STILE TUTTO SUO - Dal 2017 la Polestar è diventata un marchio indipendente, sempre controllato della Volvo (prima firmava le versioni sportive per la casa svedese). I suoi primi modelli sono l’ibrida Polestar 1 e l’elettrica Polestar 2, sviluppate sulla base di due concept car che inizialmente erano state presentate con il marchio Volvo. A distanza di tre anni la Polestar ha deciso che è il giunto il momento di avere uno stile tutto suo. È per questo che al Salone dell’auto di Ginevra (dal 3 marzo) presenterà la Precept, una proposta di stile che fa capire come saranno i suoi futuri modelli.
PIÙ SPIGOLI - La Polestar Precept è una grintosa berlina a quattro porte, dalla silhouette slanciata grazie al tetto basso, ai vetri laterali dalla superficie ridotta e al generoso passo di 310 cm. Al di là di questi particolari, a colpire del suo stile sono gli spigoli più marcati nel cofano, nella fiancata e nei passaruota, che conferiscono a questa concept car una decisa personalità rispetto dalle più eleganti e levigate Polestar 1 e 2. A cambiare nettamente sono anche i fari, ora sdoppiati, definiti da una sottile firma luminosa a forma di boomerang, che ricorda il motivo a forma di T (noto come Martello di Thor) delle precedenti Polestar. La mascherina è assente, ma al suo posto c’è una fascia che cela i sensori per la guida assistita; sul tetto, invece, è alloggiato il più ingombrante sensore Lidar. Sono d’effetto la presa d’aria nel cofano anteriore, che migliora l’aerodinamica, e la parte posteriore, priva di lunotto e dominata dall’orizzontale fanale a led.
IL TRIONFO DEL MINIMALISMO - All’interno della Polestar Precept tutto enfatizza la ricerca del minimalismo e dell’essenzialità: dal volante con una spessa razza orizzontale ai sottili e sagomati sedili, passando per la plancia priva di comandi fisici. Tutti i sistemi si controllano attraverso lo schermo verticale di 15”, basato su una versione specifica di Android, oppure attraverso la voce o lo sguardo. È presente ad esempio un sistema che monitora gli occhi del guidatore e capisce se l’illuminazione degli schermi (compreso il cruscotto di 12,5”) è troppo sostenuta in base alle condizioni esterne, variandone l’intensità. Ai lati della plancia sono inseriti gli schermi che proiettato le immagini delle telecamere esterne, sorrette da supporti più sottili dei classici specchietti laterali. Il tessuto che riveste l’interno è ottenuto dalla plastica riciclata.