettere alla prova le nuove coperture che stupiscono: nei piani interrati del quartier generale della Pirelli trovano spazio decine di sofisticate apparecchiature dove si valutano strumentalmente le caratteristiche delle coperture. Dalla loro resistenza all’usura, passando per i test sulle temperature e il loro rumore (con un’apposita camera anecoica), gli ingegneri della Pirelli possono validare la gran parte delle caratteristiche della gomma ancora prima che questa sia effettivamente messa alla prova su strada. Il flusso di dati raccolti dai banchi di prova sulle coperture ha poi un ulteriore funzione: trasferire le caratteristiche del pneumatico in un sofisticato modello digitale che permette di valutare il comportamento della gomma al simulatore. 

REALTÀ VIRTUALE - Simulare al computer tutte le caratteristiche di un pneumatico comporta numerosi vantaggi: nel caso per esempio dello sviluppo di una copertura in esclusiva per una casa automobilistica, i modelli digitali dell’auto e della gomma possono essere combinati restituendo al simulatore un’immagine molto precisa della dinamica di guida della vettura reale. Che si tratti di una gomma per utilizzo stradale o di una destinata alle corse, le procedure di test e sviluppo seguono simili (e meticolose) fasi e all’interno del laboratorio. Non è raro imbattersi in un pneumatico destinato alle auto da competizioni affiancato da una ben più comune gomma estiva o quattro stagioni. 

A LEZIONE DI STORIA - Il mondo degli pneumatici è in continua evoluzione e ogni novità rappresenta un piccolo grande step evolutivo che sommato a tutti i precedenti comporta una vera e propria “rivoluzione” rispetto alle coperture di qualche decennio fa. Una lunga storia di avanzamento tecnologico che è possibile ripercorrere nelle sale dedicate all’Archivio Storico della Pirelli. Lì, la fondazione, nata nel 2008, si occupa di riunire e salvaguardare il patrimonio aziendale raccolto in quasi 150 anni di attività, riportando alla luce (anche grazie alla digitalizzazione dei contenuti) i documenti originali della produzione passata, così come i disegni e i manifesti delle famose campagne pubblicitarie della Pirelli. 



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Ritratto di Claudio48
24 novembre 2021 - 17:57
Fermo restando che la Pirelli è un ottima progettista e costruttrice di pneumatici al punto da essere stata scelta come fornitrice delle più performanti automobili da gara come le F1 e non solo, in più vanta un mercato enorme nelle forniture di pneumatici per altri veicoli, dai camion, ai mezzi agricoli, ai pneumatici che fanno atterrare gli aerei e così via. Anche la produzione di cavi sottomarini rivestiti è un prodotto di estrema presenza sul mercato internazionele. Tornando alle automobili di tutti i giorni mi chiedo chi spinga a montare all'origine anacronistici e costosi pneumatici ribassati su dei suv che dovrebbero montarne con spalle alte al massimo tipo /65 in più montate su cerchi in lega leggera così che un eventuale buca non danneggi il cerchione stesso. Non parliamo poi della larghezza, hanno delle dimensioni da fare concorrenza a pneumatici da competizione su pista. E' solamente una moda senza alcun beneficio reale e vi fa sbalordire per il prezzo quando cambiate il treno di pneumatici. Ancora una cosa, avete notato con quale frequenza ci siano vetturette da città e di medie dimensioni che in caso di incidente si ribaltano sul tetto od almeno su un fianco. Non sarà perchè, con i pneumatici attuali molto larghi, la tenuta laterale è tale da mandare in crisi la stabilità se si entra troppo forte in una curva, tempi addietro con pneumatici più stretti la vettura sbandava allargando o stringendo la curva a seconda della trazione, ma si riusciva a compensare o rallentando o controsterzando ( i più bravi). Adesso con gli attuali a spalla ribassata e molto più larghi, non ti accorgi di nulla sino a quando non vedi l'orizzonte inclinarsi davanti a te, ma il più delle volte è troppo tardi per frenare, infatti hai solamente le due ruote esterne a terra per cui cappotti e buona sera! Dulcis in fundo con la moda dell'aumento dell'altezza dei veicoli, si sposta anche il baricentro verso l'alto.... quindi il momento di forze ribaltanti aumenta. Una vera e propria sciocchezza, tornare alle misure umane di un decennio fa che è meglio!
Ritratto di Raytheon
24 novembre 2021 - 20:25
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Qui in Germania, nei test ADAC, gli pneumatici Pirelli si piazzano in posizioni mediocri rispetto non solo a Michelin, Dunlp, Goodyear, Kleber, Bridgestone e Continental, ma anche rispetto a costruttori come Vredestein, Fulda e Nokian. Ad esempio, negli ultimi test relativi allle gomme invernali, i Pirelli Winter Sottozero viene valutato al quint'ultimo posto su 18 costruttori testati. E sinceramente i test ADAC sono piuttosto seri ed imparziali. Riguardo alla tecnologia Pirelli di oggi, non posso valutare, ma le recensioni dei prodotti non e' delle migliori, per dirla in modo educato. Racconto un aneddoto, accaduto realmente. 25 anni fa ho lavorato per due anni alla Pirelli Pneumatici in Bicocca, e ricordo che tutta il know how delle mescole era frutto di "try and error", ed i risultati erano annotati dal capo della ricerca su un tacquino, e per rendere il suo operato " insostituibile" battezzava poi le mescole con i nomi degli uccelli, tipo "nibbio", "sparviero", "beccaccia", e cosi via, cosi solo lui sapeva gli ingredienti usati nella mescola. Va da se che all' epoca indovinare un pneumatico era simile a vincere la lotteria, e comunque il processo di ricerca era tutto tranne che razionale, ancorche' professionale e scientifico. Oggi dall' articolo sembra che i mezzi siano piu' moderni, anche se i risultati sono gli stessi...
Ritratto di impala
25 novembre 2021 - 06:56
...l'adac gente seria e imparziale ???? Sei serio ??? Sono proprio questi che sono stato sotto accusa per avere vantaggiato i marchi tedeschi. Dunque non sono ne seri ne imparziali, sono dei delinquenti ... poi la pirelli ormai e cinese
Ritratto di Alfa1967
26 novembre 2021 - 19:44
sara' cinese ma a quanti italiani la Pirelli assicura lo stipendio? Io preferisco comprare pneumatici prodotti in Italia
Ritratto di impala
27 novembre 2021 - 15:21
... perche no, poi ormai, i padroni di casa sono i cinesi, il lavora sarà fino a che loro decidono che sia cosi ... o no ... un "grazie" hai nostri pessimi "imprenditori" tronchetti provera, elkann, possono fare i belli in casa cofindustria hanno venduto tutta l'industria hai francesi, tedeschi, arabi, cinesi, americani ... ect.
Ritratto di Alfa1967
29 novembre 2021 - 07:12
Certo,ma tu stai demolendo la lingua italiana :-)
Ritratto di preda
29 novembre 2021 - 10:48
Nemmeno gratis voglio gomme pirelli, x auto da gara saranno anche discrete, ma per auto x uso comune, fanno veramente pena. Tengono solo quando sono nuove, e poi dopo un anno sono 4 legni vetrificati. No grazie.